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Un giglio a Iweci Un giglio a Iweci La polizia riapre le indagini sul suicidio di un operatore economico - Responsabilità? Cosa nasconde 11 suicidio di Gianfranco Nelli, un operatore finanziario di Ivrea che il 26 febbraio si è tolta la vita sparandosi un colpo di rivoltella alla tempia? La polizia indaga da tempo, sulla base di alcuni documenti rinvenuti nell'abitazione dell'uomo, al 13 di via Cascine tt e: c'è il fondato sospetto di un crack di miliardi. Gianfranco Nelli aveva' 50 anni. Da tempo era separato dalla moglie e, quando era a Ivrea; viveva con gli anziani genitori, Lino Nelli e Alda Cavatorta. Lavorava soprattutto sulla piazza milanese, dove aveva costituito una società finanziaria che, a quanto risulta, prometteva forti interessi sui capitali versati dai clienti: si parla del 200 per cento annuo, un affare che avrebbe1 convinto molti ad affidare al Nelli tutti i risparmi. Per anni la società fece fronte agli impegni: gli inquirenti sospettano però che gli interessi venissero versati soltanto grazie all'acquisizione di nuovi capitali. Un ca¬ stello di carta insomma, fondato sulla fiducia dei risparmiatori. Una fuga di notizie avrebbe potuto creare la classica corsa all'esazione, svenando le povere casse della società. Ed è proprio quanto sarebbe accaduto in ottobre, provocando il crack. Per Nelli era la rovina. La sera del 25 febbraio avverti la madre di svegliarlo di huon mattino: erano le 7 quando la donna, dirigendosi verso la camera da letto del figlio udì, lo sparo. In apparenza un'indagine di routine per gli uomini del vicerquestore Caleslni, accorsi sul posto. Ma alcuni documenti rinvenuti nella valigetta del Nelli dimostrarono che dietro al tragico gesto si celavano rapporti d'affari quanto meno poco chiari. Dapprima si pensò all'esportazione di valuta, ma successivi controlli smentirono l'ipotesi. Adesso le indagini seguono un'altra pista, cercando di risalire agli ultimi anelli della catena, cioè a chi ha ideato il colossale raggiro.