La battaglia dei verdi contro le discariche di Gianni Bisio

La battqgliq dei verdi contro le discariche La battqgliq dei verdi contro le discariche Gli esponenti regionali hanno espresso perplessità sul comportamento degli amministratori pubblici responsabili dell'ecologia - Rilevate possibilità di inquinamento con la nuova legge La Lista verde ha aperto la battaglia contro le discariche Inquinanti, ma soprattutto contro chi, nelle pieghe del Dpr 915 (ad esempio, nelle «ordinarne urgenti» previste dall'articolo 12), ha potuto scaricare impunemente, e senza adeguati e tempestivi controlli, sostanze pericolose in zone «ad alto rischio», per la possibilità di inquinare le falde sotterranee o le acque superficiali. Lo studio legale Enrichens, che già sta esaminando la possibilità di una costituzione di parte civile per le associazioni ecologiche (Wwf, Pro natura, Italia Nostra, Lega ambiente) sulla vicenda di Casale;- è stato incaricato dai verdi di valutare le responsabilità amministrative anche per altri casi di inquinamento, non altrettanto clamorosi ma non per questo menò gravi. In una conferenza stampa, i responsabili regionali della Lista verde — Malorzo, Vernetti e Di Mauro — hanno espresso molte perplessità sul comportamento degli assessori regionali all'ecologia (l'attuale, Maccarl, e quello che lo ha preceduto, Calsolaro) e sui presidenti della Provincia di Alessandria (Rossa fino all'85 e Franzo ora) nell'azione di controllo sulle discariche. Anche la pretura di Casale Monferrato è nel mirino dei verdi perché, hanno detto, «non è intervenuta sulla Ecosystem, malgrado fin dal 29 novembre 1984 avesse ricevuto dall'Usi 76 di Casale un rapporto che denunciava una serie di irregolarità nella discarica di Pontestura, quella che ora ha inquinato l'acquedotto». E' stato sottolineato che in Piemonte per lo smaltimento del rifiuti ci si muove «in un quadro legislativo incerto e confuso». Anche la recente legge, approvata dal Consiglio regionale il 26 marzo scorso, avrebbe carenze tanto gravi da essere peggiorativa rispetto al passato. Per questo il consigliere verde Nemesio Ala ha inoltrato una richiesta al Commissario di governo, mettendo in evidenza alcuni «pericoli» insiti nella legge, dalla delega generalizzata alle Province (quanto è accaduto ad Alessandria non fa certo ben sperare sull'attenzione della loro sorveglianza) all'abolizione della concessione edilizia per le discariche, che finisce di liberalizzarle. Ma i verdi sono andati più in là nella loro denuncia, affermando che in tutte le vicende legate all'inquinamento sono coinvolte aziende collegate variamente allo scandalo dei petroli: «Vi è un denominatore comune: la protezione politica ad alto livello, che {ancia minacce più o meno velate e che localmente si serve di piccoli boss dei comuni». «La vicenda di Casale — hanno detto 1 verdi — assomiglia a molte altre storie dell'Alessandrino: sindaci che danno autorizzazioni sema attendere quelle regionali, lunghi rinvìi di responsabilità, revoche e nuove autorizzazioni provvisorie, enti preposti die controllano poco e male». E' il caso di Pomaro Monferrato: qui, anche dopo l'ordinanza di sgombero, una ditta (11 cui titolare è il padre del sindaco del Comune) continua ad occupare diverse migliaia di metri quadrati con sostanze tossiche di vario tipo. Affermano i verdi: «La discarica è abbandonata da un anno, ma da essa continuano ad uscire grandi quantità di percolati certamente molto tossici. Nonostante ci sia già stato processo, il titolare della discarica continua ad avere l'autorizzazione regionale per il trasporto e lo smaltimento dei rifiuti nei campi». Gianni Bisio

Persone citate: Calsolaro, Di Mauro, Enrichens, Franzo, Nemesio Ala, Vernetti

Luoghi citati: Alessandria, Casale, Casale Monferrato, Italia, Piemonte, Pomaro Monferrato, Pontestura