Moser apre le sfide al Nord

Moser apre le sfide al Nord [ [Oggi il Giro delle Fiandre, prima classica belga Moser apre le sfide al Nord In niipcto oranrlì *> diffìcili rnrsp mai In queste grandi e difficili corse mai così nutrita la partecipazione italiana Comincia oggi la cosiddetta campagna ciclistica del Nord: cinque grandi corse classiche raggruppate in Quindici giorni, la prova più chiara della demenzialità del calendario. In due settimane e un pezzettino si costruisce un bilancio, si creano campioni, si disfano celebrità. Poi tutti nel tunnel delle corse a tappe che si fanno concorrenza una all'altra (Giro di Spagna, Giro della Romandia e Giro d'Italia sono addirittura uno sull'altro, come date: è colpa del Mundial calcistico. Chiaro che ogni corridore dovrà dosarsi, e che non sarà possibile, neanche ad un eventuale Superman, prendere d'infilata più successi. Due sarebbero già un grosso colpo. E così ecco che il ciclismo Galiano, 'trovato finalmente il coraggio anche economico di essere all'altezza della sua forza teorica (le quattordici squadre professionistiche, un record imbarazzante se poi all'estero si è rappresentati dai soliti quattro gatti), il ci- disino italiano con dieci squadre impegnate in Belgio e in Francia, deve in qualche modo spartirsi: Moser gareggia da oggi a domenica prossima, dalle Fiandre alla Roubaix via Gand-Wevelgem, poi torna a casa, e se proprio sta al massimo risale al Nord il 20 per la Liegi-Bastogne-Liegi. Saronni comincia mercoledì se tutto va bene, poi rinuncia alla Roubaix sulla quale ha messo una croce quando, all'esordio, volò sul primissimo pavé, e si fa il cosiddetto week-end delle Arderne; Argentin — l'anno scorso unico nostro vincitore di classiche all'estero, con la Liegi-Bastogne-Liegi — salta Roubaix; Bontempi invece a Roubaix chiude... Vediamo, adesso i nostri rapporti con i vari traguardi: Il Giro delle Fiandre non è italiano dal 1967 (Zandegù), dopo le tre vittorie consecutive di Magni, dal 1949 al 1951: è corsa dove in troppi vogliono morire per vincere, in Bel gio basta per estrarre definì tivamente uno dalla povertà. La Gand-Wevelgem, mercoledì 9, corsa -giovane* (ha appena cinquantanni, come la Freccia Vallano), è- stata di Bontempi nel 1984, oltre che di Moser nel 1979: il problema di Francesco è quello di non consumarsi in vista di Roubaix. Già, la Parigi-Roubaix di domenica 13: nostra con Giulio Rossi, i due Coppi, Bevilacqua, Gimondi, è poi stata di Moser tre volte di fila, dal 1978 al 1980: prendere l'ultimo via, vincere per la quarta volta, allinearsi a Roger De Vlaeminck, diventare come lui *monsieur Roubaix*, è il 'programmino* di Moser, e Conconi il suo guru scientifico lo ha firmato. La Freccia Vallona, di Saronni nel 1980 e di Seccia nel 1982 (prima c'erano stati Camellini, Coppi, Poggiali, Dancelli e Moser) è ottima per il nostro modo di pedalare, con saliscendi diciamo brianzoli. Infine la LiegiBastogne-Liegi, il 20. Se ci chiedessero di sottoscrivere adesso un sucesso < basta, diremmo Moser a Roubaix, è chiaro. La speranza massima è che a lui si aggiunga un altro, Argentin questo mercoledì, o Saronni il prossimo. Gian Paolo Orme-sano • Le gare — Oggi: Giro delle Fiandre; mercoledì 9 Gand-Wevelgem; domenica 13: Parigi-Roubaix; mercoledì 16: Freccia Vallona; domenica 20: Liegi-BastogneLiegi.

Luoghi citati: Belgio, Francia, Italia, Parigi, Spagna