Le lettere della domenica

Le lettere della domenica Le lettere della domenica Cosa produce uno studente Allo studente Luigi Amati, che ha la curiosità di sapere che cosa esattamente producono i romani, raccomando di rivolgersi all'istituto Istat. via Cesare Balbo 16, dove potrà apprendere tutte le cifre della produzione Industriale (Roma è la terza città industriale d'Italia), dell'artigianato, dell'abbigliamento e dello spettacolo. Se poi il ragazzo, che dai romani ha imparato la strafottenza ma non la franchezza, insinua che nei carrozzoni e nel ministeri non si produce niente, ebbene, è la solita esagerazione qualunquista del settentrionali. Elena Pugliese, Roma Hanno svelato un mistero Mi corre l'obbligo di informarvi che, grazie alla lettera pubblicata nella rubrica domenicale, ho avuto finalmente giustizia. Qualche tempo fa il vostro giornale pubblicò . una mia lettera (23 febbraio) nella quale lamentavo come l'Ufficio del registro di Roma mi stesse perseguitando per una tassa, runa tantum, che, tra l'altro, avevo regolarmente pagato. Avevo scritto diverse volte agli uffici competenti nella speranza di chiarire la mia posizione. Ma non ottenni risposta. Il vostro autorevole intervento ha provocato un'inchiesta ministeriale che ha permesso di venire a capo del mistero. In realtà tutto era partito — e questo per me è doveroso ammetterlo — da un mio errore di trascrizione. Quindi, colpa mia se il caso fu aperto. Merito vostro se il caso è stato chiuso. gen. Raffaele Mangiacapra Bracciano Più squarci di poesia L'articolo di Paolo Barbaro «Foresta sommersa», apparso su La Stampa, mi ha a dir poco entusiasmato, per la sua poesia e per le notizie che lo scrittore ci dà della laguna. Dunque c'è ancora speranza di vita in questo posto? Mi piacerebbe saperne di più. Giovanni Boschi, Bologna La saggezza e i violenti Giustamente il presidente del Consiglio Craxi ribadisce il no a guerre alle porte di casa, come altrettanto giù stamente 11 presidente della Repubblica Cossiga disapprova l'uso della forza nelle contese internazionali.. Due prese di posizione giuste, logiche, condividibili, ma non sufficienti verso chi ha ripetutamente dimostrato di andare ben oltre i più arditi insegnamenti del Machiavelli nel reciproci rapporti tra popoli e governi. Già nostri Insigni politici del passato credevano di operare per 11 bene della loro società mentre si lasciavano contornare o completare da operati di senso e di significato opposti. A mali estremi, rimedi estremi, ribadisce un vecchio saggio detto. Le buone intenzioni o le amichevoli dichiarazioni d'intenti lasciano il tempo che trovano- Luigia Ferrari, Verona Un visto per Bhagwan Abbiamo appreso dalla stampa e da alcuni conoscenti della incredibile situazione nella quale si è venuto a trovare il discusso maestro spirituale Bhagwan Rajneesh, costretto a volare per alcuni giorni sui cieli d'Europa perché i Paesi dove ha chiesto di fermarsi non gli hanno concesso neppure un visto temporaneo di ingresso. Atterrato in Irlanda per ragioni di maltempo, è potuto restare solo pochi giorni ed alla condizione di non rilasciare interviste. La richiesta di visto per l'Italia, avanzata formalmente circa 3 mesi fa, non ha avuto fino ad oggi nessuna risposta. Prescindendo dal giudizio che ciascuno può avere sul personaggio Rajneesh, riteniamo questi fatti di notevole gravità perché infrangono valori fondamentali come la libertà di movimento e la libertà di parola sanciti da tutte le Costituzioni democratiche. Non vogliamo credere che democrazia e libertà di espressione siano soltanto maschere dietro le quali si nasconde il potere, o inutili parole prive di contenuti, e pertanto come cittadini di questa Repubblica chiediamo alle autorità competenti che sia concesso il normale visto turistico a Bhagwan Rajneesh, cosi come viene concesso a milioni di persone in visita nel nostro Paese. Dionisio Nota e altri 16 Firenze Pensione per vivere Ogni giorno la gente compra il giornale e chiede due cose: notizie e verità. Questa non è una storia da prima pagina, ma è una storia da ascoltare. G. C, un uomo di Ravenna, moglie e due figli, tutti a carico, è malato di cancro. Neoplasia al massiccio facciale con metastasi multiple alle vertebre dorsali e lombari. Inabile a qualsiasi lavoro proficuo. Questo è il responso dei medici. G. C. ha commesso un errore: si è ammalato di cancro 5 anni fa. Per la legge G. C. vale 370.000 lire al mese. Non è ammesso a fruire della pensione completa d'invalidità in base alla legge n. 222 del 12-61984. Questa legge stabilisce infatti che l'invalidità deve essere sopraggiunta dopo l'entrata in vigore della legge stessa. Io credo che il ministro De Michelis, o chi di dovere, disponga dei mezzi legislativi e giurìdici per risolvere questo problema. Io chiedo che G. C. abbia di che vivere. Non lo chiedo per pietà né per amicizia, ma lo chiedo per me stesso, perché io possa sentire di vivere in un Paese civile. Paolo Grasiani, Bagnacavallo Esperanto superlingua Per favorire l'identità europea c'è un rimedio cosi evidente da essere lapalissiano: proponiamo àgli studenti di oggi una lingua comune: l'Esperanto. Io lo studiai una decina di anni fa e posso dire che è lingua chiara per eccellenza. Oggi viene insegnata in alcune Università ma dovrebbe essere appresa fin dagli anni della scuola media. Irma Tomatis, Cuneo La cocaina è pericolosa Nel tragico quadro delle tossicodipendenze dobbiamo affrontare un fenomeno nuovo che segna un ulteriore aggravamento della situazione: la sempre maggior diffusione della cocaina e, ciò che è ancor più grave, la sottovalutazione della sua pericolosità. A questo proposito recentement si è svolta una polemica tra lo psichiatra Luigi Cancrini (l'Unità) e Saverio Vertone (Corriere della Sera). Cancrini, àf contrario di Vertone, è sul fronte della permissività, della non «demonizzazione», della benevola indulgenza. Io. come altri genitori, sono spaventata dalla leggerezza con cui viene affrontato questo argomento: la cocaina è pericolosa, e lo dimostra non solo una vastissima letteratura medica, ma anche una serie recente di gravi fatti di cronaca la cui violenza va ascritta proprio alla cocaina. Vorremmo che La Stampa — giornale di grandissima diffusione locale e nazionale — intervenisse su questo tema con un'informazione corretta. Elda Mantilaro, Collegno Un pacemaker applicato prima Il vostro giornale (ed altri) riporta con particolare evidenza, in data 29 marzo, notizia di applicazione in Inghilterra di stimolatore cardiaco permanente (pacemaker) in paziente di tre mesi di vita. Tale paziente sarebbe cosi entrato nella storia della medicina mondiale come il più giovane portatore di pacemaker. VI segnalo in proposito che presso gli Ospedali Riuniti di Bergamo è stato applicato il 24 marzo eguale pacemaker a paziente della stessa età (tre mesi) portatore di blocco atrioventricolare totale. Aveva anche piccolo dotto di Botano pervio, eliminato nella stessa seduta operatoria. Dalla nostra casistica (e non solo dalla nostra) consegnata alla letteratura, risultano già da tempo applicazioni di pacemaker permanenti anche in soggetti di età inferiore. Stimolatori cardiaci di peso inferiore al trenta grammi, adatti quindi alla ridotta taglia di questi pazienti, sono oggi reperìbili anche in Italia. Presentano tutte le sofisticazioni necessarie a queste applicazioni. prof. Giorgio Invernieei Ospedali Riuniti - Bergamo Le mogli dei cacciatori Per motivi di lavoro «passo in rassegna» circa venti giornali al giorno e in questi ultimi tempi ho avuto modo di seguire, con distrazione prima e con interesse poi, tutto quanto i cosiddetti protezionisti e ambientalisti sono riusciti a fare stampare. Non ho mai amato la caccia, anzi, quando potevo l'ho combattuta. Ma ora gli anticaccia decisamente mi hanno convinta: i cacciatori hanno ragione. Non si può infatti essere cosi smaccatamente faziosi e di parte. Si. è vero, in una cosa sbagliano: lasciano le mogli a I casa" Vittorio Castana, Roma Sul tabù del voto segreto Leggo su «La Stampa» l'articolo dell'amico ed ex collega Andrea Manzella su «Il tabù del voto segreto», sul cui contenuto non spetta a me prendere posizione, salvo che su di un punto, laddove, cioè, si cita l'intervento del giovane deputato Aldo Moro all'Assemblea Costituente, il 14 ottobre 1947, per dimostrare la incostituzionalità dell'obbligo del voto segreto finale su progetti di legge sancito dall'attuale Regolamento della Camera dei Deputati. L'amico Manzella. forse per amor di tesi, ha infatti omesso la completa citazione dell'intervento dell'on. Moro, che suona testualmente cosi: «La richiesta di soppressione non significa respingere il principio della votazione a scrutinio segreto — cosa che resta impregiudicata e va deferita per la sua decisione alla sede regolamentare — ma solo è rifiuto a consacrare costituzionalmente questo strumento di votazione, che ha già dato luogo a tanti inconvenienti». Direi, caso mai, e ciò mi sembra giustificato anche da altri autorevoli interventi, come ad esempio quello dell'on. Ruini, che la soppressione nel progetto di Costituzione della espressione «scrutinio segreto» fu dovuta alla constatata opportunità di non vincolare deputati e senatori a ricorrere sempre a tale forma di votazione per approvare ogni e qualsiasi legge, riservandola solo per quelle più importanti. Roberto Fraternale (Consigliere della Camera del Deputati) Il regolamento attuale della Camera obbliga al voto segreto su ogni e su qualsiasi legge. Il che È esattamente quello che Aldo Moro e il relatore Meticcio Ruini vollero escludere dalla Costituzione; e, dunque, è diametralmente opposto alla Costituzione (a. m.). I maestri di ipocrisia Da un trafiletto da Mosca, del vostro corrispondente, comparso sul giornale di domenica 23 marzo, ho appreso che «la decisione Usa di riprendere gli esperimenti nucleari dimostra l'ipocrisia di Washington» (cosi si lamenta l'indignata Tass) e ciò mi ha fatto pensare che, purtroppo, spesso, l'allievo supera il maestro, dato che lezioni di ipocrisia Mosca ne ha impartite cosi tante che abbiamo finito per scambiarle per vere. Ines Rossi, Torino