La Svp a congresso prepara la svolta del dopo-Magnago di Giuliano Marchesini
La Svp a congresso prepara la svolta del dopo-Magnago Vigilia inquieta per il partito dei sudtirolesi di lingua tedesca La Svp a congresso prepara la svolta del dopo-Magnago Sull'appuntamento del 12 aprile peserà il problema della successione al leader, prevista per il prossimo anno - Scontro interno tra il gruppo dei contadini e quello dei lavoratori dipendenti DAL NOSTRO INVIATO BOLZANO — Il prossimo congresso della Volkspartei, che si terrà il 12 aprile a Merano, non sarà proprio una formalità. Le ultime assemblee del partito di raccolta sudtirolese sono state come rituali, con l'emarginazione dell'ala oltranzista della «Lega della patria», la riconferma della leadership di 8Uvius Magnago, paziente tessitore della politica altoatesina, qualche protesta nei confronti di Roma per le questioni irrisolte dell'Alto Adige. Ma stavolta il congresso della Svp dovrà fare i conti con altri problemi, che riguardano il suo futuro, oltre l'annosa vicenda dello statuto di autonomia per la Provincia di Bolzano. Qualcosa si muove anche dentro la Volkspartei, di fronte ad una situazione che rischia di consolidarsi in un tormentoso scontrò etnico. Un segno di inquietudine venne quando 1 dirigenti del partito sud-tirolese decisero di scindere, quest'anno, l'incontro del delegati in due congressi: prima quello per 1 40 anni della Svp, che s'è tenuto il 30 novembre scorso, poi quello dedicato al contenuti politici, in programma tra pochi giorni. n raduno per il quarantennale della Volkspartei ha avuto, ovviamente, 11 carattere della celebrazione, tra il folclore degli Schutzen, la banda musicale e 1 discorsi rievocativi. Magnago, ancora saldamente in sella per quella cavalcata, ha elencato «alcuni tra gli obiettivi piii importanti conseguiti dal partito*. Per un breve tratto s'è spinto anche sul terreno della polemica, sostenendo che «un vento antl-autonomista spira anche a Roma, nel ministeri*. Ma tutto — si aveva l'impressione — era rimandato al 12 aprile, giorno fissato per un più sofferto rendiconto delia politica sud-tirolese. E c'è stata, di recente, un'altra manifestazione di irrequietezza, quando la direzione della Volkspartei ha proposto di tenere il prossimo congresso a porte chiuse. Sorprendente proposta, in un momento in cui la situazione alto-atesina avrebbe bisogno del massimo della chiarezza. L'idea di fare dell'assemblea sud-tirolese una sorta di conclave portava indietro di 17 anni: l'ultima assemblea «riservata» della Svp risale al 1069, quando Magnago consegui una vittoria di stretta misura, riuscendo a far accettare il «pacchetto» e il nuovo statuto di autonomia per la Provincia di Bolzano. Passata al vaglio dell'esecutivo allargato del partito, l'iniziativa della direzione è naufragata: 43 voti contrari, 19 favorevoli e 6 astensioni. La Volkspartei, dunque, discuterà dei suol problemi, a porte apèrte. Ci sarà, di frónte ai delegati, il nodo delle ultime norme di attuazione dello statuto, tra le quali quella dell'uso della lingua tedesca nelle aule giudiziarie e negli uffici di polizia. Sìlvius Magnago — si dice — andrà a questo congresso recando poche cose nella borsa. Il leader del partito sud-tirolese aveva chiesto un nuovo incontro con il presidente del Consiglio. Craxi gli ha risposto con una lettera, in cui fa presente che la questione dell'Alto-Adige rientra nei temi della verifica ih corso nel pentapartito. A Magnago, dunque, non resta che attendere. E forse questo suo presentarsi «a mani vuote» farà un certo effetto ai delegati che si riuniranno a Merano. Magnago, comunque, tira diritto per la sua strada. In una intervista rilasciata di recente al- Dolomlten ha ripetuto: n nostro motto è essere uniti, tener duro*. Poi ha risposto alle domande poste da un settimanale sud-tirolese, che ha pubblicato un articolo sotto un titolo incredibilmente pesante: «51, dobbiamo cominciare di nuovo a sparare?*, n presidente della Volkspartei ha osservato che gli sta bene che i problemi altoatesini siano inseriti nella verifica, a patto che * venga fuori qualcosa di concreto*. Magnago si appella alla compattezza della Svp. Ma quanto sono uniti 1 sud-tirolesi nell'imminenza del loro congresso? A parte le insistenze degli oltranzisti della «Lega della patria», si profila uno scontro tra due componenti del partito: la corrente degli Arbeltnehmer (lavoratori dipendenti) e 11 Bauernbund (associazione dei contadini), che finora ha avuto un peso notevole nella politica di conservazione nell'ambiente rurale dell'Alto Adige. I lavoratori dipendenti sudtirolesi reclamano, con straordinario vigore, uno spazio più ampio nell'area del partito, dando l'Impressione di seguire una linea più progressista. In queste condizioni, la Svp si avvicina al congresso. Anche di fronte al persistere dei contrasti con la popolazione di lingua italiana, forse non sarà più quel monolito che ha fin qui dominato 11 panorama politico dell'Alto Adige. E c'è, sullo sfondo, la successione a Silvius Magnago: fra un anno l'anziano leader dovrebbe lasciare la presidenza del partito. Può darsi che fra qualche giorno, a Merano, cominci la battaglia per 11 nuovo vertice della Volkspartei. Giuliano Marchesini
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