In Francia scoperta una centrale terroristica Quattro espulsi, due sono diplomatici libici di Enrico Singer

In Fmncia scoperta una ceni mie lenoristica Quatti* espulsi, due sono diplomatici libici In Fmncia scoperta una ceni mie lenoristica Quatti* espulsi, due sono diplomatici libici PARIGI — Due diplomatici libici rispediti a Tripoli come «persone non grate» e altri due cittadini arabi (un algerino e un tunisino) espulsi. A poche ore dall'attentato anti-americano a Berlino Ovest, Pariti ha annunciato di avere scoperto una trama terroristica che aveva per obiettivo «interessi degli Usa in Francia o in Europa*. Come sempre in questi casi, le fonti officiali sono avare di particolari. Ma il controspionaggio (Dst) seguiva i movimenti di alcuni •sospetti» già dal 25 mano: quando la Libia, all'Indomani della battaglia della Sirie, aveva minacciato rappresaglie contro gli Stati Uniti «ovunque nel mondo». . L'espulsione di diplomatici stranieri per attività legate al terrorismo (e non allo spionaggio) ha soltanto due precedenti in Francia. Il primo è del '75: tre componenti dell'ambasciata cubana accusati di avere avuto contatti con «Carlos», la misteriosa •primula rossa» dell'eversio¬ ne Internazionale che, in quello stesso anno, aveva ucciso due agenti di polizia che tentavano di arrestarlo in un appartamento della rue Toullier, a Parigi II secondo caso è più recente: nell'82 due diplomatici siriani furono espulsi dopo un attentato contro la sede parigina del settimanale filo-iracheno Al Watan al Arabi (la Nazione araba). Per convincere II ministero degli Esteri a dichiarare •non graditi» i due membri dell'ambasciata libica, le prove raccolte dalla Dst dovevano essere molto compromettenti. Ma, nel riserbo assoluto delle fonti ufficiali, si possono fare soltanto delle ipotesi. Proprio ieri, dagli Stati Uniti, la «Washington Post» aveva rivelato che la Francia aveva espulso quattro arabi (due libanesi, più l'algerino e 11 tunisino) che preparavano un attentato contro un ufficio consolare Usa a Parigi. Può essere la chiave di tutta ia vicenda, anche se la realtà è, in parte, diversa e più clamorosa: con l'algerino e il tunisino non sono stati espulsi «due libanesi», ma I due diplomatici libici. L'annuncio francese non precisa gli Incarichi che I due ricoprivano in seno all'aUfficio popolare Ubico» (cosi si chiamano le ambasciate di Tripoli) che, a Parigi, ha sede in un'elegante palazzina del 16* arrondissvment. Né, tantomeno, I loro nomi. E' certo, però, che hanno lasciato ieri mattina la capitale francese. E* stata, Invece, rivelata l'identità degli altri espulsi: Fethi Cherif, di nazionalità algerina, e Bouini Hedi Ben Ali, tunisino. Erano stati arrestati dagli agenti della Dst nel weekend di Pasqua e sono stati rispediti nel loro Paesi già il 2 aprile scorso. Secondo le informazioni di duo giornali («France-Solr» e «Le Parislen»') l'allerta della polizia francese — già massima per l'ondata di attentati compiuti a Parigi in collegamento con la vicenda degli ostaggi di Beirut — era stata rinforzata dopo la trasmissione alla Dst di un rap¬ porto della Cla. I servizi segreti Usa avvertivano che settecento esponenti di 300 organizzazioni terroristiche si sono riuniti a Tripoli (dal 14 al 18 marzo) ed hanno creato un «esercito rivoluzionario internazionale». Nel documento sarebbero indicati anche possibili obiettivi e nomi. Ma, al di là delle ipotesi, gli aitimi, allarmanti, sviluppi hanno avuto anche un effetto politico rilevante. Hanno convinto la Francia ad acco gUere la richiesta americana di iscrivere il tema della lotta al terrorismo tra gli argo menti che saranno discussi nel vertice dei Sette Grandi in programma a Tokyo dal 4 al 6 maggio. Finora l'Eliseo si era opposto, ricordando la «natura esclusivamente economica» di questo tipo di summit. Ieri, una nota officiale ha invece precisato che il presidente Mitterrand e il primo ministro Chirac «sono pronti a discutere e a coordinare gli sforzi per combatte re l'ondata terroristica». Enrico Singer

Persone citate: Ben Ali, Cherif, Chirac, Mitterrand, Quatti