Promosso a due sindaci astigiani altri sono nei mirino del giudice

Promosso a duo sindaci astigiani altri sana nei mirino del giudico Le indagini in Piemonte sulle discariche clandestine che inquinano Promosso a duo sindaci astigiani altri sana nei mirino del giudico NOSTRO SERVIZIO ASTI — Due sindaci astigiani saranno processati perché le discariche pubbliche del loro Comuni erano potenzialmente inquinanti. La pericolosità del depositi è stata accertata dall'ufficio tecnico provinciale dopo un anno di indagini. I sindaci sono Pietro Miletto, di Cellarengo, e Paolino Stella, di Castello d'Annone. Le discariche oggi non esistono più, sono state smantellate e il terreno bonificato. Ma rimane il reato. Sono 25 1 Comuni che hanno la discarica aperta senza il nullaosta regionale: una trasgressione dovuta alle lungaggini burocratiche, tutti i sindaci avevano, a suo tempo, presentato regolare domanda, ma lì pretore vuole vederci chiaro e ha disposto un'indagine. L'iniziativa del pretore di Asti si muove parallela a quella iniziata dal pretore di Acqui Terme per il territorio i di sua competenza, la Valle ì Bormlda. Entrambi hanno chiesto alla Provincia un censimento di tutti 1 depositi. Quando i risultati di queste ispezioni finiranno sul tavoli del magistrati, partiranno le denunce contro gli amministratori che non sono in regola con la legge del 0 dicembre '82. I Comuni sotto inchiesta nell'Alessandrino sono: Montatone, Monastero Bormlda, Roccaverano, Sessame, Rocchetta Palafea, Serale. Tra marzo e ottobre dell'85. la legge regionale imponeva di regolarizzare la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti in recinti autorizzati. Ma non tutti i paesi sono riusciti, per vari motivi, a mettersi in regola. Nell'Astigiano e nell'Alessandrino le indagini sulle discariche procedono a tappeto. SI vogliono eliminare tutti i depositi clandestini per impedire possibili focolai di infezioni. Una buona cosa perché speriamo che questa severità costringa ogni Comune ad eliminare l'immondizia accumulata lungo le strade, 1 sacchetti abbandonati per giorni e giorni nei fossi che poi la piena del torrente spazza via Una «bonifica» necessaria dopo la recente scoperta di abusi che, hanno costretto all'emergenza Casale Monferrato che ha avuto l'acquedotto inquinato. Si spera che con più attenti controlli non si formino più cumuli di spazzatura nei terreni del demanio, specialmente alle porte del centri abitati, dove scaricare il materiale è diventata abitudine di tutti. E non di rado l'immondizia comincia a salire proprio attorno al cartello che lo vieta. C'è una generale mobilitazione dopo la scoperta del depositi interrati nel Tortonese e si spera che non sia una ventata passeggera, ma un'azione programmata. Oli agenti incaricati dei controlli dovranno anche indagare se il terreno attorno alle discariche non sia impregnato da sostanze tossiche, e che nel sottosuolo non ci siano falde acquifere che alimentano acquedotti o canali d'irrigazione. Un esempio quello del due pretori, che si spera sia seguito da altri magistrati affinché il Piemonte (ma l'indagine dovrebbe essere estesa in tutta Italia) non si trasformi in un'unica, maleodorante pattumiera. La legge sullo smaltimento dei rifiuti esiste ed è anche molto chiara. Ma non tutti i Comuni, specialmente quelli piccoli, hanno la possibilità di applicarla: occorrano uomini, mezzi e attrezzature per 11 recupero e la distruzione delle scorie. Non sono pochi i paesi che hanno la discarica in società e quelli più ricchi il bruciatore. OH altri si arrangiano come possono e cosi cumuli di immondizie si moltipllcano specialmente nel terreni demaniali. Ultimo esemplo quello di Sezzadio dove una cava, nata come deposito di rifiuti solidi urbani, è poi diventata la «pattumiera» delle industrie chimiche liguri e lombarde. Per due anni consecutivi 1 camion hanno rovesciato fanghi, liquidi e scorie tossiche. Un abuso che era stato più volte segnalato e finalmente la Provincia ai è decisa a chiuderla, r. s.

Persone citate: Monastero Bormlda, Paolino Stella, Pietro Miletto, Serale

Luoghi citati: Acqui Terme, Asti, Casale Monferrato, Cellarengo, Italia, Piemonte, Roccaverano, Sessame, Sezzadio