Il deputato accusato per i falsi invalidi «Non c'entro, ma il problema forse c'è» di Antonio Di Rosa

Il deputato accusato per i falsi invalidi «Non c'entro, ma il problema forse c'è» L'onorevole Ugo Grippo (de) non vuole dimettersi e sospetta una macchinazione Il deputato accusato per i falsi invalidi «Non c'entro, ma il problema forse c'è» L'onorevole non ci sta. Grida innocenza, trasecola, promette indagini personali. «Questa storia ha tutta l'aria di una grande macchinazione-, dice Ugo Grippo, 53 anni, deputato de, «inviato speciale» di De Mita a Napoli. La storia è quella del diciottomila falsi invalidi scoperti dai giudici di Santa Maria Capua Vetere. Una colossale truffa finalizzata alla conquista di consensi elettorali con certificati fasulli rilasciati da un'apposita commissione di Nola. E Grippo, insieme con il collega-deputato Mauro Ianniello, anch'egli de, compare in due richieste di autorizzazione a procedere firmate ieri mattina dal procuratore capo Antonio Cammuso. I reati ipotizzati sono gravi: falso, truffa, associazione per delinquere. E Grippo che fa? A Roma, nella sede della rivista «Prospettive nel mondo», dicono: -L'onorevole non c'è, chiamatelo a Napoli-. Al centralino della segreteria de partenopea consigliano: -Provate al comitato cittadino, deve essere II-. Qui assicurano che Grippo sta partecipando a una riunione interpartitica. ••Si farà vivo tra qualche ora-. Cosi avviene. L'onorevole esordisce con una accorata autodifesa: «Sono estraneo, non so di che cosa mi accusano. Non Ito ricevuto alcuna comunicazione giudiziaria, ho appreso tutto dai giornali-. Ha parlato con i giudici (Cammuso il capo, Raffaele Pazienza il sostituto che conduce le indagini)? •Ho telefonato giovedì mattina al dottor Pazienza. Gli ho chiesto se la notizia dell'autorizzazione a procedere era vera. Mi ha risposto: Pino a oggi non è stata Inoltrata In Parlamento. E invece ieri l'hanno firmata... io non capisco, non c'entro...-. Allora sbagliano i magistrati? -Si, almeno sul mio conto. Io sono di Napoli, non di Nola e non faccio il medico. Che c'entro con quegli invalidi?-. Onorevole, quegli invalidi sono un esercito di diciottomila persone, non è roba da poco: tutti portatori di voti, dicono. •I consensi non si conquistano con l'invalidità fasulla. Mi sembra assurdo ma... se l'hanno accertato i giudici... non so cosa dire-. Secondo i giudici, ogni certificato equivaleva a uno o più voti. Come se i candidati volessero sfruttare il bisogno... •Guardi, ognuno ha una sua storia politica. Io sono stato assessore al Comune di Napoli (economato, decentramento e pubblica istruzione, ndr). assessore regionale alla programmazione economica e, dal 1979, sono deputato. Se ho un vanto è proprio quello di non aver mai avuto una comunicazione giudiziaria-. Beh, adesso i giudici dicono che lei... •Sono sorpreso. Si informi sul mio conto, godo della stima di amici c avversari. Faccio politica in termini di contenuti e non di clientela. E le assicuro che a Napo'A non è facile-. Senta onorevole, questo fenomeno dell'invalidità fasulla esiste o no? -Ho letto nei mesi scorsi che si stava procedendo ad alcuni arresti. Non so, il problema forse c'è-. Lei conosce persone che usano questi metodi per conquistare voti? -Questo sistema non procura consensi, neppure nel Mezzogiorno: assicurando un posto di lavoro non si ottengono voti-. Sarà cosi, ma anche questa inchiesta ha il suo pentito. Si chiama Alfonso Ambrosino, ex deputato de, presidente della famigerata commissione di Nola. Lo conosce? «Certo. Fu eletto deputato (1976-79 ndr) col mio contributo. Anzi, faceva parte della mia corrente ma, dopo le elezioni, mi girò le spalle e passò con Gava, mi pare-. Onorevole Grippo, sta pensando a una faida di partito? -Non lo so. Non lo escludo né lo confermo. Ma non capisco: Ambrosino non poteva avere elementi per accusarmi, per trascinarmi in questa vicenda. Indagherò per conto mio-. Come? -Beh, mica sono un poliziotto. Mi guarderò intorno ma, ad essere sincero, non so proprio da dove cominciare-. Cosa farà, rinuncerà all'immunità parlamentare? •Prima devo valutare le cose. Se mi accorgo chi si tratta di una macchinazione ordita contro di me, mi affiderò alla decisione del Parlamento-. Ha parlato con De Mita? Rimetterà il suo mandato? •Col segretario parlerò. Dimissioni? No, non sono stato rinviato a giudizio, dovranno pur sentirmi questi giudici-. Chiederà un colloquio al procuratore Pazienza? •Certo. Per capire di più. Se qualcuno mi accusa, chiederò un confronto. Sono contraria to: una persona perbene non può leggere sul giornale di aver subito accuse del genere-. Antonio Di Rosa

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