Interrogato il capo del clan del metilico

Interrogato il capo del clan del metilico Interrogato il capo del clan del metilico Quattro ore di domande: si prevedono altri sviluppi nell'inchiesta MILANO — Nella caserma dei carabinieri di via della Moscova, ieri, il sostituto procuratore Alberto Nobili ha interrogato per oltre quattro ore Roberto Piancastelli, di Riolo Terme, e, per quasi un'ora, Giovanni Ciravegna, di Narzole, arrestati nell'ambito dell'inchiesta sul vino avvelenato. Sono accusati il primo di essere uno dei capi del traffico clandestino di alcol metilico, il secondo di avere immesso questa sostanza nelle miscele che hanno causato finora almeno 19 morti e decine di intossicati in forma più o meno grave. Oggi, il magistrato ascolterà Giuseppe Franzoni, di Mantova, raggiunto dalle medesime imputazioni a carico di Piancastelli. Oltre •a questi due, le accuse di associazione per delinquere, commercio clandestino di alcol metilico, adulterazione continuata e falsificazione in documenti, hanno colpito Adelchi Bertoni e Roberto Battini (entrambi'di Su zzar a) e il bresciano Raffaele di Muro Lombardi, latitante, scomparso dalla sua abitazione da un paio di settimane. La durata dell'interrogatorio di Roberto Piancastelli ha indotto a ipotizzare che questi collabori con gli inquirenti. Attraverso i suoi racconti, il magistrato potrebbe cercare di ricostruire la mappa delle persone che direttamente avvelenavano il vino con l'alcol metilico oppure fornivano tale sostanza a vinificatori che provvedevano poi di persona ad immetterla nelle partite da vendere. Per avere idea delle dimensioni del profitti ricavati dalla vendita delle decine di migliaia di ettolitri di vino avvelenato, basti pensare che per trasformare un litro di acqua in quella miscela occorrevano 35 lire di alcool metilico, 25 di zucchero e poche altre lire di coloranti. Nonostante il riserbo dei giudici su quanto, ieri, abbiano detto Piancastelli e Clravegnasia, sia, ovviamente, massimo, non sembra perù escluso che i presunti responsabili del traffico di metanolo diventino, con il proseguire dell'istruttoria, ben più di quei cinque che attualmente compaiono nell'Istruttoria. Per Giovanni e Daniele Ciravegna le accuse si limitano al reato di adulterazione continuata, cosi come per Antonio Fusco, imprenditore di Manduria; arrestato nei giorni scorsi, sta per essere trasferito nel capoluogo lombardo, a disposizione della locale magistratura. Ornella Rota

Luoghi citati: Manduria, Mantova, Narzole, Riolo Terme