Duri scontri e arresti a catena in Cile per la « giornata di lutto nazionale »

Duri scontri e arresti a catena in Cile per la ce giornata di lutto nazionale L'opposizione commemora nelle piazze i tre dissidenti trucidati l'anno scorso Duri scontri e arresti a catena in Cile per la ce giornata di lutto nazionale SANTIAGO — Aumenta la violenza politica in Cile, alimentata dalla repressione governativa contro ogni manifestazione di dissenso, e dalla recrudescenza del terrorismo. La polizia ha reso noto che 08 persone sono state arrestate durante 1 disordini scoppiati nella città di Calama, un centro minerario a 1400 chilometri da Santiago. Oli scontri si sono registrati nell'ambito della «Giornata di lutto nazionale» indetta dall'opposizione per commemorare tre oppositori sequestrati e trucidati l'anno scorso da killer paramilitari, come hanno accertato gli inquirenti. La polizia è intervenuta facendo usò di sfollagente, idranti e granate lacrimogene, per disperdere centinaia di minatori che tentavano di marciare per le vie del centro cittadino, al termine di una Messa celebrata nella cattedrale in memoria delle vittime. L'opinione pubblica è rima¬ sta inoltre traumatizzata dal recente assassinio di un commerciante rionale, dirigente di base del partito di ultradestra «Unione democratica indipendente» (udi), ucciso a sangue freddo, mercoledì, nel suo negozio da tre sconosciuti, alla fine di una giornata contrassegnata da ripetuti scontri fra polizia e dimostranti. n commerciante si era distinto per le sue contestazioni delle proteste organizzate dagli oppositori di Pinochet nel quartiere. In ottobre sparò con una carabina contro un gruppo di manifestanti che sfilava davanti al suo negozio ferendo cinque persone. Rinviato a giudizio per l'aggressione armata, si giustificò dicendo di avere sparato per difendersi dalla folla che intendeva saccheggiare il suo negozio ed esortò gli altri commercianti della zona a non lasciarsi intimidire da .gruppi violenti che intendono controllare i quartieri periferici.. La vedova ha dichiarato che suo marito era stato minacciato di morte ed ha accusato dell'omicidio miliziani dei fronte patriottico «Manuel Rodriguez», il gruppo estremista che opera da qualche anno in Cile, dedicandosi in prevalenza ad atti di sabotaggio. Monsignor Cristian Precht, segretario generale dell'episcopato cileno, ha definito «orrendo» il crimine ed ha sottolineato la «necessità urgente di ripristinare lo stato di diritto e una democrazia in cui la Giustizia possa veramente raggiungere i colpevoli di misfatti: Anche il presidente della de, Gabriel Valdes, ha ripudiato il grave fatto di sangue, ricordando che si aggiunge ad altri crimini rimasti impuniti, come quello del sindacalista Tucapel Jimenez e dei militanti comunisti José Manuel Paratìa, Manuel Guerrero e Santiago Nattino. trucidati l'anno scorso.

Persone citate: Cristian Precht, Gabriel Valdes, Jimenez, José Manuel Paratìa, Manuel Guerrero, Manuel Rodriguez, Pinochet, Santiago Nattino

Luoghi citati: Cile, Santiago