Berlusconi: non mi arrendo la mia tv resterà in Francia

Berlusconi: non mi arrendo la mia tv fisterà in Dopo l'annuncio di Parigi sul telesatellite e le minacce alla «Cinq» Berlusconi: non mi arrendo la mia tv fisterà in NOSTRO SERVIZIO PARIGI - «Sono deciso a resistere sino in fondo per mantenere le posizioni che mi sono conquistato sul mercato televisivo francese. E poi, la stampa ha accennato ad una sola delle possibilità che il nuovo governo francese sta esaminando, mentre a me risulta che ve ne siano altre in progettò. Quindi attendiamo fiduciosi gli sviluppi della situazione». Con il suo solito stile, Silvio Berlusconi ha reagito immediatamente all'ipotesi che il governo di Jacques Chirac annulli non solo la concessione per la rete privata La Cinq. ma anche il contratto d'affitto di due canali del satellite televisivo TDF1. Ai giornalisti italiani convocati nella tarda serata a Parigi Berlusconi appare ottimista e battagliero: .Non credo che l'attuale governo intenda annullare gli impegni presi da quello precedente; l'immagine della Francia subirebbe un grosso discredito nel contesto internazionale, soprattutto in quello europeo. Si parlerrebbe di scarsa affidabilità delle decisioni francesi e. questo non farebbe certamente piacere al primo ministro Chirac e al ministro della Cultura Léotard*. Oltrettutto. ha fatto notare l'imprenditore italiano, verrebbero colpiti anche gli interessi dei soci di Berlusconi, cioè il francese Seydoux, l'inglese Maxwell, il tedesco Kirch e un altro, spagnolo. -Comunque - ha aggiunto anche se il governo di centro destra, mantendo fede alle promesse della sua piattaforma elettorale, annullerà la concessione io mi ripresenterò alla nuova gara d'appalto, anche a costo di dover ridurre la mia quota ne La Cinq, che ora è del 40 per cento. E se anche cosi non la spunterò, tenterò di comprare almeno una quota delle due reti televisive di Stato che il nuovo Governo ha in programma di privatizzare*. Berlusconi intende quindi difendere a spada tratta le posizioni conquistate in Francia anche perchè i primi dati sulla audience di La Cinq sono positivi: negli ultimi giorni di marzo hanno toccato il 19.7 per cento, che sebbene insperato rispetto alle previsioni sarebbe ancor più alto se la rete privata fosse ricevuta da tutto il suo pubblico potenziale, cioè 28 milioni di persone contro gli attuali 19. Gli ultimi sviluppi hanno avuto immediate ripercussioni in Lussemburgo, dove si è riaccesa la speranza di poter accedere al mercato televisivo francese. Nonostante l'esistenza di un accordo del 1984 che concedeva al Lussemburgo un'opzione per un canale del satellite TDF1, pochi giorni prima delle elezioni che hanno portato al potere la destra il governo socialista aveva firmato il contratto con Berlusconi, Seydoux e gli altri partners. Ne era nata una dura nota di protesta, sfociata in un irrigimento dei rapporti tra 1 due governi. Ora la situazione sembra mutata radicalmente: 1 lussemburghesi non fanno mistero di volersi sostituire a Berlusconi non solo nei cana¬ li del satellite, ma anche ne La Cinq. Non tutto va storto comunque per l'imprenditore milanese: ieri a Madrid il consiglio dei ministri ha approvato la creazione di tre canali televisivi privati (che si aggiungeranno ai due pubblici) i quali trasmetteranno i loro programmi attraverso la rete televisiva statale. E Berlusconi in Spagna è già arrivato in forze, con la speranza di penetrare attraverso la base iberica nell'enorme mercato dell'America Latina. A Madrid ha acquistato gli studi «Roma», tra i più dotati della capitale spagnola, nonché lo stesso complesso edilizio che ospita la Tv di stato, che pertanto dovrà quanto prima cercarsi una nuova sede. A Madrid Berlusconi non dovrebbe incontrare le difficoltà politiche che gli vengono create in Francia: secondo la nuova legge il capitale delle imprese televisive private potrà venir sottoscritto da imprese spagnole o comunitarie senza alcuna limitazione, g. m.