Dc e pri: più austerità di Luca Giurato

De e pri: più austerità Ma i cinque non trovano l'intesa su come utilizzare il regalo-Opec De e pri: più austerità Vogliono ridurre drasticamente il deficit pubblico - I socialisti preferirebbero sviluppare l'occupazione - Il vertice aggiornato a martedì - Il sottosegretario Amato presenterà un documento riassuntivo - Spadolini: «I punti di accordo sono pari a.quelli di dissenso» ROMA — Craxi che insiste sulla riduzione dei tassi Bot e Cct. De Mita che chiede al presidente, su questa materia, di procedere con «i piedi di piombo». Spadolini che si batte per dare la precedenza assoluta alla drastica riduzione del deficit pubblico. Martelli che l'interrompe, affermando che devono invece avere precedenza assoluta sviluppo e occupazione. Nicolazzi che non vuole sorprese sulle pensioni e sulla salvaguardia degli enti autonomi. Biondi che raccomanda un «no. a nuove tasse a carico dei contribuenti. Cosi, ieri mattina a Palazzo Chigi, il quarto vertice della verifica dedicato all'economia. Più, esattamente, come dice Martelli, «alto nuova economia», dopo il calo del dollaro e soprattutto dopo la caduta del prezzo del petro Ilo. Si è discusso per quasi quattro ore delle nuove e diverse prospettive aperte dal «regalo Opec», che dovrebbe portare alle casse dello Stato un beneficio che oscilla tra i 3 e i 5 mila miliardi. Una bella cifra, che però non basta a sollevare il Paese dai suol guai. Al «vertice», tutti si sono trovati d'accordo su un punto: nessuno deve farsi prèndere dall'euforia; contemporaneamente, bisogna approfittare, presto e bene, della congiuntura favorevole. Come? I leaders sono intervenuti più volte è le risposte sono state tante. Ognuno ha presentato la sua ricetta, senza ultimatum, ma ovviamente con la convinzione, cifre alla mano, che meglio non si potrebbe fare per risanare 1 bilanci dell'Azienda Italia. E' cosi riapparso ieri al vertice il vecchio contrasto tra rigore e sviluppo. Per una politica di austerity si sono battuti De Mita e Spadolini; per una linea, più flessibile, Martelli, Nlcolazzi. Biondi e in fondo lo stesso Craxi Schieramenti diversi (de e pri da una parte, gli altri partiti dall'altra) sono emersi anche sui tema cruciale dell'utilizzo del risparmio energetico. Non ci sono stati dissensi laceranti, ma neppure si sono raggiunte conclusioni. Anche se nulla fa pensare che non ci siano martedì, giorno dedicato a un nuovo vertice sull'economia. Il sottosegretario Amato è stato incaricato di 'tirare le somme» e presentare, alla prossima riunione, un documento che riassuma le esigenze dei protagonisti, 'Bensa la pretesa di accontentare tutti, ma badando bene di non scontentare a fondo nessuno». Sarà un duro «week¬ end» di lavoro, quello di Amato. Dall'andamento : del «vertice» di ieri,.e dalle dichiarazioni che hanno rilasciato i protagonisti, sembra però di capire che la sua fatica ha probabilità di successo molto buone. «La proposta definitiva l'avremo martedì, quando, possibilmente, dovremo chiudere questa parte centrale della verifica — ha detto De Mita, che è giunto all'appuntamento con mezz'ora di ritardo — io. adesso, sono cauto. Per ora non abbiamo registrato diverr geme. Abbiamo registrato diverse preoccupazioni su come raggiungere meglio i risultati. Ma questo non divide, unisce». Spadolini — come sempre dall'inizio della verifica — era il meno ottimista. «7 punti di accordo sono almeno pari a quelli di disaccordo», ha detto. Per 11 leader del pri, i problemi fondamentali sono due: «Ridurre drasticamente il deficit e affrontare contestualmente il problema del debito pubblico, che è ormai pari al prodotto interno lordo. Sarebbe l'ultima delle follie cullarsi sull'ottimismo della congiuntura internazionale: più che mai il momento comanda una linea di rigore». La sua strategia è chiara: il regalo Opec deve andare tut¬ to a favore del disavanzo. Dall'altro, schieramento, la voce più polemica — e non solo nei confronti di Spadolini — é stata quella del vicesegretario unico del psi Martèlli: «Sono enormemente cresciuti i profitti industriali in questi, ùltimi mesi e tutto lascia ritenere che questa onda favorevole continuerà, anche nel prossimo futuro. Quindi c'è un problema.di utilizzazione dei profitti industriali: attualmente questi già incamerano la riduzione dei costi energetici. Mi pare giusto die non si debba trarre un'euforia indebita dal fatto che esiste una riduzione del costo del petrolio». Anche questa linea è chiara: il regalo vada soprattutto all'occupazione. Nicolazzi e Biondi sono al lavoro per 'Smussare gli angoli» anche sull'economia. »Non siamo riusciti a trovare motivi di vero dissenso. Sulle pensioni c'è un orientamento comune. Sui tassi di interesse ognuno, più che proposto, ha enunciato», ha affermato il segretario del psdi. »Il problema maggiore è quello di agire riducendo la spesa, non gravare ulteriormente sui contribuenti e sulle imprese, utilizzare al meglio il saldo positivo di una congiuntura favorevole per produrre di più», ha precisato Biondi. Luca Giurato

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