Vino da tavola: sofisticato il 3%

Vino da favola: sofisticato il 3% Il ministro Pandolfi riferisce alla Camera sullo scandalo del metanolo Vino da favola: sofisticato il 3% Un'indagine più ristretta sulla produzione del Nord e delle Puglie parla addirittura di un 7-10 per cento di adulterazioni Il ministro: «Ho chiesto ài giudici se dovevo indicare subito le marche da evitare. Mi hanno risposto di aspettare» ROMA — Nelle zone di produzione «sospette» — soprattutto al Nord' e in Puglia — dal 7 al 10 per cento del vino da tavola sarebbe adulterato con alcol metilico, come indicano due indagini a campione citate da Filippo Maria Pandolfi e da Costante Degan, ministri dell'Agricoltura e della Sanità, che ieri alla Camera si sono assolti dall'accusa di inerzia davanti a 2 parlamentari della maggioranza e 17 deputati dell'opposizione. I risultati di un'analisi su un campione più vasto, trapelati in serata da ambienti ministeriali, abbassano al 3,3 per cento la percentuale del vino da tavola sofisticato con metanolo, e la stima potrebbe corrispondere alle dimensioni dello scandalo, tuttora incerte. Secondo Pandolfi, con la scoperta della centrale di smistamento del metanolo •da taglio» si è «bloccato il fenomeno all'origine», ma migliaia di bottiglie a rischio sono ancora in circolazione e la lista delle marche da cui guardarsi Ieri si è allungata (da 31 a 49) cosi come si allunga di giorno in giorno l'elenco degli intossicati, delle morti sospette. Ed altri pericoli incombono. L'atteggiamento dei Paesi europei importatori di vino italiano, rigidi e sospettosi, secondo il ministro dell'Agricoltura potrebbe riflettersi sulle nostre esportazioni. E sulla scena della salute pubblica si profila una nuova fonte di rischio, gli antifermentativi: cocktails di sostanze innocue che però, miscelate, 'possono diventare dannose», ha spiegato Pandolfi, avvertendo che nel suo ministero c'è »allarme». ' Attraverso una relazione che non ha concesso molto all'ottimismo, Pandolfi si è difeso con puntiglio, per concludere che «lo Stato ha compiuto il suo dovere», e In seguito ai microfoni di Radio radicale non ha escluso le dìmissioni, sollecitate ancora da destra e da sinistra. Come Degan, Pandolfi tuttavia si considera incolpevole per il dilagare di una frode che secondo 1 due ministri' trova la sua origine anche nell'abbassamento del prezzo del metanolo, sgravato due anni fa dall'imposta di fabbricazione. Da quel momento sofisticare vino con alcol metilico divenne cinque volte più economico che adulterarlo con alcol etilico, e ' nacque cosi una formula che ha arricchito e ucciso: la «uno-otto-uno». Ovvero una parte di vino, otto parti d'acqua e una parte di miscela, per ridare gradazione alcolica all'intru|.glio, composta da alcol etilico ed alcol metilico, un distillato dal gusto 'penetrante e gradevole», come attesta l'Istituto superiore di Sanità ma letale anche nella misura di 25 grammi. Pandolfi ha ripercorso la cronologia di quindici giorni, e quìndici morti, partendo dal 19 marzo, quando già fu chiaro che erano in commercio diverse partite di vino al metanolo. Una settimana dopo, 11 25, la frode si presenta con dimensioni senza precedenti. Pandolfi, tornato da Bruxelles, 11 27 consulta la magistratura: informare o no ufficialmente l'opinione pubblica delle marche da evitare? I giudici rispondono: no. «Mi si diceva: c'è una lista Guido Bampoldi (Continua a pagina 2 In settima colonna)

Persone citate: Costante Degan, Degan, Filippo Maria Pandolfi, Pandolfi

Luoghi citati: Bruxelles, Puglia, Roma