Morto a 58 anni Eric Bruhn fu l'ultimo «danseur noble»

Morto a 58 anni Eric Bruhn fu l'ultimo «danseur noble» Grande interprete romantico ballò anche in Italia Morto a 58 anni Eric Bruhn fu l'ultimo «danseur noble» Una fulminea, Inesorabile malattia, ci ha privati immaturamente di uno dei più grandi danzatori e maestri del nostro tempo, Eric Bruhn. A Toronto, ove risiedeva come direttore del Balletto Nazionale Canadese, 11 famoso artista danese è deceduto l'altro ieri dopo una breve degenza in clinica. Bruhn era considerato, con Peter Schaufuss, l'estremo rappresentante di quella formidabile scuola installata a Copenaghen nel '700 dall'Italiano Vincenzo Galeotti e continuata dal franco-danese Auguste Bournonville. Una scuola e uno stile di estrema eleganza formale, che faceva di Bruhn uno degli ultimi rappresentanti del danseur noble» di stampo romantico, che non era soltanto un semplice partner della ballerina, ma anche un interprete che coniuga la forza del 'porieur. con la personalità espressiva individuale. Non per niente Bruhn è stato uno dei compagni d'arte prediletti della nostro Carla Fracci che con lui ha danzato molte volte capolavori come La Silfide e Oselle, quest'ultima fissata anche in un suggestivo film con l'American Ballet Theatre. Lo abbiamo visto anche in Italia alla Scala e all'Opera di Roma, sia come interprete che come co reografo. In quest'ultima veste prediligeva appunto i classici del primo Ottocento che aveva ricevuto dall'ininterrotta tradizione del Balletto Reale Danese in cui era cresciuto fin dalla più tenera infanzia. Ben presto non si accontentò più di essere il primo in pa tria, ma iniziò la sua inesausta opera di interprete e di didatta nel principali complessi di danza del mondo, con una predilezione particolare per le compagnie inglesi e americane. A Londra il giovane Rudolf Nureyev, appena rifugiato in Occidente, ebbe in lui un amico e un maestro che ne perfezionò lo stile. Ma dei grandi del nostro tempo non sarà l'unico a giovarsi dei suoi insegnamenti. Anche un altro famoso transfuga sovietico, Mikhail Baryshnikov, lo volle accanto nel momento In cui assunse la direzione dell'American Ballet a New York, un complesso nel quale Bruhn è stato per anni stella ospite assoluta. Quando Eric si ritirò dal. ruoli di primo ballerino nel 1974 volle dare un apporto personale a molte esecuzioni in parte di caratterista in cui rivelò pure la sua grande personalità. Era nato a Copenaghen nel 1928 e giovanissimo si era rivelato un flore prezioso di- 'quella meravigliosa scuola bisecolare. A vent'anni debuttò in uno dei suol maggiori ruoli, Osèlle, in cui fu accanto ad Alicia Markova, la dama dèi balletto britannico che cederà di li a poco lo scettro a Margot Fonteyn. Nel 1965 Massimo Bogianckino lo chiamò all'Opera di Roma come primo ballerino e direttore del ballo. Tra le sue memorabili esecuzioni nella capitale italiana Romeo e Giulietta di Prokofiev accanto a Carla Fracci, in una versione che si ispirava in parte a quella di Ashton rappresentata a Copenaghen dieci anni prima. Negli Anni Sessanta Cella Franca, fondatrice e direttrice del Balletto Nazionale Canadese, lo volle a Toronto come stella per memorabili edizioni di II lago dei cigni, La Silfide e Coppella. Celia Franca sarà successore come direttore artistico del .complesso canadese che ha portato ad uno dei massimi livelli nella geografia artistica mondiale. Luigi Rossi Eric Bruhn

Luoghi citati: Copenaghen, Italia, Londra, New York, Roma, Toronto