La zarina della notte

La zarina della notte ( «serate di tendenza»: il tuxedo ) La zarina della notte Nel panorama delle notti torinesi «di tendenza», alla moda, 11 «Tuxedo» è un caso a sé. Pochi locali infatti sono tanto legati alla personalità di chi li gestisce quanto la discoteca di via Belfiore, dove regna, zarina incontrastata, la «grande Catterlna», ovvero Catterlna Nardinl, 64 anni, «signora di ferro» della Torinonotte. Secondo la migliore tradizione delle discoteche inglesi e americane, al «Tuxedo» lo spettacolo comincia alla porta, dove ogni sera Catterlna conduce 11 suo personale confronto con 1 candidati a entrare nel locale: e poiché gli aspiranti sono sempre in numero ben superiore al posti, verso le undici-mezzanotte davanti al numero 8 di via Belfiore si forma una piccola folla di questuanti. Ogni sera il gioco tra Catterlna e i ragazzi si ripete: loro tentano con ogni stratagemma di intenerirla per ottenere l'ambi to ingresso, lei sceglie «gli eletti», altri li caccia, loro tornano all'attacco. E' una «commedia dell'arte» dove tutti fingono di arrabbiarsi, e in realtà tutti si divertono. Le chances migliori le hanno In genere i tipi «giusti», quelli con il «iook» più originale. Ma le scelte della Catterina sono Imperscrutabili. Dentro, il re si chiama Roberto Spallacci: 26 anni, discjockey di punta del «Tuxedo», Roberto è il gran cerimoniere della serata di maggior richiamo del locale, il mercoledì, quando si entra soltanto con l'invito che, ovviamente, è ricercatissimo. «Mi piace il mercoledì perché è una serata in cui si può fare un discorso musicale diverso; spiega Roberto, min discoteca abitualmente si mettono certi dischi che la gente conosce già, per farla ballare. Invece al mercoledì ho carta bianca per scelte insolite, dall'avanguardia più spinta a Frank Sinatra, a un vecchio Bob Dylan. Il pubblico può ballare, ascoltare, dissentire: ciò che conta è non essere banali».. Roberto ha cominciato la professione nel '79 al «Pire»: mSi facevano concerti interessanti — ricorda -s Tra l'altro ho presentato la prima uscita pubblica dei Righeira: loro poi sono arrivati al vertice, e la cosa non mi stupisce perché Torino è una città dura per i musicisti, ci vuole grinta per emergere, ma chi sa lottare accumula esperienza preziosa. Poi magari per sfondare deve andare via, come ha fatto Linda Di Franco, che da Torino s'è trasferita a Londra, e lì ha trovato il successo internazionale. Ma se un musicista si fa le ossa a Torino, ha una "marcia in più", dovunque vada. Peccato però che si perdano tante potenzialità: gruppi come i Monumenta o i Deafear in un'altra città avrebbero avuto più fortuna*. Ancora al «Tuxedo» un'altra serata emergente è quella del giovedì, che da qualche mese viene «autogestita» da un'emittente privata, Radio Flash. g, ter. Roberto Spallacci, d. j.

Persone citate: Bob Dylan, Catterina, Frank Sinatra, Linda Di Franco, Radio Flash, Righeira, Roberto Spallacci

Luoghi citati: Londra, Torino