Pallido e timoroso, quindicenne conferma «Giuseppe La Rocca conosceva le 2 bimbe»

Pallido e timoroso, quindicenne conferma «Giuseppe La Rocca €onosceva le 2 bimbe» Delitto di Ponticelli, sei testimoni interrogati dal presidente della corte Pallido e timoroso, quindicenne conferma «Giuseppe La Rocca €onosceva le 2 bimbe» NAPOLI — Nona udienza, ieri, del processo contro i giovani di Ponticelli accusati di avere violentato, ucciso e dato fuoco alle piccole Barbara Sellini e Nunzia Munizzi, la sera del 2 luglio 1983. Anche questa fase dibattimentale per gli Imputati Ciro Imperante, Luigi Schiavo, Salvatore e Giuseppe La Rocca non è stata migliore delle altre. Anzi: tra 1 sei testimoni interrogati dal presidente della Corte, Sergio Lanni, è stato ascoltato anche Ernesto Anzovino, un ragazzo di 15 anni II giovane è tornato in aula per confermare — sia pure tra mille Incertezze e vuoti di memoria — le accuse formulate contro gli Imputati in fase Istrutto¬ ria. Pallido, minuto, visibilmente intimorito, Ernesto Anzovino ha giurato di avere detto tutta la verità ai carabinieri e al magistrato che l'aveva Interrogato In fase Istruttoria Ernesto Anzovino, che all'epoca dei fatti aveva 12 anni, era amico e ' vicino di casa delle piccole Barbara' e Nunzia. Raccontò agli inquirenti che il pomeriggio di venerdì 1° luglio '83, giorno precedente a quello del duplice omicidio, vide le due amichette trattenersi con un gruppo di giovani sul vent'anni, giunti a bordo di due auto. Tra questi, Ernesto riconobbe anche Giuseppe La Rocca, che le bambine aveva so¬ prannominato «Tarzan tutto lentiggini». Fin qui, la testimonianza di Ernesto Anzovino, un ragazzo orfano di madre, che nella sua breve esistenza ha vissuto tante, troppe esperienze amare. Un suo fratello, Luigi, poco più che ventenne, si uccise lanciandosi dal balcone della propria abitazione, per sfuggire all'arresto dei carabinieri. Luigi — anch'egli interrogato nei giorni immediatamente successivi all'assassinio di Barbara Sellini e Nunzia Munizzi — era accusato di avere tentato di violentare la sorella e di averla accoltellata L'udienza di ieri si è protratta fino al pomeriggio. Gli altri cinque testimoni ascol¬ tati erano citati dalla difesa. Tutti hanno confermato gli alibi forniti dagli imputati. E' stata sentita anche Concetta Imperante, sorella di Ciro, uno del giovani accusati del delitto. Questa sostiene di aver visto, alle 19.45 del 2 luglio '83, Giuseppe La Rocca a bordo della sua Vespa. Al presidente che le ha chiesto come mai non avesse fornito queste informazioni preziose in fase istruttoria. Concetta Imperante ha risposto visibilmente Imbarazzata: «Non ci pensai, credevo che non fosse così importante». Esaurite le testimonianze, oggi parleranno gli avvocati di parte civile. f. m.

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