Cutolo: non sono un pentito

Cutolo: non sono un pentito Il boss della camorra in aula dopo rincontro di domenica con don Riboldi Cutolo: non sono un pentito NAPOLI — «Quando il Papa confessò AH Agca, poi non concesse interviste...-: dalla gabbia della grande aula d'assise, il commento di Raffaele Cutolo arriva carico di sarcasmo. No, sembra proprio che il miracolo di Pasqua non si sia compiuto: alla sua prima apparizione dopo l'incontro di domenica scorsa con il vescovo di Acerra, «don Raffaele» non sembra diverso da prima. Forse è appena sottotono, ma non accetta il ruolo del criminale che dopo aver confessato tutto a Dio, si appresta a farlo anche dinanzi al magistrato. -Io sono sempre stato cattolico — esordisce, mentre al di là delle sbarre i cronisti annotano diligenti —. Non rinnego proprio nulla della mia vita, ho fatto molte opere buone.. Ho salvato Cirillo senza avere un grazie Ma lei. domandano, rivedrà don Riboldi? •Lo devo rivedere, ma non oggi. Devo maturare la mia confessione, e lui deve maturarla con me, E a proposito, volete smetterla di scrivere la parola pentito? Io non sono pentito, i giornalisti devono dire la verità se non vogliono fare la fine dei vari Stani...». Attimi di gelo fra i cronisti: il ricordo di Giancarlo Stani, giovane collaboratore del •Mattino» assassinato la scorsa estate, è ancora molto vivo. •£ non mi venite a chiedere perché Siani è stato ucciso — continua Cutolo —. Se uno facesse il proprio dovere...-. Il «professore», spiegherà poi qualcun altro, e molto irritato per l'articolo di un giornale napoletano che ha ricostruito, chissà poi come, la sua «confessione» a don Riboldi. Ma il monologo continua: • Volevo chiarire alcune cose: a don Riboldi io non ho detto che questa camorra è sanguinaria, ma che la camorra è una bestia sema cuore... questo ho detto. E che i giovani non devono seguire i vari Cutolo, mentre noi dobbiamo aiutarli a trovare occupazione e lavoro, perché altrimenti entrano ed escono dalle carceri. Le belle parole non servono, quelle lasciatele ai parlamentari-. Ma lei ha fatto anche del male... -Ho commesso un solo omicidio, che in realtà era un atto di giustizia-. Poco prima, rispondendo alle domande del pubblico ministero (11 processo, d'appello, è per l'assassinio di tre detenuti avvenuto la notte del 23 novembre dell' "80 a Poggloreale) 11 «professore» aveva avuto modo di chiarire meglio 11 concetto. SI discuteva di perizie psichiatriche, il giudice gli ha chiesto se davvero lui si fosse mal paragonato a Gesù -Oesù per me è stato un uomo che ha fatto del bene e del male — è stata la risposta —. Ma ha avuto una fortuna, i suoi amici hanno raccontato solo il bene. Io invece ho avuto nemici potenti che di me hanno messo in rilievo solo il male, anche se quello che facevo era più per giustizia che per malvagità... E poi anch'io ho qualità taumaturgiche, l'ho già spiegato: g. z. Avellino. Don Antonio Riboldi, vescovo di Acerra, ha avuto un nuovo colloquio con 0 «boss» Raffaele Cutolo: eccolo mentre entra nel carcere nuovo con la direttrice Clorinda Bevilacqua

Luoghi citati: Acerra, Avellino, Napoli, Poggloreale