Da Haifa a Gerusalemme sapori di cento nazioni

Da Haifa a Gerusalemme sapori di cento nazioni Da Haifa a Gerusalemme sapori di cento nazioni OLTRE cento nazionalità contribuiscono al .melting poU. Se sia davvero un crogiolo c'è chi ne dubita, ma di sicuro oggi Israele è gran miscuglio in cui l'ivrit, la lingua nazionale, fa da denominatore comune e la cucina, espressione di tante culture diverse, fa da richiamo molteplice a chi è alla ricerca di curiosità gastronomiche. Non a caso, scorrendo .Hello Israel., meticoloso baedeker per turisti, si possono trovare, da Haifa a Gerusalemme a Tel Aviv ad Akko, ristoranti che offrono piatti d'origine yemenita. dell'Europa Orientale, dell'area mediterranea e anche localetti dove pizza, schnitzel, gulyas, shishlik convivono con naturalezza: tutti kosher, cioè permessi dal rabbino, e presentati ormai come patrimonio «indigeno» della cultura israeliana. Ecco alcuni «indirizzi» scelti per notorietà, per simpatia o per snobismo. GERUSALEMME — Siete un viaggiatore chic alla ricerca di raffinata cucina -Tp AGLIAMENTO // I '86», rassegna di ' gastronomia friulana, sarebbe piaciuta certamente anche a Ernest Hemingway. Non tanto perché l'autore di Addio alle armi e di cento altri racconti fosse un buongustaio, quanto perché amava il Friuli e soprattutto il Tagliamento. che ha fatto da sfondo, con le sue rive, i suoi canneti, la sua foce, a uno degli ultimi romanzi dello scrittore americano (Di là dal fiume, tra gli alberi). Il maggiore fiume friulano nasce in Carnia dove, con i suoi affluenti, scava un ventaglio di aspre valli. Piegando verso la pianura ondeggiante tra ['«internazionale» e la «arabo-ebralc!-.» in un ristorante silenzioso con camerieri in papillon e giacche scure? «La Regence» dell'hotel King David è il posto giusto. E' il ristorante del più prestigioso albergo d'Israele e una cena può superare facilmente le 100 mila lire a persona. Segnale significativo è che soltanto in questo locale della catena Dan un sommelier è in grado di offrirvi un Yarden di Galilea, sauvlgnon che è senz'altro il miglior bianco secco del Paese (quasi introvabile in Israele perché destinato all'esportazione). Da non perdere due specialità di pesce: la trota del fiume Dan all'aroma di aneto e la «melodia di mare» Poseidon con pesce al vapore cotto in liquore arabo Arak e accompagnato da una julienne di verdure e da patate allo zafferano. Altro nome di prestigio è il «Cow on the roof» (la vacca sul tetto, dal nome di un dipinto di Chagall). Si trova al Plaza Hotel e le sue sera¬ per tuffarsi nell'Adriatico segna il confine prima tra la province di Udine e di Pordenone, poi tra le province di Udine e di Venezia. Divide, non separa. La gente sulle due rive vive in simbiosi. Il fiume fa da cerniera, è strumento di vita, amato sempre anche se non sono rari i suoi capricci devastanti (è di vent'annl fa, ma sembra ieri, l'ultima, spaventosa alluvione). Sul Tagliamento s'intrecciano e si integrano storia e tradizioni, sofferenze e glorie d'una regione che affonda i confini dal Veneto alla Mitteleuropa. Anche la cucina ritaglia i suoi spazi nella cultura di questa regione. I cuochi delle due te sono caratterizzate da una fanciulla che suona con discrezione la chitarra classica, da sedie thonet ai pochi tavoli e da eleganti lampadari a tre tubi. Cucina di influenza francese con trionfo di uova di carpa in conchiglia e filetto marinato d'agnello al Cassis. Partenza dalle 70 mila. Ma decisamente è possibile spendere meno. Al «Phlladelphia», nel quartiere arabo, con 25' 30 mila lire, sì può gustare la ricca gamma della cucina tipica mediorientale (in prevalenza di influsso libanese) con abbondanza di meeseh (antipasti dove primeggia l'humus, tortina di ceci in poltiglia con aglio, limone, olio e pepe rosso), tahina (insalata di verdura con sesamo), kubek (polpette di carne di montone) e gli onnipresenti falafel ebraici (palline di verdura speziata che s'infilano nella pita che è una ciambelllna). E come in tutti i ristoranti arabi è consigliabile dare uno schiaffo al vento dicendo .fialàs. (basta!).

Persone citate: Chagall, Ernest Hemingway, King David