Sciolta dal sonno sorge una stella solitaria sullo sprone di Carlo Carena

Partita a poker con le parole Partita a poker con le parole Sciolta dal sonno sorge una stella solitaria sullo sprone NELLA partita a poker della volta scorsa le carte (strane carte) che avevano in mano i cinque giocatori erano queste (notate il gioco delle maiuscole): (a) Cammineremo Con più Coraggio (Sereni); (b) Come di Cosa Ch'uom vede da presso (Petrarca); (c) Contra il tiranno amor. Cui sempre Cura (Morando); (d) s'appressa. Come Chi un Compagno vede (Saba); (e) vengo a Questo Colloquio Col mio Cuore (Vigolo). Ha in mano la combinazione più forte il giocatore (e) perché gli altri hanno in mano un tris (tre parole che cominciano tutte con C duro, consonante esplosiva sorda velare che corrisponde al simbolo fonetico /fc/). mentre lui ha in mano un poker: quattro parole che cominciano col suono del C duro. A qualcuno potrà sembrare strano che anche al Q corrisponda il simbolo fonetico /fc/, ma guardi lo Zingarelll per convincersi. E rifletta sul fatto che se le cose non stessero cosi i bambini non confonderebbero cuore con quaderno (come diceva la canzone che cantava Marisa del Frate? -Scrivevo cuore con la Q, quaderno con la C. quand'ero piccollna rosi»). Dovete dirlo ad alta voce, .vengo a questo colloquio col mio cuore», vengo a Kesto Kollokuio Kol mio Kuore (e sentite che oltre a quattro K iniziali ce n'è un quinto, mediano): questo è un poker all'orecchio anche se non sembra un poker all'occhio. Cerchiamo di dire la stessa cosa in altri modi. Questo poker vale acusticamente, non graficamente. Questo poker vale per il suono delle parole, non per la forma dei segni. Questo poker vale all'orale, non allo scritto. Le parole in gioco sono inizialmente omòfone, non omògrafe. Lasciamo stare la Lingua Italiana come la scriviamo scolasticamente noi con questa povera lettera Q (e il suo unico caso di raddoppiamento, soQQuadro. roba da far ridere i polli). Pensiamo ai vari modi in cui si parla nella Penisola Italiana. Le canzoni napoletane. Per esemplo Munasterio 'e Santa Chiara di Alberto Barberis e Michele Galdieri, 1945: «chistu core me se schianta», Kistu Kore me Se Schianta (doppia coppia). Da Kistu Kore è più facile il passaggio a Kuesto Kuore: -dille che questo cuore è triste e stanco»: Serenata celeste di Mario Buccione e Giuseppe Fiorelli, 1947. (Una canzone del '45 e una del '47: maledizione, vi sto raccontando quanti hanno ho). Ora vediamo un'altra partita, per la quale dovete inventare una regola di analoga e inversa sottigliezza. Immaginate i nostri cinque fantasmi seduti a un tavolo che giocano a poker. Ciascuno ha in mano le carte (strane carte) corrispondenti alle parole dei versi o dei ritagli del riquadro grande. 1. e saviamente, senta spargere sangue 2. sciolta dal sonno a se stessa ritorna 3. sorge sull'ultimo sudore il sole 4. sudicio servo della strega signorina 5. una stelli, solitària sullo sprone (L'avevamo accennato, che 1 poker di S prevalgono; ma questa volta abbiamo fatto apposta a sceglier tutti poker di S, e vedrete perché). Attenzione, questa volta non si tratta di individuare la combinazione più forte. I termini si capovolgono, la domanda è: quale dei cinque fantasmi ha in mano la comblnazloone più débole1) perché? Non state a scriverci. Pubblicheremo la soluzione (semplice, ragionevole e convincente) fra due settimane. Piuttosto, mandateci altri esempi analoghi pescati in altri poeti o in altre sedi. Non dovete inveritarveli voi. i poker, li dovete trovare. Questo non è un gioco 'Creativo», è un gioco di ricerca, di Indagine, di caccia al tesoro. Vari lettori cominciano a stare a questo gioco. Sandro Doma (Torino) ha setacciato un bel po' di poker nel Pascoli: Giovanni Sopransi (Pregassona. Svizzera) in Giovan Vincenzo Imperiale; Enrico Merlin! (Casale Monferrato AL) in Dante e Tasso; Francesco Valente (Venezia) in Dante e Ariosto; Giacomo Moro (Padova) nell'Ariosto; Ersilia Zamponi (Omegna NO) in Sanguineti; Ugo Berti (Bologna), in Alfieri, Marinetti, Villaroei, Cori, Jenco e Benni; Carmelo Filo caino (Locri RC) in Papiri i, Gozzano. Covoni, Pasolini, Bufalino, Poliziano, Bassani e soprattutto Lucini. Questo vuol dire che alcune persone in Italia hanno l'abitudine (da altri ritenuta estinta) di leggere libri di poesie: un'abitudine tale per cui accettano di rileggersi i loro poeti, per amore o per ironia, in una chiave anomala. (E se fosse una chiave sbagliata, la colpa ce la prendiamo tutta noi). Qualche discussione su questo modo di giocare a poker con le parole cominciano ad avviare altri lettori: Augusta Forconi (Roma). Antonio Siligato (Milano), Paola Sacchettino (Torino). Gabriella Giampaoli (Pistoia). Le cose si complicano. Accumuliamo ancora un po' di esperienza, poi vedremo. Per la partita d'oggi vi diamo le fonti qui sotto (capovolte, come s'usa per chi ama slmili quiz). - Aprima vista è una cosa seria: si è tenuto nei giorni scorsi a Piacenza un convegno sul fegato: una giornata dedicata ai. problemi clinici dell'epatologia, una giornata dedicata all'etruscologia. Perché? Perché il -fegato etrusco di Piacenza» è uno degli oggetti più curiosi che ci siano arritxiri dall'antichità. Era un prontuario, che adoperavano gli indovini per leggere le viscere delle vittime. Questa branca della divinazione si chiama -estispic.o» e — qui sta il giocò — ci chiediamo se accanto alle sfere di cristallo, ai tarocchi e ai fondi di caffè non ci sia qualche mago professionista o qualche dilettante che ancora ai giorni nostri guarda il fegato di animali macellati per trarne auspici. Non da ieri siamo convinti che la superstizione è un gioco: molti giocano a guardar l'oroscopo sul giornale alla mattina, senza crederci •superstiziosamente» più di tanto, e senza scagliarsi con violenza razionalistica contro tali -pratiche superstiziose». La relazione Scienza e divinazione in Etruria - Il fegato bronzeo di Piacenza, tenuta da Adriano Maggiani, sovrintendente ai beni archeologici dell'Etruria, sarà disponibile fra breve, negli atti del convegno (per informazioni: Maurizio Galdi c/o Camillo Corvi S.pA., viale dei Mille 3, 29100 Piacenza). Il volume di Viviano Domenici, Archeologia e medicina - Gli etruschi e il fegato di Piacenza, con bellissime illustrazioni, é edito dalla casa Overseas di Milano. La fedelissima riproduzione in bronzo del -fegato etrusco» è stata distribuita in numero limitatissimo di copie a etruscologi e epatologi. Ma a maggio verranno distribuite a 50.000 medici italiani copie altrettanto fedeli del fegato in gomma naturale vulcanizzata. Non è poco, 50.000 copie. La tentazione sarà forte. Sfere di cristallo, tarocchi e fondi di caffè avranno un concorrente pericoloso, per vedere il futuro. Le scritte in etrusco, come mostra la nostra illustrazione, sono chiarissime. K- d. Giampaolo Dossena # ■ W»# '611 HBd S88i mK»rn>a Troi3«jao «zusjou ip '3 « pi) -io iluca in 'BuSiduxtio 'eujaa vj "^iredureo ouia tW 'Oi 'Sud 'igei maurjiiaj 'opuooi pp sin; vnaP aisaoj 'my -lata oiuoijuv (p) ZI 8wl 'OWl "ninareo '«isaotl ai aiinx ut 'oaod un apao ajirjsa.p -/jjou «| ag ■ cuuaj oipireg (o) 'IT9SE 'ajaiuosBtio "eorej^ad ods3duui& (q) -\i -8«d "W6l nunzjrjo "«vaoin tuo py «1 'a»h«i»I*VI 'TAaq otujjd (n) m \ \ Terme Gio In mostra a Varsavia Giorgio Bonola riscoperto da Carlo Carena