Ma noi non siamo «sfitinzie» da «cucare»

Ma noi non siamo Ma noi non siamo «sfitinzie» da «cucare» Avete inediti? Portateli al mio stand Pazzi a preIT a principessa e il drago ITO luigìni-. llù*HI liti- Sono arrivate in edicola tre riviste dedicate ai giovani, «Il panlnaro», «Il cucador» e «Wild boys», che propongono avventure e un linguaggio «giovanile». Riflettono veramente il mondo e 11 modo di pensare «giovanile»? Lo abbiamo chiesto a Clizia Gurrado, sedicenne autrice di •Sposerò Simon Le Bon», ora diventato film, e a Fulvia Serra che da anni dirige «Linus». Ecco cosa pensano di queste tre riviste. IO vorrei proprio vederli questi •supergalli che più gallasi non si può. e queste .sfitinzie arrapation» che vanno in edicola a comprare «Il panlnaro-, fa rivista dei nuovi .galli., oppure «n cucador», il giornale dei veri paninari. Io sinceramente mi vergognerd molto à comprare uno di questi giornaletti e non mi vedrete mai neanche con in mano quello che si chiama «Wild boys», nonostante la mia passione per i Duran Duran. La cosa più sbagliata di questi fumetti è probabilmente il fatto che vengono pensati dai grandi. 1 grandi sono molto attratti dal mondo giovanile, sono curiosi di conoscere le nostre mode, le nostre passioni, i nostri luoghi d'incontro e. soprattutto, il nostro linguaggio. Sono sempre alla ricerca di parole e modi di dire propri di noi giovani (e alcune volte se le inventano, come fa D'Agostino). Cosi hanno fatto «i grandi» che hanno inventato ,/'« questi fumetti. Purtroppo però non ci sono riusciti e sono caduti nella volgarità e nell'esagerazione. Io ho provato a leggerli tutti e tre e mi ha dato fastidio trovare tutte quelle parolacce volgari messe a casaccio tra un fumetto e l'altro. La storia visionaria di un prìncipe Rpmanor clic non volle entrare nel \ovecenlo. l'azzi è l'autore di Cercando l'imperatore. PARIGI — In meno di 24 ore ne sono arrivati 430 con i loro manoscritti sottobraedo. Uomini, donne, giovani e meno giovani. Tutti con la stessa speranza: fare il salto da .apprendisti scrittori, ad autori riconosduti, magari di successo. Una vera còrsa che aveva come mèta uno degli stand della Fiera del Libro parigina dove un nutrito .comitato di lettura, era pronto a seledonare e a distinguere, implacabile, le illusioni dal talento. Con una promessa: pubblicare, in settembre, il romanzo prescelto. L'idea era venuta all'editore Pierre Belfond. Ed era stata reclamizzata la scorsa settimana con una pubblicità a tutta pagina su Le Monde. Un'iniziativa originale, senza dubbio, e in parte provocatoria. -Gli autori sconosciuti — era scritto nell'avviso — accusano volentieri gli editori di non leggere i loro manoscritti, di dare possibilità soltanto a chi ha raccomandazioni e santi in Paradiso». Per una volta, una casa editrice si proponeva, invece, come .palazzo di vetro.: testi in doppia copia, ricevuta di consegna e, soprattutto, appena tre giorni di tempo per avere una risposta. O meglio, .la. risposta: quella che molti, non solo in Francia, attendono invano.

Persone citate: D'agostino, Duran Duran, Fulvia Serra, Simon Le Bon

Luoghi citati: Clizia Gurrado, Francia