Guccione: dipingo la campagna che si corrompe

Guccione: dipingo la campagna che si corrompe Guccione: dipingo la campagna che si corrompe zione e di totale fedeltà ad un mezzo immediato e spontaneo come 11 pastello, abbiamo chiesto a Piero Guccione di tracciare un bilancio dei suoi ultimi anni di lavoro. «Il pastello è una tecnica apparentemente disinvolta ed estemporanea. Sta alla pittura ad olio come la cronaca sta al romanzo. Senza richiedere una struttura preventiva, ama raccontarsi a cicli, da tavola a tavola, da carta a carta, hi un continuo gio¬ dalle brutture edilizie, dalle speculazioni, dall'imbarbarimento che soprattutto in Sicilia è ogni giorno più evidente. Questi cicli hanno 11 valore di una cronaca che denuncia distruzioni quotidiane e inarrestabili. Questo "cupio dissolvi" dell'intera umanità poteva cosi essere raccontato senza giungere all'annientamento della forma, a me completamente estraneo. Sono un pittore che crede nella figura, poiché convinto che ancora oggi non co di rimandi legato da nessi sottili, un colore, una luce, una sfumatura. Mi ha suggerito un abbandono che sentivo sempre più necessario, un rapporto di partecipazione emotiva con la natura che mi circondava. «Quello stesso vanificarsi della forma che nel pastelllo raggiunge caratteri lirici, mi sembrava corrispondere pienamente al vanificarsi del paesaggio, al vanificarsi di una memoria storica aggredita

Persone citate: Guccione, Piero Guccione

Luoghi citati: Sicilia