Per gli yuppies di Manhattan l'erotismo dura nove settimane e mezzo di Sandro Casazza

Per gli yuppies di Manhattan Per gli yuppies di Manhattan l'erotismo dura nove settimane e mezzo passati anni e mi domando se salirà mai più oltre il "tiepido"». •Nove settimane e mezzo* della McNeill (Longanesi, pp. 130, L. 13.500) è un racconto a due voci, a due corpi. Un Io femminile narrante, un Lui diavoletto urbano di terza classe programmato per la deviazione delle più elementari regole sessuali. Lei, bella romantica con inclinazioni artistiche, è attratta, travolta, posseduta e annota tutte le sue più segrete emozioni in una sorta di diario della perdizione da cui Adrian Lyne (il regista di -Flashdance ■) ha tratto un film che tanto scandalo pare abbia sollevato in Ame¬ rica, pur rivelandosi assai più casto e censorio nei dettagli erotini. Siamo nella letteratura delle esperienze estreme, dove il sentimento d'amore ha dettato tante pagine im' mortali. Il romanzo ha però una logica più compiuta rispetto al film che troppo sorvola per tagli o reticenze. E offre varie chiavi di interpretazione: la fuga nell'Eros meccanico per combattere l'alienazione metropolitana, l'estasi del piacere come frutto della tortura e della schiavitù, il recupero finale dei sentimenti in una società ghiacciata dal business che uccide col cerebralismo anche i princìpi fon¬ damentali della vita e della natura? Ma il diavole sa che il peccato, la trasgressione alle regole nascono dalla curiosità dell'uomo. Infatti spiega a lei: «Gli animali sono diversi da noi; appena possono mangiano soltanto quello di cui 11 loro organismo ha bisogno». E la curiosità è sempre in agguato: per vincere l'arida routine degli yuppies di Manhattan si possono accettare, in cambio di qualche emozione, crudeltà d'ogni genere, schiaffi, coltelli, fruste e manette. Per nove settimane e mezzo, però. Non un giorno di più. Sandro Casazza

Persone citate: Adrian Lyne, Longanesi

Luoghi citati: Manhattan