Il cammino della seta

Per le donne artiste Per le donne artiste non c'è parità n cammino della seta Arezzo nosciute, emarginate, scarsamente presenti nelle maggiori rassegne. A riprova di ciò. nel testo introduttivo, venivano allora citate varie, affollate manifestazioni dove la presenza femminile non superava il 2%. Adesso, cioè a distanza di 10 anni, dopo tante battaglie femministe, a che punto siamo? Come l'odierna mostra ferrarese (questa volta di giovani artiste in gran parte esordienti) mette in evidenza, nulla è cambiato. Identiche discriminazioni, percentuali invariate, l'effettiva parità, un'utopia. E sempre quel magma, quella massa sotterranea ribollente che non trova crepe nella crosta dell'indifferenza generale. Forse ha ragione Romana Loda quando, nel catalogo, dice che non resta che «scagliare delle frecce in cielo e osservarne le traiettorie verso il futuro». Francesco Vincitorio Una triangolazione attuale — Alla Galleria comunale d'arte contemporanea, nel quadro di una ricognizione di figure emergenti, scelti da Enrico Crispolti. 3 giovani di aree culturali molto diverse, cioè il campano Angelo Casciello, il pugliese Ignazio Gadaleta e il torinese-romano Giorgio Russi. Fino al 16 marzo. AFederico Paraffini, un pittore ottocentesco che non aveva avuto finora l'attenzione di studi monografici, è dedicata un'ottima mostra a Palazzo Braschi di Roma, proveniente dal Palazzo dei Priori di Perugia, organizzata da Bruno Montura con catalogo edito da Electa a cura di Anna Finocchi. Il percorso dell'artista lombardo, che ha operato a Roma e Milano nella linea della pittura tra il Picelo e gli Scapigliati, è attentamente ricostruito sullo sfondo delle ricerche tra verismo e pittura romantica di storia, ed integrato da documentazioni della sua attività incisoria e fotografica. Sempre a Roma, alla Calcografia, è aperta la mostra di Valadier - segno e architettura, con catalogo a cura di Elisa Debenedetti edito da Multigraflca. Si tratta di 560 disegni, progettuali e teorici, del grande architetto e urbanista neoclassico, in gran parte inediti o prove-, nienti da raccolte pubbliche romane, accuratamente schedati e studiati. Tra l numerosi progetti urbanistici, sono presenti i disegni della sua opera più celebre: la sistemazione di Piazza del Popolo a Roma (1793-1811) con la creazione di una vera promenade illuminista, detta il .Giardino del Gran Cesare*, insieme ai lavori del periodo napoleonico per il Campo Marzio, Ponte Milvio e Villa Napoleone. Materia e memoria nell'opera di Francesco Lupinacci 1967-1985 è il titolo della mostra e del catalogo a cura di Filiberto Menna e Fernando Miglietta, edito OGGI, 8 marzo, festa della donna, s'inaugura al Centro Attività Visive di Palazzo dei Diamanti a Ferrara, una esposizione esclusivamente di donne artiste. S'intitola ('Figure dallo sfondo», sottotitolo «Magma, 10 anni dopo». Curatrice, Romana Loda, battagliera sostenitrice della parità tra i due sessi di possibilità espressive. Quel «Magma» si riferisce ad una mostra, curata dal medesimo critico, anch'essa di sole donne, che fece tappa nel 1976 a Ferrara. Si trattava di un manipolo di artiste, equivalenti — quanto a valore — ai maggiori nomi della ricerca artistica. Ma misco¬ Roma Giulio Turcato — A distanza di una dozzina d'anni dalla vasta antologica al Palazzo dell'Esposizione, un nuovo «omaggio, alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna con un centinaio di opere, a partire dal periodo del gruppo «Forma» fino all'ultima produzione, costantemente all'insegna del «colore inventato». Fino al 27 aprile. Busto Arsizio Valentino Vago — Dipinti recenti di un artista, nato nel 1931 in Lombardia, che. come ha scritto Roberto Tassi nella presentazione, «è unico o in piccolissima compagnia, tra i pittori italiani, ad aver affidato tutte le proprie forze, la propria natura e la propria passione a una pittura della luce». Alla Galleria Bambaia, fino al 23 marzo. Caserta Guido Biasi — Una trentina di disegni sul tema della memoria, realizzati con grande finezza, negli Anni. 70. da un artista di rilievo dell'avanguardia napoletana del secondo dopoguerra, poi trasferitosi a Parigi dove continuò una ricerca solitaria di notevole qualità e dove è prematuramente scomparso. A il Segno, fino al 28 marzo. Reggio Emilia Taranto Davide Benati — Nelle sale dei Civici Musei, dipinti recenti di uno dei migliori pittori delle ultime generazioni, personalità artistica molto dotata, non succube di mode, da diversi anni intento a sviluppare un proprio, originale discorso di grande poeticità. Fino al 20 marzo. Gli ori di Taranto — Dopo la splendida esposizione dello scorso anno a Milano, a Palazzo Citterio, sede di Brera 2, ritorna nelle sale del museo d'origine, rinnovata e arricchita da un contesto che riguarda l'intera cultura ellenistica tarantina e delle zone limitrofe, dal IV al I secolo a. C. Catalogo Mondadori. Al Museo Nazionale, da oggi. da Laterza, aperta a Palazzo Bucarelli di Rende. Si tratta dell'omaggio a un noto pittore calabrese, il cui iter ventennale è articolato su una continuità di ricerche materiche, nelle quali si coniugano memorie storiche e citazioni. L'attività venticinquennale dell'Atelier Upiglio è documentata dal catalogo edito da Allemandi a cura di Osvaldo Patani, e dalla mostra aperta alla Rotonda della Besana a Milano. La produzione della nota stamperia milanese, ove hanno lavorato centinaia di artisti famosi, da Giacometti, De Chirico, Duchamp, Fontana, Morandi, fino a Baj e Paladino, è comprovata da una vasta rassegna delle acqueforti, incisioni, litografie, libri d'arte e di poesia, usciti dall'atelier. Un vero viaggio nella leggendaria storia della seta è illustrato nel catalogo Fortune della seta - temi di un itinerario storico, edito da Fabbri, a cura di Fabio Cani, Gerardo Monizza, Magda Noseda e Conduce Adelson, per la mostra aperta alla Rinascente di Milano, e che successivamente si trasferirà a San Francesco di Como. L'itinerario si snoda all'interno delle vicende dell'importazione della seta in Italia, attraverso numerosi documenti dell'Archivio di Stato di Como e di Milano, dalla metà del '400, periodo nel quale inizia in Lombardia la lavorazione della seta e in particolare a Como, fino a oggi; itinerario integrato da immagini e costumi d'epoca. Mirella Bandini