Barbra Streisand torna a Broadway e speriamo ci resti

Barbra Streisand torna Barbra Streisand torna aBroadway e speriamo ci resti insuccessi cinematografici di questi anni. Oggi Barbra rovescia la colpa di tante deviazioni sui soliti idioti, e ritrova candore virginale con un bagno nella magica fontana del musical. Broadway Album è un lavoro attentissimo. Certo si tratta di brani di repertorio, ma che repertorio! E quanta cura nelle scelte e nella realizzazione. Zuccherosita, kitsch da palcosceni¬ per i Nati Vincenti, la fine delle certezze e l'inizio delle scommesse. Con il film A star is bora e il relativo album, Barbra cercò di candidarsi alla successione del rock psichedelico-ribelle contribuendo a bollarlo come violento e fonte d'ogni depravazione pubblica e privata Dopodiché, senza più ritegno all'ambizione, indossò la tuta di Superman volando alla caccia di nuove affermazioni commerciali nel pop-rock melodico con Neil Diamond (Songbtrd). nel genere pseudoerotico con Donna Summer (Wet) e poi nel prodotto raffinato da discoteca con Barry Gibb (Guilty). Le classifiche erano ancora dalla sua parte, ma che stress questi continui travestitismi, fino al più recente, giunto oltre il livello di guardia della sopportabilità: Streisand-rabbino in Yentl, uno dei più grossi co, esasperante tenuta delle note, equilibrismo di timbri, protagonismo assoluto e assolutista, tutto questo non può certo venire cancellato, ma è in questo caso scritto sul pentagramma: senza tutto questo Streisand non sarebbe Streisand. e il musical americano non sarebbe PAOLO Carù è il giovane titolare di un celebre negozio di Gallarate, probabilmente unico ma senz'altro raro, almeno in Italia, nel quale si trova un grande e aggiornato assortimento di dischi e di libri di tutti i generi. Le preferenze personali di Carù vanno al rock, al punto da essere l'ispiratore di una rivista d'informazione, 'L'ultimo buscadero». Ma la professione lo pone a contatto quotidiano con le 'altre' musiche e con un pubblico in prevalenza giovanile di cui coglie i gusti e le istanze, e che naturalmente può consigliare e guidare. E' la persona adatta a rispondere a qualche domanda di frontiera. Per esempio, se è possibile far -passare' i ventenni dal rock al jazz, o meglio far loro apprezzare entrambe le musiche. Nelle memorie quasi quarantennali del cronista è vivo il ricordo del valore propedeutico che Glenn Miller, Artie Siiau- e Tommy Dorsey ebbero nei confronti di Woody Herman, Stan Kenton, Count Basie (e poi di Charlte Parker e Dizzy Gillespie). Oggi, mutati i protagonisti, si dovrebbe poter attuare qualcosa di simile. «Certo che si può» risponde Carù. «Cerco sempre di farlo, sia sulla rivista, sia in negozio. Ma bisogna scegliere i dischi con molta cura, altrimenti si rischia di ottenere l'effetto contrario. Molto adatti sono quegli album Jazz americano. Colpisce la fatalità dell'appuntamento. Tornando ai primi amori, al genere che le è più proprio, agli arrangiamenti orchestrali che permettono alla voce di brillare in ogni istante, Streisand ritrova ciò che la differenzia da altri e la fa unica. Come il giocatore del cubo di Rubik. si è persa in tutte le combinazioni per poi trovare quella giusta nella posizione di partenza. In più c'è quello che ha imparato nel frattempo. Anzitutto che la maturità artistica e professionale consiglia di cercare un prodotto più alto, più colto, non all'affannoso inseguimento delle mode giovanili. Streisand raggiunge il risultato pieno eseguendo brani scovati nelle pieghe delle grandi opere: da West Side Story a Porgy and Bess. da II re e io a Show boat. E non tragga in inganno y

Luoghi citati: Gallarate, Italia