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Speciale Speciale NEW YORK — Da anni, ogni volta che arrivo a Neiv York telefono regolarmente a Isaac Bashevis Singer. Ogni volta Isaac Bashevis Singer m'invita a passare da lui e mi ricorda: «Sto nel palazzo rii Pioni Almoni, il giornalista del "Forvard"». Singer è diventato uno degli scrittori più famosi degli Stati Uniti, ha avuto il premio Nobel per la letteratura, la gente per strada lo saluta, ma lui continua a presentarsi facendo riferimento a questo collaboratore, abbastama oscuro, di un giornale a tiratura limitata. Singer era amico dei miei genitori, a Varsavia. L'ho incontrato a Tel Aviv negli Anni 50 e credo di avergli fatto visita a New York per la prima volta nel 1962. Abitava già lo stesso appartamento e niente è cambiato da allora. Il tavolo di lacca nero di fronte alla finestra, carico di libri; il divano e le due poltrone ricoperte della stessa tela di un bruno sbiadito e, in faccia, il camino di marmo grigio assiepato di ninnoli e di fotografie. Sull'ininterrotto fondo sonoro delle sirene di New York chiacchieriamo per un po' in yiddish. Sua moglie Talma serve il tè con i pasticcini fatti in casa. Nella starna accanto squilla il telefono; Talma va e torna: • Un lettore vorrebbe vederti», dice a Singer e lui: «No. L'ultimo Doctorow Un viaggio in Versilia Marco Forti, critico, saggista, curatore dcll'«A!manacco dello specchio» Mondadori, torna al romanzo. Dopo aver pubblicato nell'82 In viaggio con cui ottenne il premio Cattafi, Forti ha continuato a tenere un rapporto con la scrirrura della memoria. Da questi suoi appunti è nato In Versilia e nel tempo, un racconto che uscirà da Einaudi a metà marzo. La vicenda si svolge nei giorni del rapimento e della morte di Moro, emblematici di un mondo che muta violentemente. Il protagonista del romanzo di Forti è in Versilia con la moglie per una breve vacanza, una ricerca di origini e senso di una vita in crisi. E' un percorso nel tempo che recupera figure famigliari, volti conosciuti, come Ungaretti e Longhi, ma anche luoghi e sentimenti di un passato con cui irrobustire le dolorose voragini del presente. FIRENZE — La barba è ormai grigia. Michel Butor, protagonista e teorico del Nouveau Roman, non ha più l'aspetto liscio e lucido che riportano i manuali dei primi Anni Sessanta, dove si parla dell'esperimento francese come di un fenomeno in grado di modificare tutti i parametri tradizionali della narrativa. Butor ha sessantanni giusti e l'aspetto rassicurante di un patriarca. «La barba? La feci crescere quando diventai nonno, per rispetto al nuovo ruolo. Poi, la notte di Natale, invitai le mie quattro figlie ad esprimere con un voto la loro scelta: mi vollero barbuto e autorevole.. A Firenze, nell'antico palazzo dove ha sede l'Istituto francese di cultura, Butor inaugura insieme ad Henri Maccheroni la mostra «Opere incrociate., dovuta allo sforzo comune del pittore e del narratore, che hanno infranto insieme il pudore deila pagina. Le forme di Maccheroni, le parole di Butor: tra le une e le altre «un bianco forte, che gioca il ruolo del silenzio nella musica-, come ha scritto Francois Aubral, che ha spiegato nel catalogo bilingue edito dalla Casa Usher i meccanismi di questa decennale collaborazione. • Ho passato la vita a guardare al di là delle frontiere, comprese quelle fra i paesi, come dietro un sipario — dice Butor —. La pittura, la musica e la letteratura, considerate discipline separate nel secolo scorso, ora vanno riunitelo scrittore trasforma plasticamente l'opera che gli è stata proposta, aggiunge linee, scopre llrr-gjrlama visiva e fonica delle parole.. n movimento, la variazione, .la modificazione. (è 11 titolo del suo più celebre romanzo) sono la sostanza e 11 metodo della narrativa di Butor, che parla eh .navigazione delle strutture., cerca di far coincidere 1 sensi — gli oc¬ I brutti anni di Oreste Oreste Del Buono ritorna a raccontarci i «peggiori anni della nostra vita» in una serie di avventure esilaranti c grottesche, vissute all'ombra del Gran Consiglio del fascismo. Il romanzo si chiamerà La nostra classe dirigente ed uscirà ad aprile dalla Mondadori. Accanto a figure quali l'intrepido zio Teseo Tesci, mancato grande eroe dell'ultima guerra, intrepido inventore e sperimentatore dei «maiali sottomarini», Del Buono ricostruirà la storia del nostro passato recente, intrisa di umorismo c veleno, aiutandosi con l'abbondante e interessantissimo mate rialc documentario di Dino Grandi, ministro degli Esteri di Mussolini.

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