I fantasmi del rock parlano con le nuvole dei fumetti di Piero Zanotto

I fantasmi del rock parlano I fantasmi del rock parlano con le nuvole dei fumetti TREVISO — -On the rock i onde rock- è l'ambivalente titolo dato all'undicesimo salone di Treviso Comics, che prenderà il via domani per chiudersi il 23 marzo. Un salone che farebbe invidia al Fellini gran manipolatore-evocatore di fantasmi nostalgici. Lo storico Palazzo dei Trecento è stato trasformato scenograficamente in uno scorcio urbano: un'anonima città con strade, vicoli, piazze d'i è anche un distributore di benzina}, staccionate e muri grondanti manifesti anche stracciati, e saracinesche di negozi musicali compreso un cinema (ma all'interno i film sono in versione elettronica) e vetrine affollate di fotografie e tavole a fumetti e ancora collages di Immagini. Il tutto per raccontare i trenfanni di un fenomeno che, quando esplose, sembrò portare spontanee richieste di contestazione e ancora oggi pare essere vissuto da alcuni suoi protagonisti, gli epigoni di Elvis Presley, come momento trasgressivo. (In Italia il nome più genuino pare essere oggi quello di Gianna Nannini). Ma il fenomeno non ha più nulla da spartire con le emozioni scatenate quando si manifestò nel '56 e anni successivi. Sanno di curiosità -antropologica-, o giù di II, i ritagli stampa che si incontrano per primi entrando in questa cittadella del roefcnYoll: risalgono alla seconda metà degli Anni SO, e registrano lo sconvolgen- ato candidato, o la prima vagina di sogno. Il Tempo lo sguardo. Disegno di Dalfovo (da «Italialosamente datati, dovute a Moreno Chiacchiera. «Ampio capitolo di un insieme che oggi ha un valore di puro documento — ci dice l'ideatore e organizzatore di Treviso Comics, Silvano Mezzavilla, accompagnandoci in una visita ancora a porte chiuse —, registrato quasi sul fiatone del ragazzi che si sgolavano per acclamare 1 loro beniamini». Dopo la cronaca disegnata dei trenfanni del rocknYoll, ci sono le fotografie di Pier Mario Ciani che rivelano il\comportamento dei fans durante i concerti (di Elvis ma anche di Celentano, Johnny Hallyday e altri). Sono giovani che oggi paiono di un altro pianeta, e che spianarono la strada alle mode nipple e punk. Al fumetto di oggi, dovuto a una folta schiera di cartonisti d'assalto (da Mattotti a Cavazzano, da te impatto sociale provocato dalla nuova musica. •Non dura minga, non può durare!-, è la frase che, parafrasando uno slogan di un vecchio carosello, direttori di rotocalchi e titolari di rubriche destinate alla posta dei lettori ripetevano in molte varianti. E intanto sulla scia di Bill Haley e Elvis Presley, fino ai Rolling Stones, attraverso i Beatles, il rock infiammava intere generazioni, venite accofto dal cinema, ingrossava di kitsch il mercato dei gadget, faceva vendere dischi a fiumi. Tutto questo universo dell'immaginario lo troviamo distribuito (genuino o in modelli imitativi, come la coloratissima moto di Presley) lungo i viali di Onda rock. Ed è rivissuto in una settantina di tavole a fumetti densamente affastellate di personaggi e avvenimenti tutti scrupo¬ liani mambo» di Sergio Caputo) a e i e e o a o r el oni a i e lni ro o le udi a Staino a Cavezzali), è affidato il compito di rivisitare il rock con gli occhi mutati della nostra società. Sono interpretazioni grafiche di canzoni e di atmosfere. Paiono mostrare, come certi personaggi di Fellini, rughe profonde sotto un vistoso manto di cerone. Andrea Pistacchi compone collages che stravolgono la geografia umana e mondana del rock, con effetto da rotocalco scandalistico, celebrando un falso matrimonio tra David Boune e Madonna e rivelando la nascita di un falso figlio di Yoko Ono e Bob George. Altri fumetti (moltt dalle pagine della rivista parigina «Metal Hurlant•) con le loro estrapolate immagini paiono scandire le cinque sezioni di On the rock: è suono, è velocità, è sesso, è ballo, è moda. Un presente che parla dal passato. Piero Zanotto

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