Troppi 007 pasticcioni contro l'Albania imbrogliati dalla spia Philby

Troppi 007 pasticcioni contro l'Albania imbrogliati dalla spia Philby Troppi 007 pasticcioni contro l'Albania imbrogliati dalla spia Philby missione tradita (Mondadori, pp. 225, L. 25.000). Sembra l'archivio di materiali per i tristi romanzi di spionaggio degli ultimi anni (et perfino, nel gioco, uno che si chiama Smiley) con tutti i loro amari ingredienti: gli intrighi del .Circo» internazionale degli spioni, gli agenti umanamente svezzati. pre più .staliniana» nei metodi e neU'estromettere gli alleati? Gli arenivi americani, a differenza di quelli inglesi, non sono stati aperti a Bethell. E nel 1961, con gli stessi sistemi e uguali profughi-vittime, non ci fu forse la tragedia cubana della Baia dei Porci? La .demonizzazione» del supertraditore inglese Klm Philby, insomma, fece e fa ancora comodo. Per coprire alla meglio una faccenda durata invece più di cinque anni, paranoica e ipocrita: ci lasciarono la pelle gran parte degli albanesi reclutati, e in più pagarono altre migliaia di parenti, amici, conoscenti e compaesani sospettati. Ma un anno bisognava sostenere le elezioni per Eisenhower-Dulles insidiate dal maccartismo: un'altra volta si cercava di compromettere Tito; o si voleva destabilizzare la politica estera della Grecia alleata. O era semplicemerte una ostinazione ciecamente ambiziosa, un megalomane complesso di inferiorità rispetto ai successi dei russi. L'America, in quegli anni, ebbe .traditori» non inferiori a Kim Philby da nascondere nel suoi armadi. Kim Philby era robusto, socievole, efficiente nel suo lavoro, proprio .all'americana». Le sue profonde bevute di alcool, la sua impacciata balbuzie, servivano e non poco ad allontanare i sospetti. Una sera, a Washington, riaccompagnando al cancello i suoi ospiti, cadde indietro ubriaco dentro una siepe: solo i suoi piedi sporgevano e la cosa era molto buffa. Ma altrettanto .divertenti», nel libro di Bethell, sono le riunioni cospirative tra americani e albanesi seduti sull'erba di Villa Borghese a Roma, le attività ancora romane di falsi produttori cinematografici, il nascondino continuo dalla polizia greca, i doganieri italiani che assistono dalla riva di Otranto a scambi di battelli in mare, l'incastro di due guardie del corpo dell'ex re Zog obbligate a paracadutarsi mentre il loro padrone sta comperando proprietà negli Stati Uniti con l'ex Tesoro albanese portato con sé nella fuga, i balli delle spie a Malta con la principessa Elisabetta, i motoristi che sbagliano olio e i piloti che mancano l'obbiettivo. La Cia, quando ci si mette, non scherza. Con o senza Kim Philby. Harold Philby Ma c'è anche un'accusa molto precisa. Se difatti un sottotitolo editoriale dice: .Come Klm Philby sabotò l'invasione dell'Albania», il contenuto del libro dice invece il contrario. Philby, è vero, avvisò i russi del primo sbarco nel '48. Ma i piccoli albanesi sacrificati furono quella volta cinque su dieci. Mentre ancora, nel 1950, a Philby oramai estromesso e dopo due anni di fallimenti, gli americani lanciarono ben quattrocentocinquanta infiltrati, senza ragionevole speranza. Non si era capito nulla? Si cercava un impossibile scoop propagandistico? La Cia diventava sem¬ Claudio Savonuzzi Una nuova indiscreta biografia

Luoghi citati: Albania, America, Grecia, Malta, Otranto, Roma, Stati Uniti, Washington