Karen Blixen regina di un'Africa che non c'è più

La vera storia della scrittrice danese mentre arriva il film di Pollack sulla sua vita La vera storia della scrittrice danese mentre arriva il film di Pollack sulla sua vita Karen Blixen regina di un'Africa che non c'è più eroe in un cugino svedese, Bror Blixen, cacciatore gagliardo e estroverso, burlone e scialacquatore, non a caso grande amico di Hemingway. Karen parte con lui per l'avventura, sceglie il Kenya, ossia .il mondo com'era sempre stato; secondo la definizione di Jung, un eden incontaminato, fuori della storia. Nel 1913 compera troppo affrettatamente una piantagione di caffè che ha una terra non adatta a quella coltura. Per quindici anni si ostinerà in quell'impresa impossibile, amata regina in .casual' di milleduecento lavoranti neri, che la chiamavano ammirativamente 'leonessa von Blixen' e •Jerie; cioè «colei che presta attenzione'. Altro dramma nel 1915: il marito la contagia di una sifilide contratta frequentando le donne masut, e per mezzo secolo il male la tormenterà con dure sofferenze intervallate da brevi pause. Ma nel 1918 c'è il grande incontro con un'altra incarnazione del mito del guerriero e del cacciatore, Denys Finch Hatton. Più bello di Leslie Howard, una laurea a Oxford, gran conoscitore di arte moderna e dei simbolisti, Denys suonava Strawinsky, era capace di andare dal Kenya a Londra per sentire un'opera e tornare il giorno dopo, e aveva fama di abile uomo d'affari (pare anche prestasse denaro a usura). Gran carisma, talento di eccentrico, anche Denys aveva lasciato l'Inghilterra per odio alla vita noiosa della sua classe e perché, avendo tutto, non poteva far altro che giocarselo alla roulette africana. Quelli di Karen e Denys erano gli incontri piuttosto saltuari (una o due settimane per volta, intervallate da assenze di mesi) di due spadaccini, che facevano a gara per dare il meglio di se stessi in una sorta di crescendo agonistico, di tensione concorrenziale a giocare a chi era il più bravo.. Come ha osservato la Thurman, non a caso i momenti più intensi dei racconti della Blixen avvengono quando due compagni egualmente grandi, fino ad allora vissuti in solitudine, si incontrano e si combattono, in una sorta di doppio rito di iniziazione. E' l'esperienza della caccia al leone descritta ne La min Africa: «Ogni volta... è una questione di armonia perfetta, di un profondo, bruciante, reciproco desiderio; una questione di riverenza fra due creature sincere e Impavide sulla stessa lunghezza d'onda». Ernesto Ferrerò Per l'uscita Italiana del film di Pollack, la Feltrinelli ristampa «La mia Africa» di Karen Blixen, (pp. 304, L. 20.000) con Meryl Streep e Robert Redford in copertina. Insieme torna a uscire la fortunata biografia di Judith Thurman, «Isaak Dinesen. La vita di Karen Blixen» (pp. 272, L. 25.000). L'unico romanzo della Blixen, «I vendicatori angelici» è stato pubblicato con successo l'autunno scorso dalla Adelphl (362 pagine, 20.000 lire). La stessa casa editrice ha in catalogo 'Racconti d'inverno» e «Sette storie gotiche» (entrambi disponibili anche nei tascabili Bompiani), •Ultimi racconti», «Ombre sull'erba», «Ehrengard». Altri racconti si leggono nel volume Feltrinelli «Capricci del destino». Una biografia per Immagini della scrittrice danese è uscita due anni fa dalla Tartaruga: «Karen Blixen. La sua vita e il suo destino», di Lassons e Selborn. fi

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