Il lager a vita per i dissidenti «irriducibili»

Il lager a vita per i dissidenti «irriducibili» Il lager a vita per i dissidenti «irriducibili» La testimonianza di M Tra le ultime testimonianze sul destini dei dissidenti sovietici giunte in Occidente, ci appare degna di segnalazione quella (apparsa questo mese sul settimanale russo-parigino -Russkaja MysU) di Malva Landa moscovita, geologa in pensione, di 67 anni, attivissima nel movimento per la difesa dei diritti umani e civili negli Anni Settanta: strettamente legata alla famiglia Sacharov, ha subito due condanne al confino: la prima nel TI. due anni in un villaggio nella regione di Cita, Siberia, ai confini con la Mongolia; la seconda nell'80, cinque anni In un remoto aul (paese) del Kazakistan, scontata la seconda condanna la Malva non ha ricevuto il permesso di risiedere a Mosca: vive in una cittadina nella regione di Vladimir, Petushki, resa celebre dal romanzo di Erofeev .Mosca sulla vodka' (Feltrinelli). Malva Landa getta nuova Malva Landa illustra efficacemente i meccanismi di repressione e di pressione adottati dagli «organi» (Kgb), ripercorrendo alcune vicende emblematiche di dissidenti (con questa parola identifichiamo sia 1 'difensori del diritti umanU come la Landa, sia i 'diversamente pensanti» sganciati da qualsiasi gruppo o attività di dissenso manifesto, rei soltanto di aver affidato a «opere peri il cassetto; strettamente personali le loro idee divergenti da quelle ufficiali). La Landa si sofferma in particolare sul destino di Sergei Kovallov, biologo moscovita, autore di numerose pubblicazioni scientifiche: condannato come difensore dei diritti umani a 7 anni di lager e 3 di confino, scontata la pena ritorna un anno fa a Mosca: non ottiene la residenza ed e costretto a trasfe¬ luce sui metodi osati da rirsi in un piccolo centro, Kallnin, dove si impiega come guardiano di un cantiere edile. Un giorno nella sua guardiola qualcuno lascia una bottiglia di vino; Kovallov non dà importanza alla cosa; il giorno dopo, il capocantiere entra nella guardiola inveendo contro il biologo e spacca la bottiglia; pochi giorni dopo Kovallov viene licenziato per violazione della disciplina sul lavoro e delle leggi anti-alcol. Se non troverà un lavoro entro tre mesi, Kovallov rischia una nuova condanna al lager, questa volta per «parassitismo»: ma con una simile motivazione di licenziamento, é molto difficile che possa essere riassunto in breve tempo. Tragico è 11 destino della sua famiglia: il figlio Ivan e la nuora Tatjana Osipova nell'80 vengono condannati rispettivamente a 7 e 5 anni di Mosca per ottenere il pe lager come 'difensori dei diritti'-, quando sta per finire il periodo di condanna Tatjana è di nuovo condannata a 2 anni di lager per violazione delle norme che regolano la disciplina del campo. Ivan, invece, scrìve al capo del Kgb Cebrikov una lettera in cui s'impegna formalmente a occuparsi, una volta tornato in libertà, soltanto 'della sua vita e dei suol affari; I meccanismi sono evidenti: la sequenza delle condanne e/o della persecuzione ha un forte potere deterrente: qualsiasi potenziale dissidente sa che lo può attendere una reclusione illimitata, non più una sola anche se dura condanna Scrìve giustamente Malva Landa che slmili condanne nel lager, comminate quando si sta per espiare la prima condanna o le persecuzioni e provocazioni contro chi é tornato in liberta, sono ntimento di quanti hanno motivate dal rifiuto del prigioniero di 'pentirsi' e/o di collaborare ai danni di altri detenuti. n 'pentimento' del prigioniero è l'obiettivo principale che le autorità si prefiggono, ricorrendo a ogni sorta di pressione: per esemplo l'inasprimento del regime di detenzione, angherie, assegnazione di lavori penosi o nocivi, minacce nei confronti del famigliari, rifiuto di ricovero In ospedale per i detenuti ammalati, non accettazione dei medicinali o dei pacchi mandati loro; oppure lusinghe: migliore cibo, migliori lavori. Ipotesi di liberazione anticipata Il 'pentimento' consiste in un Intervento diretto alla tv o In una dichiarazione inviata ai giornali in cui 11 dissidente rinnega le sue convinzioni, definendole «errore», .deviazioni., provocate dalle «catti¬ osato denunciare le viola ne influenze straniere: In questo modo le autorità ottengono due risultati: discredito del dissidente «pentito» e del dissenso in generale; intimidazione nel confronti di chi capisce, da simili «pentimenti», quanto siano forti gli organi di sicurezza e impotenti e deboli 1 dissidenti. Evidentemente 11 giovane Kovallov, terrorizzato dalla condanna della moglie, ha voluto allontanare da sé la prospettiva di una nuova condanna n documento della Landa (in cui sono esposti, oltre a quelli del Kovallov, 1 casi degli ucraini Kandyba, aorbai, Badzo, del russo Nekipelov) ci dice che, passando dall'era Breznev a quella Oorbaciov, il tragico destino del dissidenti non è mutato. Dieci anni da I Helsinki sono passati invano. Piero Sinatti lazioni dei diritti civili n e La Tau attacca «Washington l'Onu» MOSCA — La .Tass. ha dato ieri dell'«Ipocrita» al presidente Reagan che sabato aveva incontrato il segretario generale dell'Orni, Secondo l'agenzia sovietica infatti «con le proprie azioni gli Usa hanno in diverse occasioni dimostrato il proprio disprezzo per la Comunità man' diale: In particolare la .Tass. scrive che la Casa Bianca .ha fatto coincidere l'arrivo a Washington del segretario generale dell'Onu con la decisione di ridurre di circa 40 milioni di dollari i fondi in precedenza destinati a vari programmi delle Nazioni Unite e in primo luogo al fondo per VUnicef e all'ufficio per le operazioni di emergenza in Africa:

Persone citate: Breznev, Cebrikov, Erofeev, Malva Landa, Piero Sinatti, Sacharov, Sergei Kovallov, Tatjana Osipova