La Stampa - Consultazione Archivio

Pranzo da Jackson Browne Pranzo da Jackson Browne "che cosa fa". E c'è sempre una sensazione di "ah, ha fatto questo", come se fossero al cinema e non nella realtà. Non credo che si possa realmente cambiare qualcosa solo attraverso delle canzoni, ma credo che sia Ingiusto che qualcuno che ha il potere di essere ascoltato non le dica, certe cose. E' vero, forse gli americani vogliono ripulirsi la coscienza, ma non credi che sia meglio comunque porsi il problema, invece di gonfiare il petto e dire "io sono americano, e non devo chiedere scusa a nessuno" e vestirsi da Rambo?.. Certamente Jackson Browne ha il dono di «saperle dire», le sue cose, che siano magnifiche metafore bibliche sul destino dell'umanità o piccoli momenti di vita ordinaria, spaccati della vita di musicista nomade, o Lives in the Balance, un album che ha richiesto quasi due anni di lavoro, e che lo riporta al livelli della sua produzione più ispirata e compiuta. Per molti, quei tempi sono legati a un momento preciso — l medi Anni Settanta, la West Coast, l'ascolto riflessivo più Ohe ballabile — abbastanza lontano. In realta, come sèmpre succede, il meglio di un periodo non passa, né si usura, né perde significato, anzi. Diventa un classico. E quando quegli artisti hanno qualcosa di intenso da dire, lo dicono ancora con una forza e una proprietà immutata, e assolutamente attuale. Lives In the Balance è un album che parla in maniera diretta, almeno quanto lo consente una canzone, di •contemporaneità politica», di quello che succede in un Paese-continente, America. E' un album patriottico, critico e d'amore per la propria terra, per le illusioni e gli ideali coltivati dal .ragazzo che ha lasciato casa per cercare la libertà, e che ha scoperto che la libertà trovata non era poi cosi dolce, una volta vista la verità., come canta In Fox America. Un album-sguardo' sui «viali senza legge» dei barrios periferici e sugli idealisti alle prese con una realta cruda; su un presidente «bidimensionale», che rappresenta un'immagine, un'impersonificazione voluta, «un signore anziano simpatico e comprensivo, ma che sa essere anche duro., commenta con distacco ironico-fatalista più che con animosità Jackson. «Si è creata una strana relazione, fra i media e il presidente. Si parla più di lui come "personaggio" che come statista. Più di "come lo fa" che di