Tregua incerta in Sicilia
Tregua iateertm in SieiKea Tregua iateertm in SieiKea (Segue dalla 1* pagina) verrà deciso poco o niente per cambiare la legge sul condono. La protesta, certo, è pronta a riesplodere dopo che sin da venerdì aveva incominciato ad attenuarsi con la moltiplicazione di segnali distensivi da un punto all'altro dell'isola. E' stato calcolato che qui le costruzioni abusive sono mezzo milione e che in tutta Italia siano stati commessi 3 milioni e mezzo di abusf, senio, contare gli oltre 6 milioni di cosiddetti abusi minori. n leader del sindaci più attivi nelle manifestazioni, ma che hanno poi gettato acqua sul fuoco delle più accese intemperanze, è il comunista Paolo Monello, primo cittadino di Vittoria (Ragusa), centro pilota per la produzione di primaticci ortofrutticoli e di fiori in serra. -Questo movimento — dice — non è paragonabile alle orde del cardinale Ruffo, che stravolsero la repubblica partenopea: Siamo andati a Roma il 17 febbraio: 400 sindaci e 60 mila persone, le cose devono cambiare. Oggi la attuazione, se il movimento non avesse avuto i sindaci alla testa, avrebbe assunto le caratteristiche di una vera e propria rivolta contro lo Stato. Siamo in tempo per evitarlo*. Monello parla di .fallimento della legge 47* ed oggi sarà a Roma con altri due sindaci e con due rappresentanti dei «comitati spontanei» per assistere a Montecitorio al'lavori della commissione Lavori pubblici «Ma rutti sanno che lo Stato deve dotarsi di una moderna legge sui suoli, ecco il vero problema — osserva Monello —. Finché una legge del genere non vi sarà, tutti i discorsi rimarranno astratti, velleitari e irresponsabili*. A Roma oggi dovrebbero esser presenti anche 11 presidente della Regione, Rino Nlcolosi (de), e l'assessore siciliano al Territorio, Salvatore Piacenti (psi). C'è grande attesa per quel che accadrà. I sindaci siciliani, del resto, dopo il plenum di venerdì a Caitanissetta, torneranno a riunirai giovedì 27 a Gela e quello sarà 11 momento della verità. Infatti, se la situazione non sarà cambiata, i sindaci siciliani co-protagonisti delle proteste non esiteranno a rinunciare al mandato. Le dimissioni in massa, è stato concordato, scatterebbero martedì 1° aprile, ad appena due mesi dalle elezioni regionali del 22 giugno. Proprio l'imminenza del voto in Sicilia insinua il sospetto che forze politiche sotto sotto contribuiscano ad alimentare il fronte del dissenso nei confronti del governo. La de siciliana ed il vicesegretario del pri Aristide Gunnella hanno esplicitamente accusato il pd e la risposta di Michele Figure Ili, segretario comunista di Palermo, è stata durissima. I dirìgenti comunisti siciliani affermano di non condividere la «linea dura», ma insistono sulla necessità che la «legge Nicoiazzi. venga modificata. Lo stesso d'altronde fanno tutti gli altri, democristiani inclusi. L'attesa degli abusivi siciliani è molta, anche perché l'assemblea regionale si accinge a votare una leggina (gli articoli sono stati approvati venerdì) che concede di non pagare l'oblazione. La Regione siciliana In materia di urbanistica ha potestà legislativa primaria. Ma a Palermo c'è chi ritiene che il commissario dello Stato potrebbe però Impugnare la leggina per incostituzionalità. Antonio Ravidà
Persone citate: Antonio Ravidà, Aristide Gunnella, Monello, Paolo Monello, Rino Nlcolosi, Ruffo, Salvatore Piacenti
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