Il Brescia a 2 punti dall'Ascoli

La capolista ora rischia il primato, inseguita anche da Vicenza ed Empoli in buona salute La capolista ora rischia il primato, inseguita anche da Vicenza ed Empoli in buona salute Il Brescia m 2 pynti dall'Ascoli Decide un guizzo di Gentilini IJ7 Genoa non s'azzarda a fare gol Ecco la situazione 8' RITORNO Arezzo-Cremonese 1-1 Brescia-Ascoli 1 -0 Cagliari-Lazio 2-0 Campobasso-Monza 2-0 Catanzaro-Empoli 0-0 Cesena-Genoa 0-0 Palermo-Bologna 2-0 Sambenedettese-Pescara 1-0 Triestina-Perugia 1-0 Vicenza-Catania 2-0 PROSSIMO TURNO (domenica Il campionato è fermo, si riprende sabato 29 marzo, ore 15): Bologna - Brescia (andata 0-1); Campobasso Cesena (1-1); Cremonese Triestina (1-0); Empoli - Vicenza (0-1); Genoa - Ascoli (1-2); Lazio - Catania (1-2); Monza • Catanzaro (0-0); Perugia - Cagliari (1-0); Pescara - Palermo (1-2); Sambenedettese • Arezzo (1-2). Graduatoria 14 reti: Garlinl (Lazio). 12 reti: Gibellini (Cesena). 11 reti: Barbuti (Ascoli). 10 reti: Grlttl (Brescia). 9 reti: Agostini (Cesena) e 8 reti: Vincenzi (Ascoli); Nilermo); Pradella (Bologna). 7 reti: Cecconi (Empoli); Bna); Muraro (Arezzo). Ascoli Brescia L. Vicenza Empoli Cesena Genoa Triestina Bologna Sani ben. Cremon. Campob. Palermo Lazio Perugia Pescara Arezzo Cagliari Catania Catanzaro Monza dei m Incocciati collni (L. orghi (Ca LA CLASSIFICA P ti Partite G V N P i ia enza li na a ina na en. on. pob. mo gia ara o ari nia nzaro a 37 27 13 11 35 27 14 7 34 27 13 8 33 27 10 13 30 27 10 10 30 27 11 8 30 27 9 12 28 27 10 A 27 27 8 11 26 27 26 27 25 27 25 27 24 27 23 27 23 27 23 27 23 27 22 27 16 27 7 12 7 12 4 17 8 9 7 10 7 9 4 15 8 7 8 7 6 10 3 10 3 6 6 4 7 8 6 9 8 8 8 6 10 10 11 8 12 12 11 14 arcatori (Ascoli). Vicenza); Sorbetania) ; lachinl CA Beli P F S 3 44 20 6 27 16 6 38 25 4 27 23 7 33 27 8 28 22 6 25 21 9 22 20 8 19 18 8 26 23 8 19 25 6 20 21 10 26 30 10 21 25 11 21 25 8 24 30 12 17 27 12 24 34 11 16 27 14 13 31 bello (Pa (Triesti Il Brescia si scatena vincente al 73' - L'Asc di MANUEL VIGLIANI BRESCIA — Un solo gol a favore del Brescia, che è secondo in classifica, ha deciso il confronto con la capolista Ascoli. I due undici si sono battuti al meglio dimostrando, sia sul piano tecnico sia su quello agonistico, di meritare le posizioni che occupano. Le oltre 26 mila persone (record stagionale) che affollavano il Rigamonti sono rimaste entusiaste dello spettacolo. All'insegna del massimo equilibrio si è risolto il primo tempo. Il capitano dell'Ascoli Marchetti, grande regista, dava il via alle azioni migliori che portavano le ponte Bonomi, Barbuti e Vincenzi a creare scompiglio davanti al portiere locale. Le «rondinelle» erano molto incisive, pressanti, ma le occasioni migliori nella prima fase della partita le avevano proprio gli ospiti. Al 10' Zoratto, arretrato, ha salvato sulla linea di porta (colpo di testa di Vincenzi) e al 23' Vincenzi, su punizione, costringeva Aliboni ad una non facile parata. I padroni di casa si spingevano in avanti con le punte Mossini e Mariani, mentre il centravanti dritti appariva piuttosto in ombra. Comun¬ nella ripresa - Rete scoli colpisce un palo que i centrocampisti Zoratto, E Bonometti e in particolare [ Gentilinl, macinavano molto | gioco ma purtroppo non trovavano lo spiraglio giusto o il compagno che ricevesse l'invito. Imprevedibilmente, però, il Brescia si svegliava nella ri- ( presa. L'interno Gobbo al 49' mandava a lato una pallagol. Marchetti, dell'Ascoli, intanto calava alla distanza. Trifunovic e Perrone non potevano più reggere il peso i di tutto il centrocampo contro un Brescia che era ormai scatenato. E cos'i al 73' le -rondinelle, passavano; un ficcante pallone di Bono- ì metti giungeva in area di ri- i gore a Gentilini appostato sulla sinistra: proprio un invito pe>- il giocatore che di si- j nistro, con un pallonetto, batteva il portiere Muraro in ! uscita. L'Ascoli all'82' avrebbe potuto pareggiare ma la palla, j deviata di testa da Iachini su traversone di Marchetti, ve- ; niva respinta all'incrocio dei pali. Inutile è stato poi il forcing sucresslvo. Il Brescia tutto grinta ha resistito. L'Immissione di Agostini | nell'undici ascolano nella ri- i presa, al posto di Vincenzi, i non ha risolto nulla benché il giovane si sia dimostrato un elemento molto promet- i tenie. A Cesena una partita segnata dal timore dì perdere - Anche i padroni di casa contenti dello 0-0: un punto inutile? area. Forse la palla era già stata giocata dal bianconero, ma il regolamento è preciso: era fallo intenzionale ed era calcio di rigore. I padroni di casa, hanno giocato molto ma senza idee e con affanno, tanto che il portiere Cervone in tutta la partita ha dovuto intervenire una sola volta per una situazione pericolosa, al 73' su tiro violento di Barozzi. Troppo poco per un Cesena che pretendeva di vincere tanto da togliere di mezzo una concorrente alla promozione. Dopo Cesena-Genoa potremmo dire che nessuna delle due squadre ha i numeri tecnici per aspirare a tanto, nel Genoa oltre alla difesa arcigna e decisa si è ammirato solo Policano, un mediano di spinta che molte società di serie A cercano offrendo cifre notevoli. E' un atleta perfetto nel fisico, determinato, potente in progressione e sa anche tirare a rete. Forse difetta di palleggio, ma è in continuo movimento, regge il gioco d'appoggio, avanza e retrocede con intelligenza. Leoni e Agostini compongono la coppia buona del Cesena, ma i due non bastano a ravvivare l'azione d'attacco contro un avversario che si difende. La partita si potrebbe definire come un'autentica battaglia con poche occasioni da gol e molti falli. E qui è parsa grave la colpa di Mattei, arbitro sovente indeciso, a volte magnanimo a volte severo. Ha ammonito otto giocatori, quattro per parte, finendo di espellere alla fine Patrizio Sala per l'ennesimo intervento scorretto ai danni di Policano. Giusto. Afa Sala avrebbe dovuto essere allontanato prima. Ma, 16 ripetiamo, non diamo tutte le cólpe a Mattei: Cesenati è genoani avevano intravisto un traguardo troppo importante per le loro reali possibilità, ed hanno cercato di raggiungere questo traguardo combattendo. Non hanno giocato al calcio, ma a calci. Pochi tiri in porta, un palo di Gibellini al 12', una traversa di Butti al 31', ed un errore clamoroso di Gibellini i all'84' che mandava alle stelle un pallone che pareva destinato in fondo alla rete. Ed alla fine le proteste del presidente del Cesena, Lugaresi («Non ci vogliono In serie A»>, risse violente di tifosi esasperati con intervento della polizia e qualche contuso. E' una storia triste: non si gioca ma si litiga in campo e fuori campo. Quando è cosi lo 0-0 regala un punto ai due contendenti. Né il Cesena né il Genoa ne avrebbero avuto diritto. sentato una squadra con una sola punta, Tacchi, e con Eranio e Butti impiegati di norma sulla linea del centrocampo. Ma c'è di più: quando Eranio è stato malmenato duramente da Pancheri (il genoano è uscito in barella ed ha trascorso l'intero pomeriggio in ospedale per una contusione renale), Burgnich lo ha sostituito con Torrente, che è un difensore. Si potrebbe dire quindi che i genoani hanno raggiunto lo scopo. Volevano pareggiare ed hanno pareggiato. Ma quanta fatica, quanti rischi, quanti insulti da parte dei tifosi romagnoli. Con un punto in trasferta è stata rispettata la media promozione, ma una squadra che insegue deve rischiare di più. [I Cesena ha lamentato un arbitraggio infelice, e forse Mattei ha operato per dar ragione ai suoi critici, ma sarebbe un errore ancora più grave gettare sull'arbitro la colpa di tutti. Certo Mattei ha permesso il gioco duro, ed ha graziato i liguri di un rigore sacrosanto. Era il 42' quando Testoni agganciava la gamba di Barozzi facendolo ruzzolare a terra in piena