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Eimusulmanicontro Cory Eimusulmanicontro Cory MANILA — I guerriglieri del -Fronte nazionale di liberazione moro- che da quattordici anni combattono con le armi contro l'esercito governativo non deporranno le armi fino a quando il presidente, Corazon Aquino non concederà l'autonomia a Mindanao, la seconda isola per ordine di grandezza dell'arcipelago. Lo ha detto Macapanton Abbas. responsabile dell'ufficio politico del «moro». L'autonomia dovrebbe riguardare anche le circostanti isolette meridionali in base al piano accettato nel 1976 dall'allora regime di Marcos. L'accordo In realtà non è stato mal tradotto In pratica. Esso prevede la creazione di consigli esecutivi, legislativi e giudiziari che dovrebbero essere responsabili dell'erario, del bilancio e delle forze di sicurezza nelle 13 province in cui Mindanao è articolata. «/ musulmani non combattevano Marcos ma il sistema di governo ed essi non sono disposti ad accettare l'Aquino bensì un sistema. Se avessimo combattuto soltanto Marcos lo avremmo assassinato piuttosto che vedere morire nella battaglia 25.000 nostri fratelli- ha dichiarato Abbas. Da parte sua. il portavoce presidenziale Rene Saguisag. raggiunto telefonicamente, ha detto: -Al momento non abbiamo alcun commento da fare ma accoglieremo con favore tutte le proposte costruttive die possano giungere dai fratelli musulmani-. Sin da quando è stata chiamata a sostituire Marcos alla Presidenza. Corazon Aquino ha teso la mano ai guerriglieri secessionisti, auspicando la riconciliazione e la fine delle ostilità. -I musulmani hanno ricevuto tutti i tipi di promesse da coloro che aspiravano al governo del Paese e quasi sempre queste promesse sono state infrante non appena sono andati al potere- ha affermato Abbas. Frattanto appare sempre più probabile l'ipotesi che Corazon Aquino proclami fra breve un -governo rivoluzionario- in modo da eleggere un nuovo parlamento (quello attuale è dominato dai sostenitori di Marcos).