Strappo nei comunisti tra la base e i dirigenti di Luciano Borghesan

Finale contrastato del congresso provinciale Finale contrastato del congresso provinciale Strappo nei comunisti tra la base e i dirigenti H dissenso: rapporti crazia nel sindacato Dalla maggioranza del pei torinese, che ha partecipato al congresso provinciale conclusosi ieri, parte il richiamo alla dirigenza del partito affinché siano chiarite le linee da tenere con gli Usa e sulla democrazia nel sindacato; da questa maggioranza giunge l'invito a battersi per l'obiezione fiscale contro la difesa armata, a non accantonare la questione morale anche alla luce della sentenza sul processo delle tangenti. Modifiche ed emendamenti (specie quelli firmati Castellina e Ingrao e quello sull'obiezione fiscale) hanno portato molti delegati a intervenire, prima della votazione, per precisare che le tesi nazionali cosi integrate e corrette finiscono per essere snaturate rispetto alle proposte iniziali, peraltro approvate nelle stesse assemblee di sezione. Un vero «strappo». Di 630 delega ti hanno votato in 372: 344 a favore, 1 contrario, 27 astenuti. I 27 non sono tanto importanti nel numero quanto per la qualità degli incarichi che ricoprono nel pei o a nome del pei. Tra loro figurano, ad esempio, l'onorevole Sanlorenzo, il consigliere comunale Ferrerò, Magda Negri della segreteria regionale, Ciaiolo della segreteria regionale Arci, i funzionari di partito Carta e Chiamparino. Il capogruppo in Comune Carpanini ha annunciato il voto a favore soltanto per ragioni di «responsabilità e di unità di partito: Un dissenso di chi più aveva atteso con speranza il congresso -della svolta^ e ieri restava deluso? La compattezza di una corrente, cosiddetta di destra, più vicina alle posizioni espresse da Colajanni? In parte; ma le conclusioni di questo congresso non soddisfano completamente anche altri autorevoli pei. Primo fra tutti lo stesso' Gerardo Chiaro monte che a nome della direzione, nel corso del dibattito, aveva ripreso seve- con gli Usa, obiezio - Solo 372 voti (334 Emendamenti approvati e ne Approvati gli emendamenti Castellina e Ingrao, respinti a larga maggioranza quelli di Cosautta. Anche quello di Sassolino sulla politica alternativa alle centrali nucleari A stato bocciato: 191 contrari, 175 favorevoli e 53 astenuti. Sulla questione morale le proposte torinesi sono state rimandate all'esame della comlsslone nazionale per lo statuto: «Conveniamo con l'urgenza di andare all'esame e all'approvazione di certe regole all'Interna dello stesso statuto, che meglio garantiscano la difesa del partito nel caso di coinvolgimento di singoli Iscritti In procedimenti penali di grave rilevanza politica». Un ordine del giorno approvato all'unanimità. Al lavori del congresso ha partecipato II 96,3 par cento del delegati. In media hanno 39 anni. ramente metodi e contenuti proposti da Colajanni. Ecco il commento finale di Chiaromonte: *Ho votato a favore dille tesi, così come sono state modificate dal congresso della federazione di Torino. Alcune di queste modifiche le considero positive e tali da arricchire il documento del comitato centrale. Mantengo tuttavia le mie riserve e la mia contrarietà ad alcuni emendamenti approvati (e in particolare quelli sui rapporti con gli Usa e sui sindacati) e mi auguro perciò che il congresso nazionale ribadisca, su questi punti, la linea che a me sembra giusta'. Altri voti «dipeso»: Dantico e Novelli, si sono pronunciati per il si all'impianto globale delle tesi, pur essendo contrari agli emendamenti sulla politica internazionale, sul sindacato, sull'obiezione fiscale; continueranno a contrastare queste tendenze, ma senza drammatizzare. Come proporsi forza di governo con questi freni legati alla vecchia impostazione comunista? E' la domanda af- ne fiscale e demo sì) su 630 delegati fiorata dal più convinti alla necessita di cambiare, di calarsi nella società civile. Sindacalisti e segretari di sezione hanno replicato a questa osservazione: il dibattito è stato ampio, democratico, ha portato sensibilità nuove; gli emendamenti vanno visti come contributi non come contrapposizioni di schieramento. Ma la diversità di vedute tra aree, pur ritrovandosi poi unitarie sul voto finale del documento presentato da Fassino (approvato con 370 si, 1 no e 1 astenuto), ha trovato conferma anche sulla linea urbanistica locale. L'emendamento dell'ex-assessore Badicioni sull'esigenza di equilibrare maggiormente l'area metropolitana ha avuto 170 consensi contro 151, tra cui i «no» di Novelli e Fassino. Anche l'elezione dei 23 delegati al congresso nazionale di Firenze ha riservato qualche sorpresa. Il segretario provinciale Fassino è risultato il più votato (447), seguito da Mercandino (401), Oaravini (395), Larizza (391). In calo Novelli (379). Chiaromonte ha avuto 349 preferenze. Colajanni 257. L'onorevole Violante, per il comitato federale, ha avuto 464 voti, 13 in più del segretario uscente. Fassino, chiudendo i lavori, ha espresso piena soddisfazione per un dibattito non formale, non rituale: -Un partito vivo, con una democrazia vera, dove il confronto di idee si esprime sema cristallizzarsi in correnti. Al gruppo dirigente il compito di esprimere in iniziativa politica le linee di tendenza espresse da tutto il partito: Ha invitato la base a non limitarsi ad asserzioni di principio, ma a tradurle in progetti da realizzare giorno dopo giorno; con l'obiettivo di lavorare uniti, non per disciplina, ma per il valore che ha questo termine per il pei, tanto più in un pei alla ricerca di intese sociali più ampie. . Luciano Borghesan

Luoghi citati: Chiaromonte, Firenze, Torino, Usa