Esiste ancora il pentapartito?

Esiste ancora il pentapartito? Esiste ancora il pentapartito? (Segue dalla 1' pagina) lavoro, impresa, governo. Ognuno facendo la sua parte: anche il governo. Quella di arbitro e di garante: non di maestro che impartisce voti. O distribuisce pagelle-. Non c'è davvero alcuna alternativa oggi al pentapartito? Qual è 11 suo giudizio sulle aperture del pei? -Il pei ha cominciato od "aprirsi" alla sinistra europea. Significativo è il viaggio di Natta a Bonn; che si colloca in una classica prospettiva berlingueriana. Ma è un processo che richiede tempo e che è ancorato, o condizionato, agli sviluppi della situazione internazionale. Se la distensione fra Est ed Ovest andrà avanti, andrà avanti il processo di autonomia comunista. Come nel '77, ai tempi di Berlinguer. Se viceversa il dialogo fra Mosca e Washington — per il quale noi tutti lavoriamo — dovesse essere (Segue dalla V pagina) raq, dalla parte dell'Iraq, sotto forma di favori politici e soprattutto di forniture militari. Ma anche il segno di dove arrivino, nel mondo d'oggi, gli echi delle controversie o delle risse, ideologiche e di potenza, tra i Paesi poveri o arretrati; e quindi di come nessuno possa sentirsi al sicuro in nessun luogo. E' difficile dire se e come il ricatto degli sciiti, la sorte degli ostaggi di Beirut, abbiano avuto influenza sul voto dei cittadini francesi. Possono non averne avuta nessuna. Ma, dopo il caso di Carter e degli ostaggi americani di Teheran, per la seconda volta un fanatismo terzomondista ha giocato spezzato, tutto diventerebbe più difficile. Molto pio difficile. Noi restiamo favorevoli all'opera di occidentalizzazione complessiva della sinistra — l'antico obiettivo di Ugo La Malfa —, ma non riteniamo che questo processo possa essere pagato con fughe in avanti verso lidi nazional-populisti. Il 'folklorismo mediterraneo' — uso una frase cara a Massimo Mila — non ci farebbe fare un solo passo in avanti. Anzi'. Perché il prl non si è aggregato al vertici liberale e socialista, che hanno firmato con I radicali la richiesta di tre referendum? «Lasci fare l'aggregazione. Il pri non è un partito che si aggrega. Il perché l'ha spiegato comunque la Voce repubblicana. Su due delle tre iniziative referendarie proposte da radicali, socialisti e liberali — riforma dell'Inquirente e responsabilità dei giudici — esistono già in Parlamento le sue carte nel mezzo dei grandi riti democratici dell'Occidente. E questo è un problema non meno importante di quale sarà l'esito della «coabitazione» tra socialisti e moderati nella «nuova» Quinta Repubblica. Aldo Rizzo I paragoni con il 1981 PARIGI — Il 16 per cento degli elettori che alle presidenziali del 1981 avevano votato per Francois Mitterrand hanno votato ieri per la destra, secondo valutazioni dell' istituto demoscopico «Sofres». Il 96 per cento degli elettori che nel 1981 avevano votato (Segue dalla 1' pagina) dicesimo secolo, che pose le fondamenta dell'attuale politica di neutralità della Svizzera. Una neutralità che si è consolidata in una vera e propria chiusura totale, giustificando la definizione di «complesso dell'istrice», appioppata dagli stranieri all'atteggiamento con cui gli svizzeri trattano tradizionalmente la loro politica estera. La maggioranza dei membri del Parlamento e gli organi di informazione hanno energicamente sostenuto la proposta del governo per convincere l'elettorato ad approvare l'adesione del Paese al consesso mondiale delle nazioni. Il ministro degli Esteri, Pierre Aubert, aveva definito irrazionale la sfiducia degli svizzeri •contro tutto ciò che è straniero». Ma l'elettorato non si è lasciato assolutamente convincere. Dopo J'annuncio del risultato definitivo del voto, Aubert si è presentato sui teleschermi per chiarire che il governo •si rammarica» per la decisione dell'elettorato, che peraltro non cambierà l'attuale rotta della politica estera del governo. proposte legislative in stadio avanzato (e quella sull'Inquirente per prevalente spinta repubblicana). Tocca ci partiti di governo portarle avanti, prima di ricorrere a uno strumento come il referendum. Sulla terza questione — la revisione del sistema elettorale del Consiglio superiore della magistratura — il disaccordo e nelle forze politiche. E l'abrogazione della normativa esistente equivarrebbe solo a fare terra bruciata. Non c'entrano niente né il laicismo néil progressismo. La libertà e l'autonomia dei giudid sono causa essenzialmente laica, e progressista. E i repubblicani ritengono essenziale prima di tutto garantire quell'autonomia. E correggere quello che eventualmente non va, attraverso l'iniziativa parlamentare. La giustizia — avrebbe detto Hegel — appartiene alla 'storia sacra". C'è una 'storia sacra' anche per noi laici-. Gianni Pennacchi per Valéry Giscard d'Estalng è rimasto fedele alla destra, mentre 11 restante quattro per cento ha preferito votare a sinistra. A MTmes sparano sul sindaco PARIGI — Uno sconosciuto ha aperto il fuoco ieri a Nlmes, ma senza fare vittime, su un gruppo di persone tra cui 11 sindaco della città Jean Bousquet, capolista dell'Udf, che si trovava davanti ad un seggio elettorale. L'uomo, che è riuscito a fuggire, ha sparato da una finestra di un edificio di fronte al seggio tre volte con una carabina Architetti e ingegneri «Salviamo la professione» ROMA — Architetti e ingegneri non hanno un 'preconcetto dissenso» verso le società di ingegneria, la cui legge di regolamentazione è all'esame delle competenti commissioni parlamentari, ma chiedono la salvaguardia delle caratteristiche fondamentali àeW.attivttà dell'ingegno»; l'autonomia creativa, la responsabilità diretta, 1 principi deontologici che •sono garanzia essenziale per i fruitori d'opera e degli interessi collettivi». Su queste basi, i Consigli Nazionali degli Architetti e degli Ingegneri, riuniti a Roma per la prima volta in assemblea congiunta intendono dare «un contributo decisivo alla normativa in esame». Architetti e ingegneri contestano in particolare l'anonimato delle società che rischia di mettere in forse le condizioni per una corretta prestazione professionale, a danno del pubblico interesse. Cosi come, aggiunge Boeri, servono regole chiare e trasparenti per tutti gli operatori, mindipendentemente dalla forma societaria adottata».