Barre intransigente fino all'ultimo ribadisce il no alla «coabitazione»

L'ex primo ministro di Giscard ha votato nel suo «feudo elettorale» di Lione L'ex primo ministro di Giscard ha votato nel suo «feudo elettorale» di Lione Barre intransigente Uno all'attimo ribadirne il no alla «€oabifazione» Nell'attesa dei rfuturo dell'Europ DAL NOSTRO INVIATO e a a e LIONE — "Io credo nell'Europa, dobbiamo crederci più che mai, noi francesi, gli italiani e tutti gli altri della Comunità europea. Penso che l'Europa si rafforzerà nelle sue attuali strutture. In un futuro vicino potrà camminare speditamente, direi benissimo, meglio in ogni caso di come ha fatto finora. E' la mia convinzione e anche il mio augurio». Cosi ci dice Raymond Barre, il candidato sul quale hanno puntato nella regione del Rodano i democratici del centro-destra — giscardlani e neogollisti — per le elezioni politiche e regionali francesi, guardando a lui con molta attesa, considerandolo come l'ideale per l'Eliseo. Un uomo, insomma, con cui sostituire Mitterrand. Questa fede nell'Europa Barre ce la dichiara dopo aver posto nell'urna la sua scheda a mezzogiorno e tredici minuti di una domenica elettorale piena di sole. Il 43 era il numero magico da raggiungere e superare in percentuale per ottenere la maggioranza assoluta a Palazzo Borbone, per volare «au dessus de la barre», oltre il traguardo prefissato. Ma, soprattutto a Lione, barre vuol anche dire, per un gioco di parole, Raymond Barre. Il personaggio che si supporrebbe improbabile in una fauna politica nella quale sono ammessi anche 1 colpi proibiti, sorride dai manifesti e di persona come immagine del brav'uomo. previdente padre di famiglia — è sposato con una donna di origine ungherese e ha due figli — e nei suoi ultimi appelli agli elettori aveva appunto parlato della -famiglia come istituzione indispensabile alla coesione della società-. In rue de Sèze numero 75 bis, primo piano, ha sede il di oggi 17 marzo 1986 15.815 esemplari Pubblicità jBCpu hliknmpa.ss spa Sede e Direzione Generale: 20123 milano via G Negri. 8'10 - Tel (02) 85 961 TORINO, c M d Azeglio. 60. via Roma. 80. via Marenco. 32 ■ Tel. (011) 65 211 FIUMI: ALBA c :• Coppmo. 9 - Tel 35 '17 • ALESSANDRIA, v Cavour. 5 ■ Tel «2 543 • AOSTA, v X de Manco. 10 - Tel 45 951 • ARONA. vie Baracca 40'a - Tei 41 700 • ASTI, v Massimo d Azeglio 28 ■ Tel 32 222 • BIELLA, v P Micca. 8 - Tel 30 789 • BOLOGNA, via Indipendenza 24 - Tel 228 826 • CATANIA, c so Martin della Liberia. 32 • Tei 321 521 • CATANZARO, v,a M Greco 102 • Tel 44 026 • COSENZA C so Italia. 180 - Tel 21 438 • CUNEO v XX Settembce. 39 - Tel 50 832 » FIDENZA, via Gcamsci 58 ■ Tel 37.44 • FIRENZE viale Matteotti 54 - Te. 561.192 • GENOVA, via C R Ceccacdi. 1/14 • Tel 541 366 • IMPERIA, via Bonlante 1 • Tel 273 371 • MANTOVA, c SO V Emanuele. 3 - Tel- 361 828 • MESSINA. 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Barre si è presentato a votare nel seggio numero 92 di rue Tronchet. presso la scuola -Jean Rostand», accompagnato dalla moglie. Eva. bionda, profilo delicato, occhi azzurri, sobria ed elegante a misura del marito, rimasta dietro le quinte anche nel pieno della battaglia elettorale; si è limitata a seguirlo alla televisione. A 62 anni — li compirà fra un mese — Barre è nato a Reunion. nell'Oceano Indiano, in un'isola che era parte integrante dell'impero coloniale. Nel 1944 raggiunse il Madagascar per unirsi alle forze di De Gaulle. La sua è stata un'ascesa ordinata, quasi metodica e inavvertibile fino a quando non fu primo ministro nel 1976. Allora i francesi lo scoprirono. Sintetizza le idee «buone e modesten che porta avanti, sfuma¬ Avrebbe atteso i ttere in guardia anche contro Le Pen - La fiducia nel diare agli errori compiuti in questi anni dai socialisti» il leader dei moderati to nei toni e nei colori. Collocato politicamente a destra perché ha ribrezzo di tutto ciò che sa di sinistra, è profondamente diverso da Giscard d'Estaing e da Chirac. suoi attuali compagni di cordata. Rifugge dal 'microcosmo» — definizione che usa spesso — della metropoli parigina, del caos turbinoso della politica culturale per incarnare l'ideale genuino della provincia cara a Mauriac. come un Maigret politico scrupoloso. Ogni suo intervento, in piazza o sotto i riflettori della tv, ha il tono d'una lezione pacata, recitata con soavità, ma severa nei contenuti. Dice «fi buon cittadino deve pagare le tasse, giuste però 'Consumare di meno e produrre di più», è una delle sue regole e ripetendola non batte il pugno ma posa la mano piatta sul tavolo, accompagnando le parole con un tenue sorriso espresso più con gli occhi che con le labbra. Il suo buonsenso è borghese e familiare. Barre parla, non alza la voce, non fa nulla per trascinare la folla, eppure fa tutto per convincere i volenterosi più vicini che lo stanno a sentire. l visto d'entrata al Lione, 'la laboriosa, l'economa, sensibile alle qualità più che alle brillanti apparenze», dice Francisque Collomb, senatore, sindaco della città, «si riconosce in lui e ha le sue speranze riposte in lui». Oltre trent'annl fa si identificò in Edouard Herriot. radicale, esuberante, diverso per temperamento. Lo statista scomparso nel 1957 è ricordato anche per l'eloquio ricco di suggestioni letterarie. Herriot docente e già sindaco di Lione, come Barre, personaggi vicini eppure contrapposti, comunque paralleli nella prospettiva della medesima città. Concludendo la campagna elettorale. Barre aveva recitato la condanna funebre dell'avversarlo di sinistra: "Abbiamo avuto cinque anni di "socialismo alla francese". Le cicale lianno cantato per due stagioni poi. sopraggiunti i rigori dell'inverno, furono costrette a comportarsi come quelle formiche da esse snobbate dall'alto della loro superiorità, trattate con sarcasmo. Ora sentiamo ette le cicale cantano di nuovo per vantare i pochi risultati che esse devono per la maggior parte a fattori esterni, sui quali nulla possono. Questa è davvero l'occasione buona perché esse lascino di nuovo alle formiche almeno la possibilità di riparare i danni che hanno arrecato con i loro errori». • Ho già parlato tanto nei giorni scorsi che non mi pare di dover aggiungere altro, a parte le speranze nell'Europa die ho appena manifestato», ci dice Barre. -Attendiamo con serenità i risultati e poi vedremo...». E' — e si può presumere che lo sia anche domani — contro ogni forma di •coabitazione» con i socialisti, Nei due ultimi discorsi lo ha ribadito: un Parlamento diverso, di centro-destra, per l'aeroporto di Teher mettere Mitterrand con le spalle al muro. Secondo Barre, l'attuale presidente non potrebbe in tal caso che attuare la sua minaccia del giorni scorsi: andarsene. I sostenitori di Barre credono nella regola del se: -Se la destra ottiene il 43 per cento, è padrona di Palazzo Borbone, ossia dell'Assemblea nazionale; se Mitterrand non accetta tale situazione, se ne va oppure indice anzitempo le eie- zioni presidenziali. Se queste si faranno. Barre ha tutte le carte in regola per farcela. Giscard c'è già stato, Chirac è troppo impetuoso e imprevedibile per essere al vertice della nazione: ecco perché Barre è il meglio». Chi sarà dopo le elezioni il capo dell'opposizione? Barre lo ha spiegato: sarà il detronizzato Mitterrand. Chi. più di altri, può dare una mano a Mitterrand? Quel demonio di Le Pen. La sciarada è semplice, ha rivelato Barre agli elettori: se Le Pen mangia voti, non lo fa a scapito di Mitterrand ma del centro-destra. Sul Rodano la primavera è già tiepida. A Lione la gente si è seduta ai tavolini dei bar, è andata a Messa, poi ha votato, oppure ha votato di buon mattino e poi si è data al passeggio. Mentre con la moglie scompare dentro la macchina, lucido e stirato come un diligente funzionario di banca. Barre non ha l'aria di chi ha acceso le polveri. Attorno a lui. giovani pieni di slancio, immagine dell'efficienza, non esitano: • Lasciate die quest'uomo ce la faccia, e ce la farà, poi sentirete un botto che si ripercuoterà in un raggio di 390 chilometri, quanti ne corrono di qua a Parigi. A Mitterrand non basterà di certo tapparsi le orecchie». Renzo Rossotti an da mercoledì si