La crisi della British Leyland e l'Irlanda del Nord mine fatali per il governo di Maggie Thatcher?

La crisi della British Leyland e l'Irlanda del Nord mine fatali per il governo di Maggie Thatcher? La crisi della British Leyland e l'Irlanda del Nord mine fatali per il governo di Maggie Thatcher? LONDRA — La signora Thatcher è alla vigilia della partenza per il rapido .vertice, anglo-italiano di mercoledì a Firenze, con accordi di collaborazione scientifica, un'intesa giudiziaria sulle estradizioni, un memorandum sul traffico aereo assortiti dal solito menù di colloqui sui temi di maggiore rilevanza internazionale (rapporti Est-Ovest, il dopo Congresso del Pcus, trattative sul disarmo, crisi mediorientale) e accompagnati dall'affinamento dei programmi di cooperazione nel settore della produzione militare (elicotteri, caccia europeo, cannoni, ecc.) che consentiranno di superare quell'irritazione emersa a Londra nei mesi scorsi nel pieno della 'battagliaper la Westland innescata dalle pressioni del governo italiano. Il premier si accinge, dunque, al viaggio in Italia in un clima rasserenato e privo di ombre e in una fase globale di rapporti intereuropei tutto sommato abbastanza tranquilla e contrassegnata anche da un riavvicinamento nei confronti di Parigi sui temi del disarmo missilistico. Ma a questo clima internazionale di relativa calma, in queste settimane, si contrappongono svariate «spine- interne che incalzano il governo conservatore. I principali motivi di preoccupazione per la signora Thatcher possono essere ricondotti oggi alla minaccia di un aggravamento della situazione in Ulster e, secondariamente, ai fermenti di rivolta all'interno dello stesso governo sulle prospettive di soluzione di un altro importante e aggrovigliato -nodo, industriale, relativo questa volta al futuro dell'industria automobilistica. In queste settimane si deciderà infatti l'avvenire della British Leyland. nazionalizzata dai laboristi nel '74 per 4 fronteggiare la crisi, ma dimostratasi in seguito incapace di risalire la china e oggetto adesso di una progressiva operazione di smembramento, già iniziata con la privatizzazione della Jaguar lo scorso anno. Ma non tutti i -rami, sono cosi appetibili per il .capitalismo popolare* che la signora Thatcher sta introducendo nella sua crociata di svecchiamento e ristrutturazione del vecchio Stato di stampo pubblico e assistenziale. Cosi, a farsi avanti per primi e con le carte in regola per il .salvataggio, della deficitaria divisione camion della British Leyland erano stati gli americani della Genaral Motors, mentre la Ford si era candidata per l'acquisto del settore auto, sotto il marchio Austin Rover. Ma la prospettiva di veder finire nella mani degli americani i resti dell'industria automobilistica inglese, ha ri¬ svegliato un'acceso sentimento nazionalistico. Cosicché le mire della General Motors per assicurarsi oltre i camion anche la più appetibile Land Rover si stanno scontrando con crescenti opposizioni. Inizialmente, la Thatcher aveva mostrato senza equivoci la sua marcata preferenza per la soluzione americana. Ma ora. nell'imminenza della scelta definitiva, la battaglia si è fatta aspra. L'ex premier Ted Heath ha rivolto pesanti attacchi alla Thatcher e. secondo quanto rivelavano ieri alcuni giornali, la rivolta serpeggerebbe anche nelle file del governo, dove ai ministri Howe (Esteri), Walker (Energia), Fu" io. (Affari sociali), ostili alla opzione General Motors, si sarebbe aggiunto negli utlimi O.orni anche il Cancelliere dello Scacchiere Lawson. La sisnora Thatcher sembra cosi navigare a vista in mezzo a questi scogli insidiosi proprio nel momento in cui dovrebbe mostrare un governo compatto e solidale per affrontare la -crisi, in Ulster, per difendere l'applicazione del trattato anglo-irlandese. Lo sciopero generale della scorsa settimana, con un grave corollario di scontri e violenze, ha dimostrato la forsennata opposizione degli estremisti protestanti all'intesa Thatcher-Fitzgerald. Mentre si moltiplicano le informazioni più o meno fondate sulla strategia del terrore portata avanti sia dagli ultras protestanti che dall'Ira, a Londra si valuta con estrema preoccupazione il fatto che anche i rappresentati dei partiti unionisti siano stati •scavalcati» dagli estremisti della base. E si temono altre prove di forza, altri scioperi di protesta, capaci di attizzare una violenza generalizzata nell'Ulster. p. p.

Luoghi citati: Firenze, Irlanda Del Nord, Italia, Londra, Parigi, Ulster