Quando la donna era considerata proprietà privata

La lenta trasformazione del concetto di onorabilità nel costume e nella legislazione italiana La lenta trasformazione del concetto di onorabilità nel costume e nella legislazione italiana Quando la donna era considerata proprietà privata Solo 5 anni fa il delitto dell'uomo «per causa vedevano pene estremamente tenui, che in alcuni casi clamorosi non avevano mancato di colpire l'opinione pubblica. Negli Anni Sessanta Pietro Germi ne trasse addirittura un notissimo film interpretato da Mastroianni e dalla Sandrelli dal titolo emblematico «Divorzio all'italiana». Cinque anni or sono, riprendendo una proposta della legislatura precedente. Camera e Senato votavano finalmente quella che divenne la legge 5 agosto 1981 n. 442, che abrogava sia il disposto sul matrimonio riparatore, sia i delitti d'omicidio, di lesioni personali e di abbandono di neonato per causa d'onore. La stessa legge modificava profondamente l'articolo dell'infanticidio, oggi previsto soltanto nei casi di abbandono materiale e morale della madre colpevole. d'onore» godeva di forti Dall'esame dei progetti di legge emerge la viva e giusta preoccupazione di eliminare una situazione normativa non più tollerabile, legata al concetto largamente superato nella coscienza collettiva della donna quale proprietà privata del maschio, intesa come disponibilità assoluta perfino nei casi di inerzia di questo. Anche il delitto di infanticidio concerneva strettamente la sfera sessuale della madre, sotto un taglio per altro diverso, essendo connesso alla valutazione sociale della maternità e del parto visti con favore ed approvazione se si realizzano all'interno della famiglia, con disapprovazione e crìtiche se si svolgono al di fuori. Scopo dell'infanticida era quello di celare, mediante l'occultamerUo del parto e del nato, la gravidanza illegittima. Chiaramente esso veniva sconti di pena - Resisto frustrato dalla scoperta del delitto. La dottrina escludeva, pertanto, che l'infanticida condannata potesse fruire, nel caso della soppressione di un successivo neonato, dei benefici della norma. Di fatto si registrarono casi di donne più volte condannate per infanticidio, ciò che provocò spesso impressione e feroci commenti nella letteratura tecnica. Recenti recensioni ripropongono al lettore il libro della giornalista Giulietta Rovera «Delitto d'onore», pubblicato dalle Edizioi-i Rai nel 1984. nato dal programma Cronaca di un delitto della stessa Rovera sulla prima rete Rai nel 1981-1982. Il testo offre al lettore la storia dei delitti d'onore sessuale in Italia nell'ultimo secolo, con riferimenti a quanto avviene negli altri Paesi, sulla base di un gran numero di vicende no le figure dell'ingiuria giudiziarie spesso clamorose. Documenta con chiarezza che le norme del codice attuale, ora abrogate perché giudicate troppo tenui, in realtà vennero emanate per modificare la situazione, ritenuta troppo permissiva, del precedente codice Zanardelli. L'autrice segnala poi Paesi come la Francia e l'Inghilterra, le cui legislazioni non contemplano il delitto d'onore «ma di fatto riconoscono che in certi atti delittuosi esistono circostanze che attenuano la responsabilità di chi li compie». La situazione italiana attuale è analoga, nel senso che problemi di onorabilità eventualmente alla base di azioni delittuose potrebbero essere considerati dal giudice alla stregua delle circostanze attenuanti previste dal codice e, in particolare, in rapporto ai «motivi di particolare valore e della diffamazione morale e sociale» di cui all'art. 62 del codice penale ovvero in riferimento alla attenuante generica dell'art. 62 bis. Non pare possa essere cosi, almeno per il primo dei due disposti. Già una nota sentenza della Cassazione del 26 maggio 1981 raffrontava la causa d'onore con la particolare qualificazione dei motivi del reo. osservandone la stridente diversità, giacché la prima non ha alcun contenuto etico o altruistico e l'onore muta a seconda dei tempi e dei luoghi. Di tutto ciò nel libro della Rovera non si parla. Esso ha comunque il merito di far comprendere come il progresso civile abbia fatto sparire per sempre dal nostro sistema legislativo un particolare aspetto del concetto d'onore non più adeguato ai tempi. Pierluigi ànima Bollone

Persone citate: Bollone, Giulietta Rovera, Mastroianni, Pietro Germi, Rovera, Sandrelli, Zanardelli

Luoghi citati: Francia, Inghilterra, Italia