Aids cresce la speranza ma la cura non c'è ancora

Genova, incontro con Robert Gallo: per primo isolò il virus in Usa I Domani, presente Cossiga, membri togati e laici eleggeranno il vicepresidente Genova, incontro con Robert Gallo: per primo isolò il virus in Usa I Domani, presente Cossiga, membri togati e laici eleggeranno il vicepresidente Aids, cresce la speranza ma la cura non c'è ancora Csm, per il vicario del Capo dello Stato c'è chi preannuncia «aspra battaglia» La messa a puntovirus, ma non rip GENOVA — Scoperto l'enzima che scatena l'Aids, messo a punto un farmaco (1' «Azldothimldlne») che sarebbe In grado d'Intervenire sul sistema immunitario devastato, individuare 11 «circuito infettivo» impedendogli di distruggere l'organismo colpito. Ma allora, quella che è stata definita la «peste del Duemila» sta per essere debellata? Chiediamolo a uno dei padri della lotta all'Aids, il prof. Robert C. Gallo, protagonista di un convegno svoltosi nell'ex Convento delle Clarisse a Rapallo. Gallo è sulla cinquantina, lavora al National Cancer Institute di Bethesda. dove fu operato il presidente Reagan, dopo l'attentato. Tre anni fa Gallo riusci a isolare (poco prima che vi arrivasse lo scienziato francese Lue Montagnère del ■Pasteur» di Parigi) il virus responsabile del flagello. Esteriormente, ha poco dello scienziato tradizionale: è snello, elegante, capelli sale e pepe, disinvolto, aria da sportivo. Può accettare con un sorrìso anche questa impertinente definizione: l'acchiappa virus. — Professor Gallo, siamo verso la ime della strada? «J7 nostro staff è impegnato al massimo. Possiamo disporre delle camere superstagne dell'esercito, nel Maryland, dove è possibile "coltivare" il virus, scomporlo e analizzarlo nei minimi dettagli. Si tratta di un enzima che nel linguaggio medico viene definito "Trascrittasi inversa". La sigla di questo virus è Htlv III/Lav. Siamo in una fase promettente. Ma occorre estrema cautela; non si può ancora parlare di cure e tanto meno di vaccino: — Quali difficolta incontrate? « Una, soprattutto. Per i nostri esperimenti dobbiamo operare la ricerca sugli scimpanzè che in America sono una specie protetta. Inoltre 'questo animale non tollera esperimenti troppo prolungati. C'è un altro problema: calcolare la tossicità dei farmaci anti-Aids. Lo studio degli effetti collaterali dei farmaci finora individuati, che sono cinque, dev'essere condotto cor» estrema prudenza. E ancora: contrariamente a quanto si riteneva, il mrus dell'Aids non attacca solo i linfociti T, ma anche altre cellule: — Fino a qualche mese fa l'Aids aveva provocato diffu¬ o deirAzidothimidine è agli inizi - Potrebbe bloccare il parare i guasti dell'organismo - I primi dati entro il mese se paure, addirittura terrore. Ora l'allarme sembra attenuato. C'è più fiducia nella ricerca? «Certo, i progressi compiuti alimentano speranze, per quanto — insisto — gli scenari della malattia rimangano allarmanti. Penso però che. in gran parte, la psicosi dell'Aids si sia allargata a causa dei mass-media. Il caso, purtroppo mortale, di un attore molto noto come Rock Hudson ha fatto da cassa di risonanza; ha creato anche punte di terrorismo da virus. Ora l'interesse pubblicistico è molto diminuito, mentre si è rafforzato l'impegno nella ricerca'. — L'Aids colpisce anche il cervello? • Manca ancora la certezza assoluta che ciò avvenga. Sappiamo tuttavia che, al suo ultimo stadio, la malattia provoca sintomi di demenza precoce ». Sul nuovo farmaco. l'.Azidothimidine», interviene il professor Danny Bolognesi, friulano, che lavora nella équipe di Gallo: «Siamo ancora alla messa a punto; abbiamo appena cominciato a provarlo su pazienti. Il farmaco può bloccare il virus, ma non rimediare ai danni di un soggetto che accusi un Aids allo stato avanzato. La medicina non è ancora in grado di riparare a quanto è già andato distrutto'. Qualcosa di più sui risultati della ricerca sarà possibile saperlo a metà di questo mese, quando una relazione sull'.Azidothimidine» sarà pubblicata sulla rivista medica «Science», una delle più autorevoli del mondo. Un punto, tuttavia, pare destinato a rimanere inesplorato, ed è questo: perché il virus sconfigge la sofisticata rete degli anticorpi dell'organismo umano, e quindi debella le difese naturali? E c'è un altro pericolo: ti lungo perìodo d'incubazione dell'Aids non rivela sintomi, se non quando U male si è già sviluppato. Questo impone accurati controlli preventivi per le categorie a rischio. Quali sono queste categorie? L'ipotesi che l'Aids colpisca solo gli omosessuali è stata respinta da tutti, anche al convegno di Rapallo: si è confermato che l'Aids può diffondersi anche da promiscuità eterosessuale. n virus può svilupparsi anche nell'apparato genitale femminile: lo hanno provato in una Università della Cali¬ fornia, dove lo studio su un gruppo di volontarie (prostitute e tossicomani) ha rivelato che le donne infettate possono trasmettere l'Aids non solo ai loro partner;;, ma ai loro figli. La droga, specie se Iniettata per via venosa, rimane il veicolo più diretto: sono infatti figli di tossicodipendenti i quattro bambini di Cagliari recentemente riconosciuti portatori sani del virus. I primi successi delle ricerche non devono far abbassare la guardia. Che l'Aids sia un flagello non è invenzione dei mass-media, né delle foto del volto devastato di Rock Hudson. Negli Stati Uniti i casi di questa malattìa sono stati finora 16 mila: un centinaio quelli accertati in Italia. Ma non bisogna sottovalutare i colpiti da Are (Aids related compie*), una sindrome che precede l'Aids vero e pro¬ prio, e che può riversarsi in esso nella misura del 10 per cento. A Rapallo, dove il convegno si è svolto su Iniziativa della Regione, si è anche esaminata la situazione in Liguria. Che è questa: 200 casi sospetti, 6 morti nel 1985 più due ricoverati all'ospedale di San Martino. 'Nella regione — ha detto l'assessore alla Sanità. Pino Josi — aboiamo sei ambulatori attrezzati. Centri funzionano anche a Sanremo e a La Spezia». Non altrettanto efficiente è la prevenzione in carcere. A Marassi (800 detenuti in uno spazio che dovrebbe accoglierne la metà) non è ancora operante un centro clinico, si dice per mancanza di personale. E nelle celle — dove droga e omosessualità dilagano — la paura non è affatto scomparsa. Guido Coppini La corrente di Magistratura democratica lamenta che il delicato incarico è già stato assegnato in una trattativa fra i partiti - D favorito è Nicola Lapenta, ex senatore de ed ex presidente della Commissione parlamentare antimafia Entro il mese lo Stato acquisterà un adiacente edificio di cinque piani che, adattato, risolverà problemi di spazio ROMA — II nuovo Consiglio Superiore della Magistratura si riunirà domani per eleggere il nono vicepresidente nella storia di Palazzo del Marescialli in sostituzione di Giancarlo De Carolis. La seduta del plenum sarà diretta dal Capo dello Stato. Si annuncia sin d'ora un'aspra battaglia. La corrente di • Magistratura democratica' ha denunciato che — come è regolarmente avvenuto in passato — la nomina del vicario di Cossiga sarebbe stata già decisa in ambienti politici, anziché dopo un approfondito dibattito nella sede istituzionale del Csm. D'altronde giovedì scorso prima del commiato al Quirinale dei consiglieri uscenti si dava ormai per scontata la nomina dell'avvocato lucano, Nicola Lapenta (ex senatore de ed ex presidente della Commissione parlamentare antimafia). n regolamento intemo del Consiglio Superiore della Magistratura prevede che per essere eletto alla prima votazione il nuovo vicepresidente dovrà riportare almeno 17 preferenze, cioè la maggioranza assoluta dei 33 componenti. In caso contrarlo si procederà nella stessa giornata a successivi scrutini finché sarà proclamato chi otterrà 11 maggior numero di voti. Il favorito della vigilia resta comunque Lapenta. Altri candidati sono il prof. Silvano Tosi (eletto su designazione di pli e pri). l'on. Erminio Pennacchini (ex presidente de del Comitato parlamentare di vigilanza sui servizi di sicurezza), il prof. Carlo Smuraglia (eletto su designazione del pei. ex commissario d'accusa nel processo Lockheed) e Fernanda Contri (eletta su designazione del psi). Quest'ultima è la prima donna avvocato a far parte del Csm. (I due consiglieri uscenti Ombretta Fumagalli Cantili e Cecilia Assanti erano entrambe docenti universitarie). Del nuovo Consiglio fa comunque parte per la prima volta anche una donna giudice. E' Elena Ornella Pacioni, eletta nelle liste di Md. La nomina del successore di De Carolis sarà preceduta dalla convalida dei risultati della Commissione apposita che deve verificare In cinque giorni i titoli dei 20 componenti «togati», cioè eletti dalla magistratura in ogni parte d'Italia il 3 febbraio, e dei requisiti di eleggibilità dei 10 membri laici eletti dal Parlamento il 30 gennaio scorso. Il nuovo vicario di Cossiga resterà in carica quattro anni. Nel bilancio dello Stato per il 1986 è stata preventivata per il funzionamento dell'or- gano di autogoverno della magistratura una spesa complessiva di 7 miliardi 868 milioni (cioè 697 milioni in più rispetto allo scorso anno). Il nuovo Consiglio, il settimo, non avrà più problemi di spazio che rischiavano di paralizzarne l'attività. Entro un mese dovrebbe essere perfezionato l'acquisto di un villino di cinque piani, confinante proprio con Palazzo dei Marescialli, sede del Csm. Si avvia cosi felicemente a soluzione, dopo 14 anni, un negoziato che le lentezze burocratiche stavano per far naufragare. La trattativa fra i proprietari Lamberto, Piero e Giorgio Castelnuovo e il Demanio dello Stato era iniziata nel '72 e sta ora per concludersi con la definitiva stipula e il pagamento del prezzo pattuito. Lo Stato verserà 2 miliardi 650 milioni di lire per entrare in possesso della nuova struttura per l'organo di autogoverno della magistratura. Al netto dell'Invim. i tre proprietari incasseranno 2 miliardi 542 milioni 500 mila lire. L'atto di compravendita è stato siglato presso l'Intendenza di Finanza di Roma il 5 dicembre scorso ed è stato poi approvato dalla direzione generale del ministero delle Finanze. Ma solo dopo la necessaria registrazione da parte della Corte dei Conti si potrà procedere alla stipula finale con il versamento e la contestuale consegna delle chiavi. Per rendere funzionale la nuova sede saranno indispensabili lavori di ristrutturazione per i quali è stato già stanziato un miliardo di lire. Il nuovo Consiglio avrà quindi a disposizione entro il prossimo anno numerosi uffici in più e un'area sufficiente per la sosta delle auto blindate. Un'apposita Commissione del vecchio Csm aveva rilevato che proprio a causa della mancanza di spazio si era determinata a Palazzo dei Marescialli una situazione insostenibile e senza alternative: il trasloco in un'altra sede di maggiori dimensioni o l'acquisto del villino confinante. Va in proposito ricordato che un mese fa il Presidente della Repubblica è entrato in possesso delle sue due stanze a Palazzo dei Marescialli facendo traslocare cosi l'ufficio studi. Il settimo Consiglio Superiore della Magistratura è cosi composto: Presidente: Francesco Cossiga (membro di diritto, quale Capo dello Stato); Vice Presidente: vacante (sarà eletto domani tra I membri «laici»); 3 Membri di diritto: a) Giuseppe Tamburrino (Primo Presidente della Cassazione). b) Carlo Maria Pratis (Procuratore generale della Suprema Corte) c) inoltre, naturalmente, c'è Cossiga. 10 Membri «laici* (eletti il 30 gennaio scorso dal Parlamento riunito in seduta comune): Nicola Lapenta, Cesare Mlrabelll, Guido Zuccone ed Erminio Pennacchini (de), Fernanda Contri (psi), Mauro Ferri (psdipsl), Massimo Brutti, Carlo Smuraglia e Mario Gomez D'Ayala (pel), e Silvano Tosi (pli-pri). 20 Membri •togati» (eletti il 3 febbraio scorso dai magistrati di ogni parte d'Italia): Antonio Germano Abbate, Gianfranco Tatozzl, Umberto Marconi, Bartolomeo Lombardi, Sebastiano Suraci, Antonio Bonajuto, Pietro Calogero, Renato Nunzio Papa e Vito D'Ambrosio («Unità per la Costituzione»), Franco Morozzo della Rocca, Giuseppe Cariti, Stefano Rachel!, Marcello Maddalena, Vincenzo' Geraci, Felice Di Persia e Francesco Mario Agnoli («Magistratura indipendente»), Giuseppe Borre, Elena Ornella Paciottl e Giancarlo Sandro Caselli («Magistratura democratica») e Sergio Letizia («Sindacato nazionale magistrati»). Pierluigi Franz Ecco come è composto il nuovo vertice magistrati