«Non voglio finire in una comunità io sto bene a casa con la mamma» di Daniela Daniele

Un bambino è venuto al giornale: protesta contro il tribunale dei minori Un bambino è venuto al giornale: protesta contro il tribunale dei minori «Non voglio finire in una comunità io sto bene a casa con la mamma» Un'intricata vicenda famiglia: «Ma non sia casa: «In collegio La chiamata è per la cronaca: .Qui nell'atrio c'è un ragazzino, vuole parlare con un giornalista. Sembra preoccupato., n tempo di percorrere 11 lungo corridoio, di scendere di un piano ed ecco l'ospite: le spalle magre imbottite dalla giacca a vento, una sciarpa intorno al collo, la faccia sveglia. C'incamminiamo verso gli ascensori e lui non perde tempo: .Mi chiamo Massimiliano... Succede un fatto... Ecco, io non voglio andare via da casa, ma è arrivato l'ordine e dovrei vivere in comunità... Non è giusto!.. Seduto alla scrivania, riesce a raccontare, con più calma, i suoi crucci: .Ho 13 anni, mia mamma è divendente comunale in un ospizio per anziani, mio padre è operaio metalmeccanico, lavora per una ditta di Beinasco. anzi, adesso non lavora, è malato, è ricoverato al San Luigi perché ha certe macchie nei polmoni.. Chi è che ti vuole portar via dai tuoi? .// Tribunale dei minori. Hanno già preso mia sorellina Alessandra, ha dieci anni. Da quindici giorni è in una comunità di via Rosolino Pilo.. Perché? .Eh, perché? — ripete angosciato —, perché non lo so. Dicono che siamo abbandonati, ma sono tutte frottole, non è vero niente. Mia madre lavora, ma poi sta con noi e mia nonna ci guarda quando lei non c'è. Destate ci portano sempre al mare, a Rimini, ho tutte le foto a famigliare: il padre è all'ospedale, la madre lavora - La sorella è già stata sottratta alla amo abbandonati» - Una volta la donna è andata a salutare la figlia a scuola e l'ha portata le avevano dato un sedativo, temevo per la sua salute, la polizia è venuta a riprenderla» casa, se vuole le può vedere. Non siamo mai stati abbandonati, noi.. Quando non c'è tua madre, voi siete a scuola, no? -Già. qui è il punto — dice Massimiliano senza abbassare gli occhi —. io non ci ho voluto più andare. Ero in prima media alla De Sanctis, avevo appena cominciato e siccome facevo un po' di... beh, insomma, sa come sono i ragazzini... fatto sta che l'insegnante si è arrabbiata e mi ha tirato uno schiaffo e io non ci sono più andato. Ma non è colpa di mia madre: lei mi ha sempre detto di studiare.. E tua sorella va a scuola? • Sì che ci va. E' anche brava, fa la quarta alla Manzoni di corso Svizzera e noi vogliamo che torni a casa, stiamo tutti male sema di lei.. Massimiliano Dal Re. figlio di Angela Montaperto e di Luigi Dal Re. di 33 e 37 anni. Abita con la famiglia in via Cibrario 92. In questi giorni, però, il .quartier generale, è piazzato a casa della nonna. Maria Giuseppa Rizzo. 64 anni. Sono originari di Palermo, .mio padre, invece, è ve¬ comunità, le hanno dato una pillola per farla dormire. Ma cosi me la fanno ammalare, ho pensato e me la sono portata a casa. Poi è arrivata la polizia e mi ha denunciata. Alessandra è tornata nell'istituto.. .Ma io non ci vado., interviene deciso Massimiliano, mentre la nonna piange e ripete che -cosi non si fa., che suo nipote .non è un delinquente, e che sua figlia «non mangia e non dorme da giorni.. Angela Dal Re si è rivolta all'avvocato Paolo Clerici. .Non posso fare commenti — spiega il legale — posso solo dire che è stato aperto dal Tribunale il procedimento per lo stato di adottabilità di Massimiliano e Alessandra, con la nomina dell'assessore all'Assistenza del Comune di Torino a tutore provvisorio.. A che punto è il procedimento? .In una fase molto delicata; noi esporremo la reale situazione familiare ai fini di consentire al Tribunale, nel quale abbiamo piena fiducia, di procedere, dopo un attento esame della realtà dei fatti, nel modo migliore per l'interesse dei bambini.. Intanto la famiglia vive ore di grande angoscia. Massimiliano sta barricato in casa (.sono uscito soltanto per venire al giornale, l'idea l'ho avuta io.). Perché non torni a scuola? -Perché ho paura che mi vengano a prendere II.. neto., precisa il ragazzino. Nel salotto della nonna il racconto di Massimo, come lo chiamano i suoi, trova conferma, parola per parola, e si arricchisce di nuovi particolari. E' la mamma, questa volta, a dar sfogo a tutta la sua disperazione: • Voglio i miei figli con me. Non ha senso tutta questa storia. Sia io che mio marito siamo incensurati. Un anno fa siamo stati in crisi, volevamo dividerci, ma poi la crisi è passata e adesso lui è malato, seriamente. Due anni fa ero andata da un'assistente sociale perché volevo che mi aiutasse con Massimo, con i suoi problemi a scuola. Ma non è successo niente, si sono disinteressati di noi.. Poi, molto tempo dopo. Angela Dal Re viene chiamata. .L'assistente mi aveva fissato un appuntamento per un giorno, ma io ho sbagliato e mi sono presentata il storno dopo. Lei non ha più voluto parlarmi. Però è arrivata l'ordinanza del giudice del Tribunale. Mi hanno portato via Alessandra. E' incominciato il mio calvario. Lavoro dalle 8 alle 14. Devo andare in ospedale da mio marito con l'autobus e il San Luigi è molto lontano. Ma non posso stare senza i miei figli.. Cosi, qualche giorno fa, ha commesso una leggerezza. •Sono andata all'uscita di scuola per vedere Alessandra: lei mi ha abbracciata e si è messa a piangere. Mi ha raccontato ctie la sera prima era triste e voleva me e allora, in Daniela Daniele

Persone citate: Angela Montaperto, De Sanctis, Luigi Dal Re, Manzoni, Paolo Clerici

Luoghi citati: Beinasco, Comune Di Torino, Rimini