Gli occhi su Parigi

Gli occhi su Parigi Gli occhi su Parigi (Segue dalla 1' pagina) maggioranza in Parlamento. L'esempio degli Stali Uniti non vale, o vale sino a un certo punto: il governo del Presidente non può essere rovesciato dal Congresso, anche se le singole leggi hanno bisogno di un voto parlamentare. Questo «vizio», quest'ambiguità, della Quinta Repubblica non aveva mai avuto effetti pratici, perché De Gaulle, Pompidou e Giscard d'Estaing avevano sempre potuto contare su maggioranze dell'Assemblea Nazionale omogenee o affini:' si è manifestato invece alle seconde elezioni legislative del settennato di Mitterrand. E siamo alla seconda domanda: perché questo è accaduto, perché il Partito socialista, a differenza dalle vecchie maggioranze golliste o liberalgolliste, ha avuto un progressivo calo di consensi, già registrato nelle amministrative e nelle elezioni europee del 1984? La risposta, inevitabilmente, è complessa. Il governo mitterrandiano è stato il primo governo di sinistra in Francia dopo il 1936, cioè dopo l'epoca dei fronti popolari: una simile svolta era sottoposta a una reazione e a un'usura ben diverse da quelle a cui andavano incontro le consuete maggioranze moderate. „ Bisogna dire che, nei primi tempi, Mitterrand ha accentuato i connotati della svolta, forse pensando di aprire un'era nuova per la Francia. Questo non è servito a conservargli l'appoggio dei comunisti, peraltro in crisi essi stessi, e gli ha invece alienato i favori condizionati di un certo ceto moderato, infine aggravando l'ostilità della destra. Quando poi, liberatosi dei comunisti, Mitterrand ha operato una riconversione al centro, gli è rimasta un'etichetta di ambi guità, che forse ha scontentato più gente di quanta ne abbia accontentata. Naturalmente, non era solo spregiudicatezza tattica. C'erano le difficoltà oggettive di un governo di sinistra, che voleva mantenere fede ad alcune essenziali promesse politiche doveva, nello stesso tempo, fare i conti con una realtà economica più spigolosa del previsto. Un problema non solo francese, come ora si vede nella Svezia del dopo-Palme, anche se altri leader socialisti, come il portoghese Soares (da ieri capo dello Stato) e lo spagnolo Gonzalez (che però affronta dopodomani la difficile scadenza del referendum sulla Nato) hanno saputo condurre una politica socioeconomica più lineare. Ora l'ipotesi più probabile in Francia è quella della «eoabitazione» tra un Presidente socialista e un Parlamento a maggioranza moderata, sebbene resti incerta la misura esatta dei rapporti di forza. Accettando quest'ipotesi, il gollista Cbirac e il liberale Giscard (ma non l'altro e più popolare leader liberale, Barre) danno potenzialmente una mano a Mitterrand, sperando di logorarlo comunque. Questi, a sua volta, spera di evitare quanto accadde, nel lontano 1924, al suo quasi omonimo Millerand, socialista passato alla destra e costretto alle dimissioni dalla vittoria elettorale delle sinistre. Si vedrà come la «coabitazione» potrà funzionare e con quali esiti politici e istituzionali. La speranza è che, fra le traversie del socialismo e le generali lotte di potere, non si apra in Francia una crisi di regime, nell'ambito della più generale crisi dell'Europa. Aldo Rizzo MiHerrand: «Non cederemo alla violenza» ROMA — Una nota di Palazzo Chigi informa che nel corso di un cordiale Incontro tra Craxi e Mitterrand all'ambasciata di Francia, a Lisbona — entrambi hanno presenziato alla cerimonia dell'insediamento del presidente della Repubblica portoghese Soares — sono stati affrontati alcuni temi di attualità Internazionale. Mitterrand, sempre secondo la stessa nota, ha informato il presidente del Consiglio italiano circa i fatti in cui si è trovata coinvolta l'equipe televisiva francese di «Antenna Due» in Libano, affermando che il governo francese non intende cedere al ricatto della violenza. Per parte sua Craxi ha espresso «la più viva solidarietà del governo italiano per l'incresciosa vicenda in cui si trovano coinvolti cittadini francesi e ha confermato l'intenzione di Intensificare la collaborazione Internazionale per combattere la piaga del terrorismo». Craxi e Mitterrand hanno' poi affrontato le tematiche della crisi mediorientale «i della stabilità nel Mediterraneo. «I colloqui — conclude il comunicato — sono proseguiti su uno scambio di impressioni sulle situazioni interne nei rispettivi paesi. Craxi si é particolarmente interessato alle valutazioni di Mitterrand sull'Importante momento rappresentato In Francia dalle prossime consultazioni elettorali».