Venti di bufera sulla Francia Ore di tensione per Mitterrand di Paolo Patrono

Emergenza per l'ordine pubblico e la nuova ondata di terrorismo internazionale Scatta l'allarme generale in Australia Emergenza per l'ordine pubblico e la nuova ondata di terrorismo internazionale Scatta l'allarme generale in Australia Vénti di bufera sulla Francia Volevano uccidere Ore di tensione per Mitterrandla Elisabetta I terroristi nordirlandesi avrebbero programmato un Quattro giornalParigi) aereo ca Bufera sulla Francia a una settimana dalle legislative. Per 11 governo è scattata l'emergenza, si tratta di fronteggiare tre crisi. Una, l'assassinio di Philippe Brocard, militante socialista, ad opera di estremisti del «Fronte nazionale» di Le Pen, ha radici interne. Libano e Ciad le altre due regioni che vedono la Francia direttamente coinvolta. L'episodio più grave a Beirut Ovest, dove 4 giornalisti di «Antenne 2» sono stati sequestrati dagli sciiti filo-Iraniani. Chiedono, per liberarli, la sospensione Immediata degli aiuti francesi all'Iraq. Quanto al Ciad, è accaduto che un «C-130» carico di armi Usa, con 35 soldati ciadiani ed equipaggio zairese, è stato abbattuto dai ribelli filo-libici. Parigi appoggia con un corpo di spedizione il governo di Hissene Habré. alisti tv rapiti a Beiarico di armi è ab BEIRUT — La - Jihad islamica' è tornata a colpire a Beirut. Dopo aver annunciato, mercoledì scorso, l'uccisione del ricercatore francese Michel Seurat, sabato sera 1 terroristi sciiti filo-iraniani hanno rapito i 4 componenti di una troupe della rete televisiva francese «Antenne 2*. L'agguato è avvenuto a Beirut Ovest: uomini armati hanno bloccato l'auto sulla quale viaggiavano Philippe Rochot, Georges Hansen. Aurei Cornea e Jean-Louis Normandin, che stavano rientrando a Beirut dopo un servizio sulla manifestazione dell'Etzollah (il Partito di Dio. filo-iraniano) a Bir el Abed, alla periferia Sud. La troupe francese è stata caricata su un'auto e portata via. Ieri la rivendicazione. Un portavoce della «Jihad islamica- ha telefonato ad un'agenzia di stampa occidentale per annunciare che i giornalisti sono stati rapiti per essere «interrogati* sui loro «movimenti sospetti nei quartieri islamici*. Il portavoce degli estremisti islamici ha aggiunto che al governo di Parigi è concessa una settimana di tempo per «fare uscire i nostri due compagni dalle prigioni del regime iracheno'. Come è noto, il mese scorso due oppositori del governo di Baghdad in Francia sono stati estradati in patria e qui arrestati. Ma il governo francese ha subito fatto sapere di non essere disposto ad accettare un simile ultimatum. La nuova richiesta è il segnale che i terroristi stanno giocando al rialzo. La restituzione dei due oppositori iracheni si va ad aggiungere alle altre due condizioni poste in precedenza dagli sciiti per la liberazione degli ostaggi: l'interruzione delle forniture di armi all'Iraq e la liberazione dei cinque uomini del commando che tentò di uccidere a Parigi l'ex premier iraniano Bakhtiar. PARIGI — La Francia non cederà alle condizioni dei terroristi. Il presidente Mitterrand, che ha appreso del rapimento dei 4 giornalisti a Lisbona, ha affermato che «il governo francese non intende cedere al ricatto della violenza*. Il timore è che il paese resti intrappolato nella spirale di un ricatto di cui non si vede la fine. Il rapimento dei quattro giornalisti è interpretato come una risposta agli sforzi del governo per ottenere il rilascio degli altri quattro francesi già detenuti in ostaggio dalla «Jihad islamica'. Mercoledì scorso l'organizzazione filo-iraniana aveva annunciato «l'esecuzione' del ricercatore Michel Seurat. Mentre il governo inviava a Beirut e Damasco suoi emissari per accertare se Seurat sia stato veramente ucciso, e per conoscere le reali richieste dei sequestratori, sabato i terroristi annunciavano l'intenzione di ucciderne un secondo. Sabato sera, il rapimento dei quattro uomini di «Antenne 2« e un ultimatum: «una settimana di tempo' perché il governo di Parigi si faccia restituire da Baghdad due iracheni dissidenti (filo-iraniani) espulsi dalla Francia il 19 febbraio scorso, con una decisione che rut, insanguinata vigilia del voto (socialista ucciso), nel Ciad (alleato di battuto dai ribelli filo-libici - H presidente: «Non cederemo al ricatto» sta suscitando molte polemiche, e che anche il presidente Francois Mitterrand ha duramente condannato. Il primo ministro. Laurent Fabius ha tenuto sabato notte una riunione d'emergenza con 11 ministro degli Esteri Roland Dumas e 11 ministro della Difesa Paul Quiles. Ha poi dichiarato in una conferenza-stampa: «Le informazioni che abbiamo sono piuttosto inquietanti, le cose prendono una brutta piega*. «Quando si comincia ad accettare.un ricatto — ha detto ancora Fabius — allora tutti i cittadini francesi nel mondo sono minacciati'. Il primo ministro ha concluso affermando che occorre persistere nell'atteggiamento di accettare la discussione con coloro che sono «in buona fede, e al tempo stesso non accettare il ricatto dei terroristi filo-iraniani*. l'.irijji. i .) conferenza stampa d el premier Fabius con il ministro degli Ksteri Dumas (a sinistra) I terroristi nordirlandesi avrebbero pattentato alla coppia reale, sventato urgente di Scotland Yard - Numerosi LONDRA — Un allarme generale è scattato in Australia per difendere la regina Elisabetta e il principe Filippo, in visita ufficiale, da un complotto dell'Ira. La notizia, proveniente da Adelaide, dove si trova la sovrana, appena giunta dopo 11 travagliato tour in Nuova Zelanda contrassegnato da diversi episodi di protesta, è stata largamente ripresa ieri dal Sunday Telegraph, che ha rivelato numerosi particolari taciuti dai più -cauti, notiziari della BBC. L'allerta su scala nazionale, dunque, è stato innescato da un rapporto Inviato d'urgenza ai servizi di sicurezza australiani da Scotland Yard e suffragato da un rapporto dell'Interpol. Secondo queste segnalazioni. l'Ira avrebbe Infatti pianificato un attentato contro la coppia reale durante il soggiorno in Australia. Fonti governative di Sydney hanno lasciato trapelare un'informazione che avvalora la tesi del complotto: un uomo, un irlandese, sarebbe stato arrestato proprio a Sydney e altri cinque, arrivati alla spicciolata in Australia negli ultimi giorni, sono stati bloccati dalla polizia. Interrogati e perquisiti, sarebbero però stati rilasciati nelle ultime ore. La polizia di Sydney ha rifiutato, com'è scontato in questi casi, di dare Informazioni in proposito. Ma secondo quanto riportava ieri la stampa britannica, i cinque uomini •fermati» sono stati trattenuti nel posto di polizia del «Kingsford Smith Airport» di Sydney. I servizi australiani hanno posto sotto sorveglianza speciale tutti gli irlandesi tra i 15 e i 45 anni, residenti in Australia o come viaggiatori giunti da soli o in gruppo. Le informazioni provenienti dall'Europa indicano la possibilità che la squadra di killers sia arrivata solo qualche giorno prima della regina. Ma sarebbero sotto sorveglianza speciale anche elementi di nazionalità araba. I servizi di sicurezza australiani sono anche particolarmente preoccupati per la presenza di una vasta e bellicosa comunità irlandese locale, attiva specialmente a Melbourne, Sydney e Adelaide, che appoggia operativamente l'Ira anche mediante raccolte di fondi, come avviene a New York. Ieri una manifestazione di protesta animata da una dozzina di attivisti irlandesi pro-Ira era prevista ad Adelaide, durante un tour della regina. Ma il maltempo, ufficialmente, ha fatto mutare programma e itinerario alla sovrana. rogrammato un da un rapporto fermi a Sydney Paolo Patrono (Segue a pag. 2 - 9' col.)