Festa rinviata per Berlusconi

Il Milan non batte il Verona, ancora senza vittorie il nuovo padrone Il Milan non batte il Verona, ancora senza vittorie il nuovo padrone Festa rinviata per Berlusconi Partita dura ma equilibrata I/Avellino è pago del punto a Como pareggiato dal discterile la supremazia 1-1 MILAN (alt Liedholm): Terraneo s.v.; Tassotti 6,5, Maldini 5,5; F. Baresi 63, DI Bartolomei 5,5, F. Galli s.v. (20' Mancoso S) ; leardi 6, Manco 6, Virdis 6,5. P. Rossi 6,5, Evani 6. VERONA (all. Bagnoli): Giuliani 6,5; A. Ferronì 6, Volpati 6; Tricella 63. Fontolan 53, Briegel 53; Bruni 63, Sacchetti 63, Galderisi 63 (89* Turchetta s.v.), Vignola 6, Elkjaer 6. rigore. IORGIO GANDOLFI Verona (a sua volta privo di Di Gennaro e del supersquaUf icato Verza) non è mai riuscito a concretizzare le proprie velleità. Ha fatto eccezione la punizione di Virdis, molto attivo nella ripresa al pari di Rossi, deviata peraltro da un difensore, Fontolan, proprio davanti a Giuliani, tuffatosi verso l'apparente direzione del pallone. La stella che sembra accompagnare il cammino di Berlusconi, osannato dai tifosi come un profeta del calcio, per ora non illumina il Milan, tanto è vero che ieri un altro infortunate grave è andato ad aggiungersi all'elenco piuttosto nutrito dei rossoneri ko. Si tratta di Galli che esce per la seconda volta dalla scena e per il quale, praticamente, 11 campionato è finito. Nello scontro, fortuito, con un avversario, ha riportato una lesione ai legamenti collaterali esterni del ginocchio destro, ne avrà per una quarantina di giorni. Un'altra pessima notizia per il Milan, che anche ieri ha dovuto arrangiarsi con i Manzo e i Manouso nonchécon un tandem in attacco hetto il gol di Virdis, dei rossoneri - Grave Virdis non è bastato incapace, nel primo tempo, di crearsi varchi. Il Verona non ha fatto nulla, o quasi, per pareggiare neppure quando era sotto di un gol ha cambiato marcia, cercando di reagire. Ha proseguito senza slancio, trovando, come si è detto, a 2' dalla fine il rigore del pareggio, Latitante Briegel, per il quale si era scomodato anche Beckenbauer, acciaccato Elkjaer, peraltro sempre poderoso nel suoi affondo, la squadra di Bagnoli ha lavorato molto a centrocampo e in difesa, tenendo testa al che aveva illuso i infortunio a Galli Milan senza dare l'impressione di volere colpire, a sua volta, con la dovuta autorità. Le assenze di Di Gennaro e Verza contano sino a un certo punto: il Verona sembra svuotato, oramai la sua stagione è finita, le ambizioni sono state riposte in un cassetto. I campioni pensano a cambiare casacca, a nuovi ingaggi: in campo i giochi sono fatti. Il Milan ha bisogno di rinforzi, lo si è notato anche ieri. Liedholm ha disputato un campionato con un parco riserve composto da elementi giovani e immaturi. Le conseguenze si sono notate puntualmente in campo appena è stato necessario sostituire un infortunato. Dall'Inizio della stagione ad oggi, Liedholm ha utilizzato ben 19 giocatori (il record assoluto è lontanissimo: 27). ma sono pur sempre tanti, troppi: è da approfondire anche il perché dei numerosi infortunati, senza tenere in considerazione Galli, vittima del gioco. Sul fallo da rigore compiuto da Baresi su Galderisi si discuterà a lungo: il capitano del Milan è entrato sull'attaccante assieme a Maldini, togliendogli, a suo dire, il pallone. Galderisi poi avrebbe toccato 11 polpaccio dell'avversario, finendo a terra. Pezzella, che seguiva l'azione da dietro, ha visto il veronese crollare e ha indicato il di- ! schetto. E pensare che un at- j timo prima leardi si era tre- | vato solo davanti al portiere nell'area piccola ma aveva j sbagliato clamorosamente la [ Uconclusione. I La cronaca della gara si ri- : duce a poche osservazioni, j Air il, Elkjaer colpisce l'è- j sterno della rete rossonera; {! 4' dopo è Baresi a cercare il gol di forza in una mischia in j area e a calciare alto; al 18' l'infortunio di Galli dopo una rovesciata a mezza altezza col piede bloccato da un avversario, Entra l'acerbo Mancuso. 22': Evani tira in porta, Man- zo tenta vanamente di cor- ìli reggere il pallone in rete. Alla mezz'ora esatta fallo dubbio di Fontolan su Virdis r 1,arbltr°h(^^ le responsabilità: fallo contro il Milan. Al 36 l'azione più jjjj bella di Rossi: su allungo di Tassotti, Paolo aggancia splendidamente la sfera di si- nistro e la mette all'incrocio dei pali, ma Giuliani vola e devia in angolo. Sull'azione successiva leardi tira a rete, ma Sacchetti salva sulla linea. rè li rRipresa: al 25' fallo su Vir- ]|] dis al limite dell'area, tira lo | stesso Virdis, buca la barrie- pf ra, palla in rete complice una ;:. leggera devizione di Fonto- j| lan. All'81' l'azione, già ricor-1 data di leardi, quindi il rigore Ij di Galderisi che vanificava 1 gli sforzi del Milan. : ■ ■<■■■ ' ■-- - ■■ ■■ Milano. Silvio Berlusco ni so rrìdente: il Milan non ha vinto, m a il gioco l'ha soddisfatto 1-1 Como-Avellino COMO (alL Marchesi): Paradisi 6; Invernici 6, Bruno 6; Centi ?, Me* 6, Alblero 6; Tedesco 8, Fusi 6, Borgonovo 63, Dlrceu 6, Corneliusson 53. AVELLINO (all. Robotti): Coccia 63; A. Ferroni 53, Lucarelli 6; Morelli 6, Garuti 6, Zandonà 6 (63' Vullo 6) ; A. Bertoni 6, P. Benedetti 6, Diaz 6, Batista 5,5, Colomba 63 (91' Galvani s.v.). Arbitro: Lombardo 73 Reti: 32' Colomba rigore, 69' Todesco. dal nostro Inviato FRANCO BADOLATO H § COMO — Tra Como e Avellino è stata partita vera, senza esclusione di colpi che l'arbitro non ha comunque mai tollerato, estraendo il primo cartellino giallo dopo appena 2', ma senza neppure eccessive cattiverie. I molti 6 in pagella testimoniano dell'impegno profuso dai giocatori e in sostanza dell'equilibrio di gioco fotografato appieno dal risultato. Un pareggio che costituisce boccata di ossigeno per gli avellinesi e non può essere considerato un vero passo falso per il Como. Con tre assenze di rilievo per parte (Tempestilli, Casagrande e Mattel tra 1 padroni; Agostinelli. De Napoli e Amodio tra gli irpini) e con una posta in palio che scottava, le due squadre hanno dimenticato qualsiasi stratagemma tattico, dandosi battaglia dal primo all'ultimo minuto all'insegna di un agonismo d'altri tempi, ma — ripetiamo grazie anche alla bravura dell'arbitro — privo di pericolosi veleni. Onestamente non poteva essere gara diversa, sopra tutti 1 quattro stranieri in campo hanno fatto le spese di un ritmo sostenuto e di un gioco senza particolari fronzoli. Si sono salvati nel primo tempo Diaz che, sotto gli occhi del suo et argentino Bllardo, ha portato a lungo a spasso Bruno, giocando però sempre molto lontano dall'area di rigore e, nella ripresa, Dlrceu per i pericoli che creavano le sue punizioni Non sono invece mai riusciti a emergere dalla mediocrità Batista e Corneliusson. il brasiliano dell'Avellino, schierato dall'esordiente allenatore Robotti con la maglia numero 10, ha lasciato troppo spazio a Centi, autentico motorino e cervello del Como. Lo svedesone Dan, che in ordine di preferenza (secondo il suo manager) potrebbe finire alla Roma, al Marsiglia o rimanere a Como pur di restare ancora in Italia, ha ingaggiato invece il duello più anonimo della gara, quello con Garuti, tanto da permettere allo stopper lrpino di trascorrere un pomeriggio abbastanza tranquillo. Contro un Como coraggiosamente schierato a tre punte da Marchesi, l'Avellino ha cominciato meglio la partita affidandosi al. gran movimento dei centrocampisti e all'oscuro ma continuo lavoro di Colomba. Alle- occasioni create dallo svelto Borgonovo al 10' (sciupata da Corneliusson) e da Moz con un bel colpo di testa deviato in angolo da Coccia (12'). la squadra irpina ha sempre risposto bene in contropiede fino a sfiorare a sua volta il gol al 21' quando, su Corner di Diaz, il libero Zandonà (uscito per infortunio al 63') in tutto ha mandato la sfera a sfiorare 11 palo. Al 23', Ferroni raggiungeva Lucarelli nel taccuino degli ammoniti di Lombardo Al 30', da un lungo cross dalla destra del giovane Murelli (che non ha fatto rimpiangere l'assenza di De Napoli) nasceva l'azione del rigore a favore degli ospiti. Là lunga traiettoria si spegneva infatti sul braccio teso di Todesco che stava saltando alle spalle di Lucarelli proiettato a rete. L'arbitro non esitava a indicare il dischetto e lasciava che Colomba battesse una prima volta Paradisi dopo un antiregolamentare arresto antecedente il tiro. Una finta tanto evidente che Lombardo puniva facendo ripetere il penalty. Molto freddo. Colomba ricalciava sulla destra di Paradisi che stavolta toccava la sfera ma non poteva evitare li gol. Nella ripresa cresceva il Como, l'Avellino tentava di limitarne il raggio d'azione. Borgonovo (52') colpiva l'esterno della rete, Corneliusson e Todesco non trovavano per un attimo la deviazione vincente. Quindi al 69' il meritato pareggio dei comaschi: punizione di Dirceu da sinistra, botta al volo bassa di Bruno da destra e entrata a scivoloni di Todesco appostato sur la linea bianca. Per Robotti, il punto «da tranquillità al- § l'Avellino: Per Marchesi, il pareggio è la conferma di i quanto sarà difficile la strada verso la salvezza. IJ,,:,«H„'|,g,li,l,I,