Radiografia della scuola cattolica in Piemonte di Alberto Gaino

Radiografia della scuola cattolica in Piemonte Radiografia della scuola cattolica in Piemonte Presentata al San Giuseppe durante il convegno sui vent'anni trascorsi dalla stesura del documento conciliare ((GravissJraum educationis» - A confronto con lo Stato i costi per l'educazione scolastica di ogni studente La scuola cattolica si interroga sui propri limiti, e lo fa con severità: « Vogliamo lavorare meglio — precisa fratei Tullio Panizzon, presidente regionale della Fldae —, coniugando più educazione e una maggiore puntualità del servizio, che, fra l'altro, costa fior di quattrini alle famiglie». Per non ragionare in astratto, U religioso ha disposto un'indagine, rapida ma efficace, sullo stato di salute della scuola cattolica in Piemonte e ne ha presentato ieri 1 risultati ai dirigenti, genitori e insegnanti riunitisi al Collegio San Giuseppe per U convegno sul vent'anni trascorsi dalla stesura del documento conciliare - Gravissimum educationis». Dai 'flashes' che fra tei Tullio ha ricavato, analizzando le risposte fornite da 120 del 176 istituti aderenti, nella regione, alla Federazione delle scuole cattoliche, emergono accanto agli aspetti positivi problemi e difficoltà «su cui è bene riflettere, per non cadere . nell 'irrazionalismo-. La vitalità di un organismo, aggiunge 11 responsabile Fldae, nasce dalla franchezza con cui si confronta con se stesso. Anche in pubblico, attraverso 1 giornali Primo problema: gli insegnanti laici, in aumento ri' spetto a quelli religiosi (1453, quest'anno, contro 988), ten¬ dono ad emigrare neUa scuola statale. Il fenomeno non interessa le elementari, ma le due medie e, per quanto sembra essersi attenuato nel 1985, rimane significativo. Comunque, per un terzo degli istituti non ci sono difficoltà nel reclutare docenti validi. Dove queste emergono riguardano non solo materie come il greco, il latino e le lingue straniere, ma anche lo stesso insegnamento della religione. •£' stata pure fatta notare la difficoltà di trovare Infantile: i parcheggi ti faranno Gli ospedali di via Ventimiglia avranno i parcheggi richiesti da anni. • E' con vivo compiacimento che ho constatato l'inizio dei lavori da parte dell'Amministrazione civica per la sistemazione delle aree di parcheggio e delle rampe di accesso al Regina Margherita. E' con ancor più grande soddisfazione che prendo atto che la giunta ha già programmato la sistemazione dei parcheggi in via Ventimlglia». Vincenzo Pisepla, consigliere liberale della municipalità Lingotto, scrive cosi agli assessori competenti e al presidente della circoscrizione. Chiede 'priorità assoluta per questi lavori, anche in docenti sensibili alla scuola cattolica e al suo progetto educativo». L'aggiornamento: nella maggioranza degli istituti, con differenze in negativo più sensibili nelle medie superiori, sono pochi gli insegnanti che partecipano ad iniziative di riqualificazione professionale; 57 scuole, poi, hanno dichiarato di non rimborsare le spese sostenute dai singoli docenti per corsi di questo tipo. Gran parte, però, ha chiesto alla Fldae di prospettiva di un intervento dei vigili del fuoco che per motivi di sicurezza possono vietare ai dipendenti (circa 3600) degli ospedali di poter parcheggiare al toro interno, aggravando ulteriormente il problema di transito». Ripropone l'idea di trasformare In aree di parcheggio alcune strutture sportive attualmente «non regolamentari». 'Non possono essere utilizzate dalle società di calcio che militano in serie superiori, quali la Promozione — sottolinea Pisapia —. Sono costrette a uscire dal quartiere per la disputa delle gare di campionato». Secondo Pisapia si libererebbero cosi 14 mila metri «che porrebbero diventare parcheggi con spesa contenuta». Per le squadre di calcio potrebbero essere individuate nel quartiere altre aree. -assumere il problema e organizzare attività di aggiornamento». Popolazione scolastica: è in flessione in 91 corsi, stabile in 79 e in aumento in 26, senza variazioni fra i diversi ordini di scuola. Le previsioni per i prossimi anni indicano una sostanziale stabilità. A loro volta 78 istituti denunciano difficoltà di gestione economica: -Per la diminuzione degli alunni a causa della denatalità e del personale religioso, ma anche per il miglioramento del funzionamento della scuola statale». Rette scolastiche: sono alte ma non favolose e per di più la spesa, a conti fatti, è inferiore a quella affrontata dallo Stato nelle scuole pubbliche. Fra tei Tullio segnala un confronto di cifre: «La retta media nelle nostre scuole è stata nel 1984 di 1220.650 lire contro un costo per studente di 1.934.400 lire — dati Censis — sostenuto dall'amministrazione pubblica». L'argomento è speso con prudenza e, «in attesa che qualcosa si faccia sulla "scuola paritaria"», nella sua relazione U presidente Fidae si chiede se «io Stato non possa dare almeno un piccolo segno di disponibilità verso le nostre scuole ammettendo gratuitamente i nostri docenti ai corsi di aggiornamento promossi per i colleghi statali». Alberto Gaino

Persone citate: Pisapia, Tullio Panizzon, Vincenzo Pisepla

Luoghi citati: Piemonte