Quattro tipi per ogni gusto

Quattro tipi per ogni gusto Azionari, bilanciati, obbligazionari, monetari: redditi e rischi molto diversi Quattro tipi per ogni gusto Bilanciati, azionari, obbligazionari, di reddito. Tra le varie categorie di fondi occorre saper distinguere. Va rilevato che, nel prospetto informativo che deve essere sottoposto al sottoscrittore prima della firma del contratto, devono essere specificate le caratteristiche degli investimenti a cui il fondo intende dirigersi. Ma di fronte all'esiguità del mercato dei capitali in Italia, la Banca d'Italia e 11 legislatore hanno preferito evitare le •camicie di forza» troppo rigide per i fondi, evitando di dettare regole ferree per poter rivendicare l'appartenenza a una o a un'altra categoria. Ciò non toglie, comunque, che si sia già verificato 11 caso di fondi che, nati bilanciati, siano stati trasformati (su invito delle autorità di vigilanza) in fondi di reddito o monetari. Ma vediamo quali tipi di fondo agiscono attualmente nel mercato Italiano: FONDI AZIONARI — Sono quelli che hanno goduto della maggior fortuna e sviluppo nel corso dell'85 sull'onda degli straordinari risultati della Borsa. Nel giro di un anno, grazie alle nuove sottoscrizioni, hanno registrato un incremento pari al 430 %. Il censimento provvisorio dei fondi azionari (ovvero quelli che Investono preva¬ lentemente in azioni) fa registrare 15 Iniziative (ma l'orizzonte è in costante movimento): Aureo. Azzurro, Capitalgest. Euroandromeda, Fiorino, Fondattivo, Fondo centrale. Fondersel, Imicapltal, Interbancaria azionaria, Primecapital, Professionale, Reddltosette, Risparmio Italia B. e Visconteo. BILANCIATI — Sono composti da un portafoglio misto di titoli a reddito variabile e di titoli a reddito fisso. E' la categoria più diffusa tra i fondi: a fine febbraio il patrimonio aveva raggiunto la cifra di 12.068 miliardi (contro i 9.693 miliardi degli azionari), pari al 40.4% del patrimonio complessivo dei fondi. Ecco (conteggio di febbraio) i fondi bilanciati in offerta: Arca Bb, Bn Multifondo, Capltalfit, Fondlnvest 2, Generconut. Libra, Multlras, Nagracapital e Primerend. OBBLIGAZIONARI — Detti anche di reddito. Il loro portafoglio è a prevalente contenuto obbligazionario (con una quota di titoli obbligazionari convertibili che consentono un approccio al mercato azionario). E' una sorta di zona grigia del mercato, a metà strada tra la vocazione dei fondi attenti alle evoluzioni del mercato azionario e gli Investimenti più tranquilli sul mercato azio- nario. Per questo motivo all'Assofondl si parla di fondi obbligazionari misti e puri (di mercato monetario). Nella prima categoria si distinguono i casi seguenti: Euroantares. Fondlnvest uno. Gestiras, Imirend, Interbancaria obbligazionario, Nordfondo, Risparmio Italia di reddito, Sforzesco e Verde. MONETARI — Rappresentano la quota più modesta del mercato: solo 11 5,4% con una raccolta di 1.615 miliardi. Il loro investimento è costituito esclusivamente da strumenti di mercato monetario e, nel- l'ultimo anno, questo ha co stltuito un grave limite rispetto al fratelli che hanno potuto godere della forte ascesa dell'investimento in Borsa o, comunque, sul mercato dei capitali di rischio. Le iniziative sono: Ala, Arca Rr, Bn Rendifondo, Eurovega, Fondicrl I. Interbancaria rend.. Nagrarend. Primecash, Rendiflt. E' importante per l'investitore la scelta tra le varie forme di fondo. Gli azionari e i bilanciati sono più adatti al risparmiatore che propenda per un investimento di ri- schio. magari calcolato o abbinato a iniziative più tranquille. I fondi di tipo monetario offrono indiscutibilmente garanzie maggiori in termini di rendimento minimo. Va rilevato, però, che le commissioni di ingresso nei vari fondi possono essere giustificate nel caso di fondi azionari o bilanciati (a mano a mano che cresce il rischio è utile sfruttare la competenza professionale di un gestore) mentre, nel caso dei fondi monetari, è ovvio che la spesa per partecipare agli utili dell'iniziativa (più modesti anche se più garantiti) deve calare. Non si può dimenticare, infine, quanto già si è detto all'inizio: le autorità di controllo non hanno dettato regole ferree di distinzione tra le varie categorie di fondi per non irrigidire ulteriormente un mercato bloccato su poche proposte (11 listino italiano vanta meno di 150 società contro le 600 quotate in Francia e le oltre duemila di Londra) e non sono pochi 1 fondi azionari che, di fronte all'impennata della Borsa, hanno ridotto la loro esposizione in azioni rischiando di scivolare nella categoria dei bilanciati. Va ancora detto che due caratteristiche possono distinguere i fondi: la propen sione all'investimento all'estero (secondo le disposizioni che consentono al fondi di investire fino al 10% della raccolta senza passare sotto il giogo del deposito Infruttifero); la possibilità di Investire fino al 10% del patrimonio in titoli non quotati. Quasi tutti 1 fondi hanno sviluppato una discreta quo ta di Investimenti all'estero mentre pochi hanno osato rischiare in titoli non quotati (magari per pilotare un processo di quotazione). Ora non pochi fondi in via di formazione (tra cui quelli varati da Eptaconsors) hanno liba dito la volontà di mirare in quella direzione. Si tratta di vedere se le volontà corrisponderanno agli effettivi in vestimenti perché, in passato, alcuni programmi hanno avuto una realizzazione tutta diversa. 1 .VV: « Vi¬ Titoli di un secolo fa

Persone citate: Arca Bb, Arca Rr, Bn Multifondo, Bn Rendifondo, Fiorino, Libra

Luoghi citati: Francia, Italia, Londra