Attentato al Papa, assolti gli imputati della pista bulgara di Guido Rampoldi

Affettiafa al Papa, assolti gli Imputati della pista bulgara Affettiafa al Papa, assolti gli Imputati della pista bulgara (Segue dalla 1* pagina) Re bibbia, a rimuginare di improbabili baratti e di non più credibili giochi di prestigio, si chiude 11 processo delegato a scrivere la storia del primo attentato ad un Pontefice negli ultimi quattro secoli. In aula, i difensori si proclamano insoddisfatti e gli imputati felici. Ancora per qualche minuto dietro le sbarre, ma ormai libero dopo quaranta mesi Antonov distende il pugno in un saluto contratto e annuisce come un automa alle ultime raccomandazioni del suo legale. 'Nel pomeriggio compare all'ambasciata bulgara, per un breve incontro con i giornalisti, dove dice sotto l'occhio vigile e protettivo del personale diplomatico: .Finalmente la verità ha trionfato, finalmente potrò tornare in patria*. Ma In Bulgaria, dove e atteso come un eroe nazionale, non giungerà, forse tanto presto. A opporsi alla sua partenza è il procuratore della Repubblica di Roma dottor Boschi A suo avviso, non è possibile concedere subito ad Antonov il nulla-osta per tornare in patria. H procuratore generale della corte d'appello, ha spiegato, ha 30 giorni di tempo per impugnare la sentenza, anche se il p.m. non ha presentato appello in quanto la corte ha accolto per 1 bulgari le sue richieste. Bagci è frastornato, incerto tra 11 pianto e il sorriso. Celebi saluta 1 compagni di fede della Federazione turca, con i quali più tardi brinderà, e precisa: .Mi aspettavo la formula piena, la giustizia dev'essere veloce, adesso è troppo tardi». Troppo tardi, forse, anche per decifrare l'esatta origine e dimensione di un intrigo avviato a diventare una delle tante storte infinite della nostra giustizia. Stanno tentando 1 magistrati della terza inchiesta sull'attentato, e tenterà la corte del processo d'appello: accusa e difesa contestano da opposte angolazioni la sentenza e si scontreranno di nuovo nel processo di secondo grado. Sarà un processo al fantasmi: mancheranno tutti gli imputati ben decisi ad uscire in fretta dall'Italia. Ma Agca avrà un nuovo palcoscenico per esibirsi o una nuova occasione per dettare alla Storia quella verità di cui egli oggi appare l'unico detentore e l'arbitro assoluto. Quel ruolo decisivo glielo assegna Indirettamente la stessa sentenza, affermando che rispetto al pomeriggio del 13 maggio 1981, quando il Papa si accasciò sulla jeep bianca colpito da proiettili di numero dubbio (forse due, forse tre), non sappiamo molto di più, e ignoriamo se Agca sia lo strumento di un complotto o piuttosto il protagonista di un'azione solitaria, se sia stato imbeccato in carcere o davvero abbia Incontrato gli imputati bulgari se lo abbia motivato fanatismo religioso, paranoia o denaro. La verità dimezzata dell'Insufficienza di prove legittima ciascuna di queste Ipotesi ad Est come ad Ovest, dal banchi della difesa e dallo scranno dell'accusa. Neppure la monumentale istruttoria del giudice Martella viene definitivamente sconfessata ila un verdetto senza vinti né vincitori, e Manfredo Rossi legale di Todor Ayvazov, può argomentare: «Si é tenuto conto degli equilibri di Palazzo: E in questo caso avrebbe ragione il difensore di Antonov, che mentre 1 giurati popolari brindano alla fine e alla Pasqua che non 11 vedrà in camera di consiglio, dice: «e una sentenza all'italiana*. Guido Rampoldi II presidente Santlaplchi

Persone citate: Agca, Antonov, Boschi, Manfredo Rossi, Martella, Todor Ayvazov

Luoghi citati: Bulgaria, Italia, Roma