«Adesso desidero battere la Svezia»
«Adesso desidero battere la Svezia» «Adesso desidero battere la Svezia» DAL NOSTRO INVIATO BERGAMO — Avrà la maglia numero 9 e sarà capitano. I gradi se Uè guadagnati sul campo, ad Udine, dove mercoledì ha giocato la sua terga partita in Nazionale A, la prima dall'inizio. E' molto felice, motto tranquillo, molto equilibrato. Luca Vialli ci piace come giocatóre e come uomo perché è intelligente ed ha la testa al posto giusto, vale e dire sulle spalle e non su una nuvoletta di gloria. E poi è divertente sema essere sbruffone, è simpatico e sa quel che dice. Ieri mattina, durante l'allenamento, si è messo fra i pali a far da portiere. E' stato bravissimo, tuffi, parate. Luca è pronto agli straordinari e non ci trova nulla di strano. Mercoledì l'Austria con Bearzot, stasera la Svezia con Vicini, dall'atmosfera del Messico sempre più vicino al sogno del campionato d'Europa con la Under. Nessuna differenza. «Le maglie azzurre sono tutte uguali: potessi, vorrei giocare anche con quella della Under 16. Intendo dire che Udine è stata un'esperienza meravigliosa ma non sono venuto a Bergamo per mostrare le medaglie. Non sono stanco, né distratto, né abbagliato dalle luci del grande palcoscenico della nazionale A: il mio unico pensiero, stando qui, è di battere gli svedesi e di prendermi poi la rivincita con gli inglesi. C'ero anch'io, due anni fa. quando ci eliminarono in semifinale». E' arrivato alle 2 e mezzo del mattino, mercoledì dopo la partita, ed il giorno appresso ha dormito fino a mezzogiorno ed è stato accolto dal compagni con un applauso quando si è presentato a pranzo. Sugli stinchi abrasioni e ferite, ma nel pomeriggio si è allenato. regolarmente e ieri ha fatto pure il portière. «La fatica del doppio impegno non è un problema. Semmai corro un rischio, di voler strafare: è normale che la gente si aspetti qualcosa di più da uno che ha appena giocato in nazionale A, sta a me trovare in campo il giusto equilibrio psicologico. Che ci sia Bearzot è bello, ma sarebbe ancora più bello se riuscissi a giocare non soltanto per lui». Udine è già lontana, è insieme il passato e il futuro, così almeno pare, ed è logico che l'ultimo pensiero sia per la Svezia che costituisce invece il presente. «Del rischio che io corro ho già parlato, e dovrò starci molto attento. Ma anche la squadra farà bene a non credere che sia tutto facile. A Goteborg abbiamo pareggiato, con merito direi, e dunque siamo ad un passo dalla qualificazione. Tuttavia sarebbe un grave errore sottovalutare gli avversari, che in verità credo più forti di quanto siano apparsi nella partita di andata. Erano carenti di condizione atletica, in Svezia il campionato non è ancora iniziato, e sono convinto che in due settimane siano parecchio migliorati. c. co.
Persone citate: Bearzot, Luca Vialli
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