Derrick e Colombo, salvateci

Derrick e Colombo, salvateci Favoriti i due detectives fra Goggi, Bongiorno e Aboccaperta Derrick e Colombo, salvateci Un bilancio di tre giorni prepasquali • II clima di austerità si è attenuato: cambiano i tempi o è la concorrenza fra reti? Vogliamo tracciare un breve quadrone bilancio di questi tre giorni pre-pasquali? Il motivo c'è. Sino a pochi anni fa nella seconda metà della settimana che precede Pasqua tv e Rai entravano in un clima di austerità: sparivano i programmi frivoli e di intrattenimento, si davano solo pellicole pie, si varavano di fretta rubriche di conforto spirituale, si susseguivano rappresentazioni sacre e processioni. In radio per tre giorni di fila risonavano canti liturgici, passioni, oratori, de profundis e marce funebri. Oggi la situazione è diversa. Sono restate consistenti tracce del clima edificante concentrate soprattutto nella serata di ieri, venerdì, ma nel complesso l'antica austerità a dosi massicce si è attenuata non si sa bene se per mutamento del tempi e dei costumi o se per necessità da parte della Rai di sostenere la concorrenza dei network die della circostanza pre-pasquale non si curano salvo che far strillare a Bongiorno .Alle¬ gria! Evviva! Auguri!» e far vedere continuamente negli spot gente che in omaggio alla festa trinca whisky e divora uova e colombe istoriate. Cominciamo da stasera e andiamo a ritroso. Stasera Raiuno si attacca all'orfanello e ai fraticelli di «Marcellino pane e vino», in compenso più tardi offre da Napoli uno splendido «Stabat Mater» che celebra il duecentocinquantesimo anniversario della morte di Perg alesi. Altro petto musicale di altissimo pregio è su Raidue, ma è — come dire? — musica laica: il secondo appuntamento del ciclo di Brahms (concerto per violino) con la direzione, e le amabili e illuminanti presentazioni di Léonard Bernsteln. Il resto va dalla farsa fragorosa dello show .Grand Hotel» a film di soggetto vario, sportivo, avventuroso, amoroso. Ieri sera l'austerità si è fatta sentire in modo deciso specialmente in Rai: sulle altre emittenti la programmazione era normale, e la stessa radio pubblica non ha diffuso sol tanto musica religiosa. Giovedì, poi, non c'era traccia di austerità: magari le circostanze avessero potuto in qualche modo calmare le scalpitanti frenesie della Gaggi, il vociferare di Bongiorno, le risse di «Aboccaperta». Il giovedì è rimasto il solito giovedì che per molti spettatori significa fuga: in fondo di giovedì gli unici che si salvano e finiscono col fare bella figura sono i due investigatori, Derrick su Raidue e il tenente Colombo passato dalla Rai a Rete 4. Sono dignitosi, non schiamazzano, non saltellano, non dicono fesserie, propongono ogni volta valide storie poliziesche: l'uno, il compassato Derrick, in una dimensione di severità teutonica immersa in un pessimistico quadro 'privato- della Germania d'oggi, e non disgiunta da risvolti patetici e melodrammatici; l'altro, il Colombo, sudicio e strabico, con il sigaro puzzolente tra le labbra, chiamato a sciogliere intrighi conge gnati secondo le regole, gli indizi, la ricerca di prove, le sorprese del più classico giallo (spesso firmato, come quello dell'altra settimana da Spielberg, o quello dell'altra sera da Richard Quine). Aggiungo che questo giovedì è stato allietato su Raidue dal recupero di quel capolavoro dell'umorismo poetico che è «Le vacanze di monsieur Hulot» del grande Tati: purtroppo ad ora tarda, tardissima, e sull'ultima indimenticabile inquadratura della spiaggia deserta e sull'ultimo scoppiettio dell'auto di Hulot battevano tragicamente le due. Ugo Buzzolan Peter talk-lenente Colombo offre le sorprese del giallo classico

Luoghi citati: Germania, Napoli