Courmayeur il '90 all'orizzonte di Gigi Mattana

Courmayeur^ il '90 all'orizzonte Un piano quinquennale per rilanciare il turismo aostano nel mercato mondiale Courmayeur^ il '90 all'orizzonte Le Funivie Val Veny hanno aumentato il capitale da 5 a 15 miliardi - L'impegno legislativo della Regione DAL NOSTRO INVIATO COURMAYEUR — Siamo da anni abituati a sentire mirabilie dello scl'fìpnjj^j»^! a, ragione. Un'attenta polìtica delle vacanze scolastiche, l'Ingresso di Comuni e Dipartimenti nelle società esercenti, le consulenze gratuite dello Stato e la sua facilità di concedere permessi per impianti grandi ed economici, hanno fatto decollare le ferie invernali. In Italia in questi anni è diventato tutto molto più difficile: se l'imprenditore non ha la tradizione manageriale e la potenza di Sestriere (e allora è certo di riuscire), può emergere soltanto se la mano pubblica è amica. Come in Alto Adige, come più recentemente in Valle d'Aosta. E' di alcune settimane fa la notizia che le Funivie Val Veny hanno aumentato il capitale da 5,7 a 15 miliardi, costituendo cosi il piano finanziario indispensabile per lo sviluppo di Courmayeur nei prossimi cinque anni. E la notizia è tanto più confortante in un momento in cui molte società esercenti han¬ no forti difficoltà a chiudere i bilanci in pareggio e il futuro per le piccote^aztont invernali è sul grigio'tendente al nero. A fronte del 3.1 per cento del prodotto nazionale lordo dell'industria meccanica, il turismo in Italia dà il 3,9 per cento. Ma questa prima attività economica nazionale è distribuita male per aree e per stagioni. Per tre anni di seguito le presenze straniere in Valle d'Aosta sono calate (e nell'85 In quantità allarmante, quasi il dieci per cento sulla stagione precedente) e lo sci deve rinnovarsi per salire la china. Piero Savoretti, amministratore delegato delle Funivie Val Veny, dal primi difficili anni del dopoguerra in Unione Sovietica, al successo luminoso di Togllattigrad e fino ad oggi, è abituato a nuotare fra le difficoltà. Ma in questa nuova fase di crescita per Courmayeur ha un alleato. «Ho trovato — dice — nella legge regionale per il rinnovo degli impianti di risalita il momento più incisivo della politica pubblica a favo¬ re del turismo, sema la quale I la Valle d'Aosta avrebbe corso il^schi/o di uscire. dàlme^afo mondiate.. ' Le Funivie Val Vèny nàcquero quasi per scommessa, molto per pura passione (in cambio non' vi era alcun «dono» immobiliare da parte dì Courmayeur, anzi per qualche anno i rapporti non furono rosei), con otto impianti e trenta' dipendenti (ora saliti rispettivamente a 26, con.30 mila persone orarle di portata, e a 170 più un'occupazione indiretta per altre tremila persone); la media delle presenze feriali era di 75 sciatori il giorno, ora sono 2500; 1 chilometri di piste sono passati da 30 a cento, i posti di ristoro da due a 25. Eppure non basta per reggere una concorrenza straniera sempre più agguerrita. (Pensiamo sólo al caso macroscopico dello sci estivo di cui l'Italia per decenni è stata 1'..esclusivista» e che si è vista quasi completamente soffiare dalla Francia, e anche con l'Austria intenzlona. ta a puntare su questo mercato). Vediamo quali sono t punti fondamentali di questo «piano- quinquennale * che è Stata chiamato. Orizzonte - J990; Lo .| spirito e la priorità di certe scelte possono servire ad altre località che intendono rinnovarsi. Ancora una volta si è notato che non ci si può fidare di isobare, correnti e fronti occlusi; a dispetto di ogni statistica la neve cade se e quando vuole. E la Valle d'Aosta si trova nella situazione assurda di essere l'unica zona alpina a non avere nemmeno un impianto per l'innevamento artificiale (e saltare sei volte su quindici la festività di Sant'Ambrosio, più i) rischio di perdere anche qualche Natale, non fa bene ai redditi dei valligiani). In cinque anni verrà dunque realizzato un Impianto di innevamento per coprire 65 ettari (11 territorio non è molto vasto, ma è servito da ben 15 Impianti di risalita) dando la garanzia anche di non dovere più rinunciare alle gare di Coppa del Mondo come è successo l'anno scorso a favore di Sestriere che, come al- tre stazioni piemontesi, invece aveva considerato 1 .cannoni!, /prioritari su nuove seggiovie o skilifts. ...-.1 OlOt.ll. La dotazione di Impianti di Courmayeur è la più moderna delle Alpi Occidentali e soltanto due mesi fa è stata inaugurata (e costruita a tempo di record e finanziata grazie alla nuova legge regionale) la cabinovia più potente d'Italia da Pian a Col Chécrouit, 2250 persone l'ora trasportate su 550 metri di dislivello. Restano però alcuni nodi da sciogliere e gli Interventi delle prossime stagioni riguarderanno la ricostruzione della funivia dell'Arp, saltando l'attuale stazione dello Youla per arrivare fino a 2700 metri con un nuovo «mostro» da 1700 persone l'ora e cabine da 132 persone (e ciò consentirebbe anche di divallare nel vallone dell'Arp e creare un nuovo comprensorio attrezzandolo con impianti leggeri). Si dovrebbe costruire, ed esiste già la delibera comunale, una seggiovia triposto (1800 persone l'ora) dalla Zerotta a Maison Vietile per cancellare le code che in certe ore si formano al fondo della Val Veny (io personalmente darei la precedenza a questa realizzazione perché troppa è la clientela scontenta del tempo perso). E inoltre la costruzione di nuovi fabbricati per 1 mezzi battipista, il continuo recu pero di vecchie baite (ne sono già state ricostruite trenta) e l'ulteriore potenziamento delle strutture ricettive che. dopo i mille posti letto alberghieri creati negli ultimi anni, dovrebbe portare a un hotel cinque stelle .e a una stagione turistica di 365 giorni se potranno rinascere le terme di Pré St. Didier. Le premesse per riuscire ci sono tutte: i 7000 abitanti della Valdigne che vivono di turismo, l'attenzione del potere pubblico all'intelligenza degli Imprenditori possono creare a Courmayeur quel clima di ospitalità efficiente che hanno solo poche stazioni di prestigio. E che 11 Monte Bianco merita. Gigi Mattana

Persone citate: Maison, Piero Savoretti