Kinnock sconfitto dalla sinistra I trotzkisti non saranno cacciati di Paolo Patruno

Siinnoek ssontitto dalla sinistra I trotzkisti non saranno €a€€iatì Scontro tra i laborìsti inglesi sulle sanzioni al gruppo degli arrabbiati Siinnoek ssontitto dalla sinistra I trotzkisti non saranno €a€€iatì DAL NOSTRO CORRISPONDENTE LONDRA — La crisi della sinistra inglese ha vissuto ieri un ennesimo momento nero che scuote seriamente il prestigio e la credibilità del leader del partito. Neil Kinnock proprio alla vigilia di una serie di elezioni -suppletive» attese con timore dal governo Thatcher. A gettare nel caos i laborìsti è stata ancora una volta la spaccatura fra l'estrema sinistra del partito, rappresentata dalla corrente trotzkista •militant», e la direzione «moderata», impersonata da Kinnock, dal suo «vice» Hattersley e dal principali membri del governo-ombra. Dallo scorso autunno, il «vertice» del partito mira all'espulsione dei dirìgenti della tendenza •militant», raggruppati attorno al vice sindaco di Liverpool Derek Hatton. Perché la loro estremistica «crociata» contro il governo Thatcher ha portato vicino alla bancarotta Liverpool e ha pesantemente offu¬ scato l'Immagine di efficienza amministrativa di cui l'opposizione di sinistra si vanta. In più, Hatton e compagni hanno peccato, secondo le risultanze di una commissione di inchiesta inviata dal partito, di attività frazionistica, di Intimidazione e violenze contro 1 militanti che non condividevano la loro strategia. Per Kinnock, dunque, si imponevano misure disciplinari severe, esemplari per isolare gli estremisti e ridare al partito quella vernice di serietà, democrazia interna e rispettabilità capace di fargli riguadagnare il favore di una larga parte dell'opinione pubblica inglese, spaventata dagli eccessi della frangia più arrabbiata del movimento sindacale rappresentata dal leader dei minatori Arthur Scargill. Olà al congresso del partito, in settembre a Bournemouth, Kinnock si era scontrato clamorosamente con la corrente trotzkista e con 1 suoi sostenitori all'interno della direzione. Ma successivamente era riuscito a mettere al lavoro la commissione d'inchiesta, che aveva proposto a fine febbraio una serie di pesanti misure disciplinari. E mercoledì sera, il comitato esecutivo avrebbe dovuto ratificare l'espulsione dei 16 esponenti di «militant» più compromessi, fra cui Hatton. Ma il «blitz» di Kinnock è miseramente naufragato, fra le pastoie di cavilli legali e la clamorosa defezione di sette membri del comitato esecutivo che si sono ribellati. La «fronda» è stata guidata da Tony Benn, Eric Heffer, Denis Skinner, i capofila della sinistra del partito che con questa rivolta hanno dimostrato pubblicamente quanto precaria sia la leadership di Kinnock, quanto condizionata sia la strategia politica che da due anni mira a riportare verso il centro il partito per meglio combattere la Tahtener. Proprio quando questa strategia di «recupero» poteva cominciare a dare i primi frutti nelle prossime elezioni suppletive a Fulham e nel Derbyshire, è stato sparato il •siluro» dell'ultrasinistra contro Kinnock e la sua politica moderata. In un editoriale il Times ha rilevato come, malgrado tutti i suoi coraggiosi sforzi, Kinnock abbia perso il controllo di un partito pericolosamente ingovernabile. Kinnock ha subito amaramente questa ribellione, ha denunciato i suoi avversari per aver gravemente danneggiato il partito e spera di prendersi una rivincita In una nuova riunione convocata per il 12 aprile. Ma un'impressione diffusa a Londra è che Kinnock sia votato all'infelice destino che usurò irrimediabilmente Hugh Gaitskell alla fine degU Anni 50 nel suo tentativo di spostare il laborismo su posizioni socialdemocratiche per riconquistare il potere. Falli il traguardo elettorale e non riuscì a sanare le divisioni interne del partito. Paolo Patruno

Luoghi citati: Liverpool, Londra